16 dicembre 2001
Da Laeken un nuovo ruolo dei rappresentanti parlamentari
Per preparare la nuova Europa, cambieranno anche i partiti?
Ora sono più coalizioni che forze politiche omogenee a livello continentale

C'è una decisione importante presa al Consiglio europeo di Laeken: la nascita della Convenzione per aggiornare il Trattato dell'Unione. L'Europa cresce in democrazia e trasparenza, affidando il proprio futuro ad un organismo nel quale gli eletti (parlamentari nazionali e parlamentari europei) sono in larga maggioranza. C'è un nome finora non pronunciato ufficialmente nell'Unione: la Costituzione europea. Essa è fra le possibili attività della Convenzione. Spero che l'Italia sia all'altezza delle opportunità. La presenza nella maggioranza di un partito antieuropeo come la Lega e la preferenza "americana" di Berlusconi rispetto alla tradizione europeista dell'Italia sono due ostacoli per noi, ma anche per gli altri europei. Anche i partiti europei devono cambiare. Non è un percorso breve: non si tratta infatti solo di rendere più omogenee delle forze parlamentari, ma anche di rendere più omogenee delle forze che si esprimono attualmente in maniera prevalente a livello nazionale.

 

2 dicembre 2001
Con l'euro in tasca verso il "Futuro dell'Europa"
Un "guardiano dei soldi" dei cittadini europei
Il rafforzamento politico della collaborazione economica e monetaria tra le materie della revisione dei Trattati dell'Unione

Al Consiglio europeo di Laeken, in Belgio, dal 14 al 15 dicembre inizia il cammino che porterà entro il 2004 alla revisione dei Trattati dell'Unione Europea. Esso è quasi concomitante con l'avvio della circolazione dell'euro. Il tema non è urgente, ma in tempi medi è necessaria una revisione profonda dell'Unione economica e monetaria, con una zona euro dotata di una struttura di governo solida nell'ambito di una futura revisione dei Trattati. Occorrerà che i paesi che hanno una stessa valuta e una stessa politica monetaria dispongano dei mezzi per gestire l'interdipendenza delle loro politiche. Occorre nel contempo che la Commissione Europea sia messa nella condizione di rappresentare l'interesse comune in questa materia e che ne assuma la rappresentanza. Serve insomma un governo dei soldi degli europei.

 

25 novembre 2001
La Finanziaria non ne tiene conto
Nel mondo c'è una guerra, ma Tremonti non lo sa
La Destra continua a governare per sé e per i propri simili

Pensata e scritta prima dell'11 settembre, ma discussa assai dopo e soprattutto destinata a incidere nel 2002 e negli anni seguenti, la legge Finanziaria non è stata cambiata in nulla per dare risposte all'11 settembre. Così una manovra di finanza pubblica già di per sé assolutamente inadeguata, risulterà inefficace. Ben altro il senso di responsabilità dell'Ulivo. Ricordate quella finanziaria di Prodi già impostata. Il suo viaggio in Spagna, il suo incontro con Aznar. E il ritorno con la consapevolezza che c'era chi riteneva più opportuno lasciare l'Italia (e la Spagna) fuori dalla moneta unica. Era in gioco l'Italia allora. Anzi era in gioco l'Europa. L'Ulivo propose agli italiani una sfida ed insieme agli italiani quella sfida è stata vinta.

 

18 novembre 2001
Mille uomini tra i quali duecento italiani
Soldati europei in Macedonia per la sicurezza continentale
L'Europa sud-orientale deve rimanere al centro della politica mondiale

Nella stessa settimana in cui i soldati italiani sono partono per l'Afghanistan, il Senato approva la prosecuzione della missione militare italiana in Macedonia fino alla fine dell'anno. Il mondo infatti non ha bisogno di altre aree di crisi, soprattutto di altre aree nelle quali ragioni locali possano essere assunte come pretesto dal terrorismo internazionale. Il sostegno della comunità internazionale ed in particolare dell'Europa deve guardare molto più lontani dell'aiuto finanziario; l'Europa meridionale non solo deve rimanere all'ordine del giorno dell'agenda internazionale, ma costituisce una priorità. La scelta è chiara: o esportiamo la stabilità nei Balcani e in Europa Sud-Orientale oppure questa regione esporterà la sua instabilità nel resto dell'Europa e forse del mondo.

 

21 ottobre 2001
Valutazioni dopo il Consiglio europeo di Gand
C'è una risposta europea alla sfida del terrorismo
L'Unione è più attiva e coesa che in ogni altra crisi

Il "consiglio di guerra" fra tre dei quattro maggiori paesi dell'Unione Europea, che ha preceduto il Consiglio europeo di Gand, è stato commentato come la dimostrazione che l'Europa non è in grado di avere una propria politica estera e di difesa. Ne siamo certo lontani. L'Unione ha tuttavia fatto dei passi avanti in questa direzione. Basta confrontare la varietà di atteggiamenti assunti dagli Stati membri all'epoca della Guerra del Golfo, dieci anni fa, con la posizione comune europea, accompagnata da una comune presenza militare, sulla Macedonia, ma anche con la coerenza dell'attuale risposta europea al terrorismo. Contemporanea deve essere l'azione europea a livello politico. La missione "Libertà duratura", nella quale siamo impegnati giustamente, sarà incompleta se non riuscirà a costruire in tutto il mondo anche una "Speranza duratura".

 

7 ottobre 2001
Intervista al settimanale Vita diocesana di Noto
L'Italia si mette fuori dallo spazio giurdico europeo
Con la legge sulle rogatorie internazionali

Dopo la strage terroristica dell'11 settembre, il presidente americano Bush ha invitato tutti a collaborare per bloccare i movimenti di denaro sporco, facilitare i controlli, sveltire le pratiche. A livello europeo, si stava già lavorando prima dell'attacco per la creazione di un unico spazio giuridico europeo e per un mandato di cattura europeo. La legge italiana sulle rogatorie internazionali va in direzione diametralmente opposta: vengono inserite per i documenti giudiziari che devono arrivare in Italia una serie di nuove condizioni burocratiche, che di fatto si trasformeranno in una corsa ad ostacoli per le prove raccolte all'estero. Alla fine di questa corsa ad ostacoli invece della sentenza c'è la prescrizione dei reati per decorrenza dei termini, cioè la peggiore delle conclusioni per un'autentica giustizia

 

1 ottobre 2001
La legge Finanziaria all'inizio del suo percorso
I soldi per bambini e anziani li sborseranno le famiglie
Attraverso il rinvio della riduzione dell'Irpef e i tagli ai bilanci comunali

C'è un punto sul quale la Finanziaria di Berlusconi assomiglia ai miei impegni: la detrazione per i figli a carico passa ad un milione di lire, mentre l'Ulivo aveva previsto che nel 2002 questa detrazione salisse a 612 mila lire per il primo figlio e a 652 mila per i figli successivi. Ma i 2.100 miliardi necessari saranno finanziati utilizzando i soldi già stanziati (2.700 miliardi) dal governo dell'Ulivo per ridisegnare nel 2002 la curva Irpef. In particolare per ridurre di un punto l'aliquota dello scaglione tra i 20 e i 30 milioni di reddito. Dunque una parte delle famiglie"si pagherà" la detrazione attraverso le tasse che non diminuiranno come invece si attendevano. Un'altra parte, costituita da persone anziane, che vivono della loro pensione, pagherà, e basta, tasse che aveva pensato di non pagare nel 2002.

 

23 settembre 2001
Stati Generali: il "centralismo economico" è ormai superato
Progettare Padova per viverla
Il "futuro in comune" è la qualità della vita, che non è fatta solo di lavoro

L'idea di futuro che emerge dal dibattito promosso dal centro-destra in preparazione agli Stati Generali del comune di Padova è quella di uno sviluppo che ha le sue fondamenta nell'impresa, nell'economia, nella ricchezza: insomma nella convinzione che quando il denaro circola, una parte di questo finisce comunque per restare attaccata alle mani di molti, se non i tutti. Probabilmente questa è anche l'opinione di una larga parte dei cittadini padovani: l'economia è tra noi una cultura, non solo una pratica. Non credo però che sia anche la nostra speranza. Oggi i cittadini desiderano una vita buona. Il vero sviluppo della città sarà realizzato se l'obiettivo è l'aumento della qualità della vita, non l'aumento della capacità produttiva o l'aumento della ricchezza.

 

19 settembre 2001
Decisione del governo nell'assestamento di bilancio
Duecento miliardi in meno nel 2001
per le scuole materne non statali

Respinto un emendamento della Margherita che indicava altre fonti di copertura

Cento miliardi in meno per il 2001 alla scuola materna non statale; addirittura 200 miliardi in meno da spendere quest'anno. Nella mattinata di mercoledì 19 settembre il Senato ha approvato l'assestamento del bilancio dello Stato, all'interno del quale c'è questa paradossale novità. L'assestamento del bilancio della Pubblica istruzione va ad incidere esclusivamente sul capitolo 4151, quello che riguarda le spese per la partecipazione alla realizzazione del sistema prescolastico integrato. Si tratta non solo delle scuole materne d'origine religiosa, ma anche di quelle comunali che fanno parte del sistema prescolastico integrato. Il governo ha proposto e la maggioranza ha approvato un taglio che ammonta a 100 miliardi in termini di competenza e addirittura a 200 miliardi in termini di cassa.

 

16 settembre 2001
Verso gli Stati generali del centro-destra
Non c'è un'idea di Padova su cui confrontrarsi con l'esterno
Chi viene "da fuori" sarà autorizzato e non assumersi impegni

Alla fine di settembre il sindaco di Padova Giustina Destro mette in scena al Teatro Verdi gli "Stati Generali". Il sottotitolo dice "Progetti per un Futuro in Comune". Eppure il contenuto con cui l'amministrazione cittadina si presenta agli Stati Generali è al massimo l'inventario delle risorse e dei bisogni presenti; l'unica chiave di lettura politica può essere l'ordine con cui questo inventario viene scritto; l'unica parola per il maiuscolo Futuro di Padova è "sviluppo". Il rischio più grave è che chi è stato chiamato "da fuori", in assenza di un progetto padovano sul quale assumere impegni, si metta a "fare lezione" ai padovani su come devono vivere; anzi che si senta autorizzato anche ad organizzare lui le risposte alle risorse e alle esigenze che noi abbiamo; con la conseguenza che alla fine, invece di domandargli conto - come è giusto in democrazia - i padovani debbano anche ringraziarlo per essersi interessato di loro.

 

11 settembre 2001
Non solo contro gli Usa gli attentati di New York e Washington
Un attacco alle democrazie fondate sulla pace
Uno scenario mondiale per attentatori e possibili bersagli

L'attacco terroristico alle "Torri gemelle" di New York e al Pentagono a Washington di martedì 11 settembre 2001 è una tragedia americana, ma ci fa sentire tutti americani perché la sfida che è in corso non ha confini, perché sappiamo che molto cambierà per tutti. Le nostre democrazie rischiano di vivere in una militarizzazione costante, in uno stato d'assedio permanente. Non è per questo che abbiamo diffuso le libertà, costruito l'Europa, rinunciato a parti di sovranità nazionale, investito in azioni militari di pace. Alla base della democrazia abbiamo messo la pace, come condizione di distribuzione del benessere. Se viene meno la pace, viene meno il benessere, si riduce la democrazia. Ecco la nostra battaglia interna perché la sfida di libertà che era nata dalle macerie della seconda guerra mondiale sia rilanciata dalle macerie delle "Torri gemelle".

 

2 settembre 2001
Lettera dal Senato. 54 / Le conseguenze del progetto di riarmo
Pagherà le tasse a Bush anche chi non vota per Bush?
Lo scudo spaziale americano come le mura veneziane di Padova?

Il progetto americano di scudo spaziale militare costerà 131 miliardi di dollari. L'adesione italiana a questo investimento militare così consistente è molto preoccupante, a cominciare proprio dai costi. Nell'epoca della globalizzazione c'è un diritto reale - anche se non ancora codificato - dei popoli nel loro insieme a valutare le spese che incidono sulla loro vita. Facciamo un confronto di attualità, legato al G8: il progetto di scudo spaziale costa cento volte l'impegno di spesa preso a Genova per la lotta all'Aids. La questione dei costi poi riguarda non solo chi ha i soldi, tanti soldi, ma anche chi ne ha meno, molti meno. La decisione americana potrebbe indurre Paesi come Russia e Cina, ma anche stati nucleari come l'India e il Pakistan, a riprendere la corsa al riarmo, distogliendo risorse dalla loro crescita sociale, ancora insufficiente. Così anche le popolazioni che non votano per Bush sarebbero costrette a "pagare le tasse" a Bush per il suo scudo spaziale.

 

26 agosto 2001
Dialogo con un cittadino della Bassa padovana sui rischi e le opportunità
Sarà possibile un senso diverso allo sviluppo
con la Valdastico Sud

Un'area che può scegliersi un destino diverso dal resto della provincia

Davvero è impossibile scendere dal treno di "questo" sviluppo che ha come stazione finale la "maledizione" delle generazioni future? In questi anni ho ripetuto e ripeto in molte occasioni: la gente che abita tra Monselice e Montagnana, tra i Colli e l'Adige ha una grande opportunità, quella di "pareggiare" lo sviluppo del resto della provincia ma liberandolo dai costi che esso ha richiesto ad esempio nell'Alta padovana, dove il territorio è compromesso, la cultura non è stata per anni considerata generalmente una risorsa, i paesi sono stati irrimediabilmente trasformati. Qui è possibile utilizzare per lo sviluppo una serie di risorse paesaggistiche, storico-monumentali, urbanistiche, agricole che altrove sono quasi scomparse. Certo: è possibile, non è detto che lo si faccia. Bisogna che i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni ed i cittadini stessi lo decidano. La realizzazione della Valdastico Sud sarebbe in contraddizione con una decisione come quella che ho appena descritta?

 

19 agosto 2001
Il rapporto "L'occupazione in Europa 2001"
Sempre più qualificato e femminile il lavoro in Europa
Due realtà senza riscontro nei "cento giorni" berlusconiani

In Europa il lavoro è sempre più qualificato e sempre più femminile. Dei tre milioni di posti di lavoro in più creati in Europa nel 2000 rispetto al 1999, un milione e seicentomila sono occupati da donne. In particolare la palma nell'aumento di occupazione spetta alle donne molto qualificate che lavorano nelle nuove tecnologie. Il tasso di occupazione delle donne è salito dal 52,8 per cento nel 1999 al 54 nel 2000. È un'ulteriore conferma dell'evoluzione della società italiana ed europea, alla quale le decisioni politiche sono chiamate a dare una risposta non solo in termini di occupazione, come in parte sta avvenendo, ma soprattutto nell'organizzazione sociale e dei tempi di vita: tema quest'ultimo cruciale in tutte le politiche dello sviluppo ed invece clamorosamente assente nelle proposte del governo Berlusconi e della sua maggioranza nel "programma dei cento giorni".

 

12 agosto 2001
I ruminanti resteranno assolutamente esclusi
Nelle mangiatoie ancora farine a base di carne animale?
Uno dei temi proposti dal commissario europeo Franz Fischler per il 2002

Torneranno le farine a base di carne nell'alimentazione degli animali? La domanda non è fuori luogo e fuori tempo. Cittadini ed amministratori, come sta avvenendo a Monselice, si interrogano sulla eventuale nocività dell'incerimento nei cementifici delle farine animali ritirate dal mercato. Ma altrove ci si pone già la domanda successiva. Torneranno le farine a base di carne nell'alimentazione degli animali?, hanno chiesto al commissario europeo all'agricoltura Franz Fischler due giornalisti del Figaro Magazine. Il commissario europeo non si è tirato indietro: "Per i ruminanti, è assolutamente escluso. Ma per gli altri, voglio ricordare che le farine sono prive di qualsiasi materiale a rischio dalla fine dell'anno scorso; contengono solo ingredienti autorizzati per il consumo umano. È ragionevole mantenere un divieto costoso e complesso sul piano pratico ? Stiamo lavorando attivamente su questo problema e il dibattito riprenderà". Le farine a base di carne non sono però la sola alternativa.

 

5 agosto 2001
Lettera dal Senato. 53
Con l'aumento delle nascite ritornano in Europa
mamme e bambini

Il Dpef italiano è arretrato anche nelle risposte a questa bella realtà

Nel 2000 l'Unione Europea ha segnato il tasso di fecondità più elevato da dieci anni. Le trasformazioni del continente si avvicinano all'equilibrio, per cui i "bisogni collettivi" sono sempre più quelli riferiti alla qualità della vita e sempre meno quelli della sussistenza. Tra le componenti delle qualità della vita c'è una composizione familiare che sul piano biologico assicuri la continuità e su quello esistenziale garantisca un equilibrio di sostegni affettivi e di cura che solo una naturale composizione del nucleo familiare alla lunga è in grado di fornire. Alcune parti della società europea hanno cominciato da tempo a orientare le loro politiche nella direzione indicata da queste nuove e "spontanee" esigenze familiari. Nella legislatura dell'Ulivo anche l'Italia ha progressivamente spostato gli investimenti dalle imprese alle famiglie, considerando queste ultime il motore dello sviluppo economico e sociale equilibrato. Invece il Documento di programmazione economico-finanziaria, che è il primo atto di indirizzo del governo Berlusconi, contiene affermazioni di principio, ma non ci sono "numeri".

 

1 agosto 2001
Serviranno a governare meglio anche l'allargamento
Nella grande Europa partiti con forza e dimensione continentale
Prossima l'adozione di un regolamento sul loro statuto e sul loro finanziamento

Il presidente della Commissione Europea Romano Prodi ha presentato le finalità del "Libro bianco sulla governabilità dell'Europa". Le istituzioni europee vanno riformate - egli dice - anche perché è "fondamentale rafforzare la presenza e la voce dell'Unione nel mondo, per meglio contribuire alla prosperità e alla stabilità internazionale, alla riforma in senso più aperto e democratico dei vari organismi multilaterali, indispensabili per governare la globalizzazione". Ma, sempre in questi giorni, Silvio Berlusconi, ha confermato una linea politica non coerente con il percorso che l'Italia ha seguito in cinquant'anni: Berlusconi ha assunto una posizione di equidistanza fra Europa e Stati Uniti a proposito di scudo spaziale, cioè su una materia assai delicata quale è la sicurezza ed in un momento di grande sensibilità per la definizione della politica estera dell'Unione Europea.

 

25 luglio 2001
Mentre Prodi insiste per una presenza unitaria
Berlusconi indebolisce la voce dell'Europa nel mondo
L'equidistanza fra Stati Uniti e Unione Europa sullo scodo spaziale. Il ministro Buttiglione vorrebbe una "Camera delle nazioni"

Il presidente della Commissione Europea Romano Prodi ha presentato le finalità del "Libro bianco sulla governabilità dell'Europa". Le istituzioni europee vanno riformate - egli dice - anche perché è "fondamentale rafforzare la presenza e la voce dell'Unione nel mondo, per meglio contribuire alla prosperità e alla stabilità internazionale, alla riforma in senso più aperto e democratico dei vari organismi multilaterali, indispensabili per governare la globalizzazione". Ma, sempre in questi giorni, Silvio Berlusconi, ha confermato una linea politica non coerente con il percorso che l'Italia ha seguito in cinquant'anni: Berlusconi ha assunto una posizione di equidistanza fra Europa e Stati Uniti a proposito di scudo spaziale, cioè su una materia assai delicata quale è la sicurezza ed in un momento di grande sensibilità per la definizione della politica estera dell'Unione Europea.

 

19 luglio 2001
Nemmeno un accenno nel Dpef
Nel futuro dell'Italia di Tremonti non c'è l'Europa allargata
Si tratta di un processo che avrà determinanti conseguenze

Il Dpef presentato dal governo Berlusconi non è coerente con l'Europa. Pur avendo lo stesso orizzonte temporale, il Documento economica e finanziaria è privo di qualsiasi riferimento al processo di allargamento dell'Europa nei prossimi anni. Si tratta di un processo decisivo per il futuro dell'Italia in Europa. Per questo occorre prevedere quali possono essere i vantaggi e i problemi che deriveranno all'Italia dall'allargamento in modo da accrescere le opportunità con una serie di interventi sia sulle infrastrutture sia sui cambiamenti indispensabili al nostro sistema produttivo in tutti i settori. Addirittura il Dpef non valuta l'impatto del processo di allargamento sui fondi strutturali e sulle altre politiche di coesione dell'Unione, dimenticando che il periodo di programmazione finanziaria a cui esso si riferisce sarà probabilmente l'ultimo nel quale le regioni italiane potranno beneficiare dell'attuale sistema di aiuti strutturali.

 

11 luglio 2001
Stretto legame tra la qualità dello sviluppo e la sua quantità geografica
Globalizzare anche la responsabilità e la solidarietà
Urgente riprendere in Parlamento la riforma della legge sulla cooperazione

L'impoverimento del mondo continua e le cifre ormai note a tutta l'opinione pubblica ne testimoniano le dimensioni. Anche le malattie del mondo continuano a diffondersi, tanto che l'Aids diventa per il segretario generale Kofi Annan il principale nemico contro cui le Nazioni Unite debbono combattere. La consapevolezza dello stretto legame tra la qualità dello sviluppo e la sua quantità geografica cresce mano a mano che la globalizzazione, da decisione economica, diventa esperienza di vita concreta per miliardi di cittadini. Certamente non a tutte queste sfide tocca alla cooperazione internazionale rispondere. Su un punto la cooperazione internazionale deve dare una risposta: il progetto di globalizzare la solidarietà e la responsabilità. Per questo bisogna riprendere urgentemente il disegno di legge di riforma della cooperazione allo sviluppo approvato nel 1999 in Senato.

 

1 luglio 2001
Dagli elettori la spinta irresistibile al nuovo partito
Nella Margherita si rafforzano le idee che hanno vinto in Europa
I Popolari si preparano ad un congresso di "nascita", non di scioglimento

A due mesi dalle elezioni del 13 maggio, gli oltre cinque milioni e mezzo di elettori che hanno votato per la Margherita possono verificare che il loro voto è importante. Una serie di fatti: nascita di un nuovo partito, semplificazione del panorama parlamentare, rafforzamento dell'Ulivo e quindi del sistema bipolare, più che di una programmazione politica sono frutto del voto "inatteso" alla Margherita. Gli elettori hanno scelto ed hanno spinto irresistibilmente. Questo ha due conseguenze. Innanzi tutto la strada della Margherita è inevitabile. In secondo luogo è piena la responsabilità dei partiti. I voti alla Margherita non sono infatti di per sé la garanzia di futuro: sono uno strumento affidato alla politica per realizzare progetti e consentire partecipazione. Se non ci riuscirà, la politica non avrà più quei voti.

 

20 giugno 2001
Un articolo per il settimale diocesano "La Difesa del Popolo"
Ci sono già i pilastri delle buone politiche familiari
Sarà il punto qualificante di giudizio sul governo di centro-destra

C'è un risultato di cui ho parlato con contentezza in campagna elettorale: la stabilità del Parlamento negli scorsi cinque anni. La desidero anche ora che sono all'opposizione; ritengo infatti la stabilità della legislatura un elemento politico essenziale per dare la possibilità ai cittadini di valutare con cognizione e a chi governa di realizzare il proprio progetto. Ovviamente desidero una stabilità operosa, impegnata a completare edifici che in questi anni sono stati innalzati, ma a cui mancano le rifiniture. Il più importante fra questi edifici è quello della famiglia italiana, anzi delle singole famiglie. Negli anni più recenti si è finalmente fatto un progetto, si sono gettate le fondamenta e si sono innalzati alcuni pilastri delle politiche familiari. La nuova maggioranza è nelle condizioni di realizzare l'edificio secondo il suo "gusto", ma su questi pilastri.

 

12 giugno 2001
La composizione del governo rende più chiaro il risultato elettorale
L'Ulivo con i cittadini degli Euganei anche all'opposizione
Per evitare lo scontro sociale e per garantire la rappresentanza

Il risultato delle elezioni è chiaro ora: ora, che c'è il governo presieduto da Silvio Berlusconi. Il modo con cui questo governo è stato costituito e la sua composizione rendono finalmente evidente ai cittadini che con i voti del nuovo Parlamento si progetta di modificare radicalmente molte delle sicurezze sulle quali si fonda attualmente la nostra società: l'indipendenza della magistratura, la funzione educativa e non mercantile della scuola, la famiglia intesa come risorsa economica e non come solo centro di consumi. Basta mettere i nomi dei ministri e la loro storia accanto a ciascuno dei temi che ho elencati per rendere evidente che il 13 maggio non è solo cambiata una maggioranza.

 

22 maggio 2001
Il 13 maggio ha lasciato anche eredità positive
Per l'Ulivo molto il futuro da spendere
Ha conquistato nuovi elettori; ha in Francesco Rutelli un leader riconosciuto

La sconfitta dell'Ulivo era nella logica dei numeri dell'alleanza tra la Lega e il Polo. Ed effettivamente l'Ulivo ha perso, ma anche nel mio collegio senatoriale abbiamo guadagnato elettori nuovi (persone non solo percentuali statistiche). Questi nuovi elettori sono la più interessante eredità della competizione elettorale. Non l'unica. L'Ulivo ha un nuovo leader: Francesco Rutelli non è stato sacrificato alla sconfitta, ma designato alla competizione in Parlamento e nella società. Nella Sinistra si è aperto un cantiere operoso: porterà a un edificio definitivamente nuovo, capace di ospitare persone e storie diverse legate più dal futuro che dal passato. Nell'area centrale dell'Ulivo l'affermazione della Margherita ha già indicato la strada.

 

18 maggio 2001
Lettera dal Senato. 51 / Ai sacerdoti, alle religiose e ai religiosi
Portare in Parlamento bambini e ragazzi
(anche se non votano)

La scarsità di minori di 18 anni espone la politica al rischio dell'indifferenza

Alcuni temi non sono nell'agenda della politica, mentre sono nella vita delle persone e delle famiglie. Il primo, fondamentale, è quello dei giovani: della loro cittadinanza in una società adulta, troppo adulta. Nelle settimane che hanno preceduto il voto, per giorni abbiamo sentito l'informazione istituzionale televisiva "insegnarci" come votare; quel messaggio conteneva un numero che - così ripetuto - è diventato un monito: mi riferisco al numero dei cittadini italiani aventi diritto al voto. È una cifra molto vicina a quella della popolazione complessivo italiana. La scarsità dei minori di 18 anni pone la politica (e la società) di fronte al rischio di curarsi poco di loro, di dare più risalto ad altre età e ad altre categorie sociali. Bambini e ragazzi sono una minoranza; addirittura una minoranza che non vota: senza l'apporto di chi si dedica per vocazione e per missione all'educazione c'è il pericolo che la democrazia li trascuri.

 

3 maggio 2001
Lavorare per il mio territorio sarà l'unica cosa che avrò da fare
Preziose per l'Italia
le famiglie e le botteghe artigiane padovane

Due condizioni di vita al primo posto nelle soluzioni: la mobilità e le sicurezze

Io sarò qui nel mio collegio anche dopo il 13 maggio. Lavorare per il mio territorio è l'unica cosa che avrò da fare. Il territorio è fatto prima di tutto di persone: donne e uomini. Far partecipare alla pari donne e uomini alla vita familiare e sociale è un obiettivo di stabilità collettiva sul quale investire. Il territorio è poi condizione di vita. Due di queste condizioni sono ai primi posti. La mobilità è la maggiore difficoltà per tutta questa parte della provincia, sia nel bacino termale che nel Piovese che nell'Estense. L'altra condizione di vita sono le sicurezze. È l'attesa più sentita dalle famiglie: sicurezza delle proprie case, sicurezza del cibo, sicurezza della cura medica, sicurezza dell'ambiente. Dobbiamo essere sicuri di noi. Con una politica operosa ci riusciremo.

 

1 maggio 2001
Lettera di Tino Bedin ai pensionati del collegio di Este
La vostra vita, le vostre conquiste
non sono in vendita

L'Ulivo ha il cuore e gli occhi di chi, come voi, sa quanto costa la democrazia vera: quella nella quale il denaro non è in grado di comprare tutto

Cari Pensionati della Bassa Padovana e dei Colli Euganei, viviamo in condizioni che oggi sono normali per la gran parte degli italiani più giovani di voi; ma voi sapete che non è così; voi ed io sappiamo che senza le vostre scelte di voto, senza il vostro impegno nel sindacato, l'Italia non sarebbe quella che è. Questa è la vostra Italia: risultato delle vostre vite e delle vostre conquiste. Io ho scelto di stare con la coalizione dell'Ulivo e vi propongo di andare a votare per l'Ulivo e per me al Senato domenica 13 maggio perché l'Ulivo non ha messo e non metterà in vendita la vostra vita e le vostre conquiste.

 

27 aprile 2001
Governare il cambiamento è la sfida decisiva dei prossimi cinque anni
Più sicuri con la famiglia
L'incertezza sociale di oggi si supera con un nuovo equilibro che tenga conto in particolare dei diritti delle giovani donne

Governare il cambiamento è probabilmente la sfida decisiva dei prossimi cinque anni, qui da noi in Italia, qui da noi in Europa. Ho la convinzione che il punto dal quale affrontare questo tema politico centrale per la società italiana ed europea sia quello della famiglia. Da qui si può partire per "riscrivere" il nostro patto civile in Italia. Penso in particolare al posto che dovremo pur dare alle nostre ragazze, perché una società accogliente consenta loro di realizzarsi come persone e come mogli e come madri.

 

21 aprile 2001
Riconoscimento al ruolo delle donne
Nuovo lavoro per la nuova famiglia
Conseguenze importanti in ambiti decisivi della vita italiana, come quello della natalità

Rispondere alle necessità della famiglia, così come essa è divenuta nel nostro paese; aprire un rapporto positivo sia verso il mondo del lavoro, sia verso una miglior fruibilità dei servizi pubblici e privati, rispondendo alle concrete necessità. Soddisfare sia le esigenze di assistenza all'interno della famiglia che di volta in volta dovessero presentarsi, sia quelle riferibili ad un tempo definito più lungo, che richiedono forme di assistenza intensiva e continuata. Questo è quanto è chiamata a fare la prossima legislatura.

 

14 aprile 2001
Lettera di Tino Bedin ai Popolari del collegio di Este
La somma di tante campagne elettorali
avrà come risultato la vittoria

Il vostro volto e la vostra parola per far tornare dentro la politica la vita dei cittadini

I primi cinque anni dell'Ulivo sono ormai alle nostre spalle, ma stanno lì come garanzia del nuovo patto che il 13 maggio stringeremo con le persone che abitano nel Collegio senatoriale di Este. Questi cinque anni indicano che abbiamo onorato l'impegno comune che prendemmo insieme il 21 aprile 1996: stare qui, accanto alla società, agli amministratori locali, alle parrocchie, alle associazioni, a chi fa militanza politica e culturale.. Questa "municipalità" della politica, che il sistema uninominale richiede a tutti, ci appartiene, appartiene alla vita e alla storia del cattolicesimo politico veneto.

 

7 aprile 2001
L'Ulivo ha già avviato l'Unione su questa strada
Portare in Europa l'Italia dei consumatori
Il prossimo Parlamento italiano avrà un ruolo decisivo per la sicurezza alimentare

L'educazione alimentare è certamente importante. La molteplicità dell'offerta e l'aggressività della proposta commerciale richiedono una preparazione specifica, alla quale sono chiamate a contribuire sia le agenzie educative (famiglia, scuola), sia quelle della salute (servizio sanitario), sia quelle istituzionali (comuni e regione).

 

30 marzo 2001
Parità a tutte le scuole materne del Padovano
Nello spirito della legge va fatta una verifica attenta per evitare esclusioni

La gran parte delle scuole materne della provincia di Padova ha avuto il riconoscimento della parità. Un numero non insignificante però non è passato al vaglio degli esaminatori. Della cosa il senatore Tino Bedin è stato interessato sia direttamente dalle scuole che da numerosi amministratori locali. Poiché effettivamente la questione presenta degli interrogativi, il senatore Bedin ha iniziato un'azione, i cui contenuti sono illustrati nella seguente lettera ai presidenti delle scuole materne in attesa di parità.
 

25 marzo 2001
Dare più cittadinanza in Europa agli artigiani veneti
Per la prossima legislatura l'Unione europea resta centrale per le imprese

Anche alla vigilia della quattordicesima legislatura, come alla vigilia di quella appena appena conclusa, una delle sfide decisive è "portare l'Italia in Europa". Cinque anni dopo però l'obiettivo è esattamente l'opposto di quello di allora.
 

17 marzo 2001
Mestrino, 17 marzo 2001 / Inaugurazione del Parco artigianale
Leggi italiane e progetti europei per i nuovi orizzonti
dell'impresa artigiana

Nella mattinata di sabato 17 marzo è stato ufficialmente inaugurato il Parco artigianale di Mestrino. Tra le iniziative un convegno che si è svolto nel teatro dell'Opera della Provvidenza a Sarmeola, sul tema "Le aree artigianali dell'Unione". Su invito del presidente mandamentale dell'Upa, Silvano Zancan, al convegno ha preso parte anche il senatore Tino Bedin, che fin dal 1994, suo primo anno come senatore del collegio di Cittadella, ha continuato a seguire l'evoluzione di questo progetto. Il senatore Bedin ha portato la testimonianza che pubblichiamo.
 

9 marzo 2001
Finisce una legislatura finalmente normale
Cinque anni dopo l'Italia assomiglia un po' di più a Padova

E' finita la tredicesima legislatura repubblicana. Ne sono contento. Sono contento di aver contribuito come parlamentare, per la mia parte, a far finire la legislatura cinque anni dopo che era cominciata. Noi parlamentari eletti il 23 aprile 1996 resteremo a rappresentare i nostri concittadini addirittura per qualche settimana oltre l'anniversario di quelle elezioni. Non è… normale e non era scontato che il Parlamento avesse la capacità politica ed operativa di rispettare il mandato per cui era stato eletto. Ci siamo riusciti, non sopravvivendo a noi stessi ma continuando a confrontarci e a decidere fino all'ultimo giorno. Ne sono contento anche come cittadino.

 

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6 gennaio 2002
Redazione Euganeo.it
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Tino Bedin