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Mestrino, 17 marzo 2001 / Inaugurazione del Parco artigianale
Nella mattinata di sabato 17 marzo è stato ufficialmente inaugurato il Parco artigianale di Mestrino. Tra le iniziative un convegno che si è svolto nel teatro dell'Opera della Provvidenza a Sarmeola, sul tema "Le aree artigianali dell'Unione". Su invito del presidente mandamentale dell'Upa, Silvano Zancan, al convegno ha preso parte anche il senatore Tino Bedin, che fin dal 1994, suo primo anno come senatore del collegio di Cittadella, ha continuato a seguire l'evoluzione di questo progetto. Il senatore Bedin ha portato la testimonianza che pubblichiamo.
L'inizio della fase finalmente operativa del Parco artigianale di Mestrino sollecita
una riflessione che non si esaurisca nella soddisfazione e nell'augurio. La consapevolezza
del risultato induce a riflettere su come questa iniziativa si colloca nel presente e
soprattutto nei nuovi orizzonti che leggi italiane e progetti europei aprono all'impresa
artigiana. Il tema, "Le aree artigianali dell'Unione", proposto dagli
organizzatori per questo convegno, si presta.
Le aree produttive che l'Unione Provinciale artigiani ha nei decenni promosse e realizzate
in provincia di Padova corrispondevano alla necessità di organizzare gli spazi per
l'insediamento delle imprese artigiane, all'obiettivo strategico di equilibrare gli
insediamenti nelle varie zone della provincia, all'esigenza di ridurre i costi economici
ed ambientali dell'espansione produttiva. Sono necessità, strategie, esigenze che
rimangono, ma per molti aspetti ora essi si trasformano in condizioni per altri obiettivi:
mettere l'impresa artigiana del Padovano in condizione di contribuire all'attuazione di
complessive politiche economiche e di sviluppo. Si tratta di scenari che si sono aperti
proprio in questi anni, in questi mesi sia in Italia che in Europa.
La legge sull'apertura dei mercati. Comincio dallo scenario italiano. Il primo
elemento sul quale il consorzio per il Parco artigianale di Mestrino è chiamato ad
interrogarsi mentre procederà alla realizzazione vera e propria degli insediamenti, è il
ruolo che il Consorzio stesso (non da solo, in sinergia con gli strumenti analoghi che
esistono in altri comuni) potrà, dovrà svolgere per applicare le nuove prospettive che
la recente legge, approvata dalla maggioranza e non dall'opposizione, sull'apertura dei
mercati offre alle piccole imprese, liberandole da vincoli, discriminazioni e pregiudizi
incompatibili con le sfide della nuova economia. Se - come i rappresentanti nazionali
delle tre maggiori organizzazioni professionali dell'artigianato hanno detto lunedì
scorso al presidente della Camera Luciano Violante - "con questo provvedimento si
aprono maggiori opportunità ad una categoria che potrà affrontare la competizione
economica con strumenti moderni e in grado di dare un nuovo impulso allo sviluppo
economico del Paese", non potrà mancare l'apporto di consorzi come quello di
Mestrino per la sua applicazione.
La riduzione della bolletta elettrica. Penso ad esempio alla bolletta elettrica
delle PMI, che oggi costa loro il 25 per cento in più rispetto alle grandi industrie e il
30 per cento in più della media Ue. Le piccole imprese oggi pagano lenergia
elettrica in media 229 lire al Kwh, contro le 172 lire al Kwh dei medi-grandi utenti
industriali. Per lartigianato (1.400.000 imprese) si traducono in 1.038 miliardi di
maggiori costi. "Una tassa di non competitività così lha
definita il presidente di Confartigianato Petracchi - che sarà possibile eliminare
scuotendo un mercato ancora ingessato".
Ora sono circa 400 mila, soltanto nellartigianato, le imprese che potrebbero
usufruire dellabbassamento a 100.000 Kwh della soglia del cliente idoneo
(inserita nel Collegato Mercati) ed acquistare lenergia sul libero
mercato alle condizioni più convenienti, con un risparmio annuo di quasi 2.100 miliardi
nei costi energetici. A Vicenza è già pronto il primo consorzio dacquisto di
piccole imprese costituito da Confartigianato per contrattare lenergia elettrica. A
Mestrino potrebbe essere questo un terreno di approfondimento e di ampliamento
dell'attività del Consorzio. Naturalmente governo e parlamento devono fare la loro parte
per facilitare l'applicazione di queste norme innovative, ma la loro sperimentazione
accelererà il percorso.
Accesso a nuove forme di finanziamento. Ma anche altre norme possono trovare
supporto organizzativo ed operativo nel Parco artigianale di Mestrino. Mi riferisco - ed
adopero ancora le parole del presidente Petracci - a "quelle che consideriamo
rivoluzioni per lo sviluppo dellartigianato e delle Pmi. In particolare,
la possibilità per gli artigiani di costituire Società a responsabilità limitata fa
giustizia di unassurda discriminazione rispetto ad altre piccole imprese, consente
di separare il capitale personale da quello impiegato nellazienda e di accedere a
forme moderne di agevolazione finanziaria e al capitale di rischio, superando così il
grave ostacolo della sottocapitalizzazione e proiettando limpresa verso
unorganizzazione aziendale più solida e agile".
Si tratta di una norma importante sul piano interno, ma che potrà risultare determinante
sul piano europeo, anche perché nello stesso Collegato sono state superate le barriere
daccesso agli incentivi per potenziare gli investimenti e lattività di
internazionalizzazione, grazie alla semplificazione dellutilizzo dei contributi
della legge 488 e delle risorse per lexport.
E' soprattutto l'accesso al finanziamento che la nuova forma societaria a disposizione
dell'artigianato renderà meno difficile. Una organizzazione consortile di alcuni servizi
al riguardo potrebbe ampliare ulteriormente l'orizzonte di questo settore.
L'Europa sta già riconvertendo le sue politiche di sostegno. Laccesso al
finanziamento delle PMI resta infatti un aspetto cruciale per tutte le piccole imprese
europee. In questi anni, oltre alle iniziative come i programmi ICE (Impresa comune
europea), CREA (capitale davviamento), la creazione di una rete di consulenti
informali ("business angels"), le attività della BEI e del FEI si sono
incentrate maggiormente sulle PMI, segnatamente nellambito delliniziativa
"Crescita ed occupazione". Sono state 49 mila le PMI, l85% delle quali
piccole imprese, che hanno beneficiato di prestiti globali della BEI nel corso degli
ultimi cinque anni. Un miliardo di euro, proveniente dalle eccedenze della BEI, è stato
assegnato al settore PMI per operazioni di partecipazione a fondi di capitale di rischio
destinati a finanziare le PMI ad alta tecnologia o a potenziale di crescita od operazioni
di condivisione dei rischi con le banche, ed oltre la metà di questi fondi è stata
impegnata.
Segnalo che, su invito del Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000, gli strumenti
finanziari dellUnione, segnatamente la BEI ed il FEI, verranno riesaminati al fine
di orientarli verso le imprese in fase di avviamento ad alta tecnologia ed altre
iniziative di capitale di rischio.
Il ruolo determinante dell'impresa individuale nell'occupazione europea. L'altro
scenario nel quale nasce il Parco artigianale di Mestrino è dunque quello europeo.
All'inizio di marzo la Commissione europea ha adottato un rapporto dal titolo:
"Costruire un'Europa delle imprese - Le attività dell'Unione in favore delle piccole
e medie imprese". Il rapporto sottolinea che la politica per le imprese è stata
integrata nelle politiche e negli altri programmi comunitari generali e precisa in quale
misura le attività dell'Unione europea possono aiutare le piccole e medie imprese a
sfruttare al meglio le opportunità offerte dall'economia e dai mercati. Il rapporto
costituisce un importante contributo ai lavori preparatori del Consiglio europeo di
Stoccolma del 23 e 24 marzo 2001 sull'occupabilità e costituisce la base di verifica per
il nuovo "Programma pluriennale per le imprese e lo spirito di impresa, in
particolare per le piccole e medie imprese 2001-2005", che è stato adottato dal
Consiglio dei Ministri dell'Unione il 20 dicembre 2000.
Dalla fine del 1997, le PMI sono dunque al centro delle politiche europee. Anzitutto,
nellambito del processo detto di Lussemburgo, che presiede il coordinamento europeo
delle politiche nazionali dazione per loccupazione, la promozione dello
spirito dimpresa tra uomini e donne costituisce una delle priorità condivise con
gli Stati membri, la cui attuazione è coordinata dalla Commissione. In seguito al
Consiglio europeo di Lisbona di un anno fa sull'occupazione, la Carta europea per le
piccole imprese è stata adottata dal Consiglio il 13 giugno 2000 ed accolta
favorevolmente al Consiglio europeo di Feira (19/20 giugno 2000). Questo Consiglio europeo
ha anche approvato il piano dazione "eEurope 2002". Nellaprile 2000
la Commissione ha inoltre approvato la comunicazione sulla politica delle imprese
nelleconomia fondata sulla conoscenza e la sua proposta di decisione del Consiglio
relativa al programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità
2001-2005, che é stato adottato dal Consiglio nel dicembre scorso, come ho ricordato.
Tutte queste iniziative perseguono un obiettivo comune, ossia una maggiore efficacia delle
politiche destinate alle imprese, in particolare alle più piccole fra loro.
Garantire "l'origine" dei prodotti. Il terzo tema che un Parco come
questo può affrontare è quello del marchio di provenienza. Al riguardo non dimentico che
nell'Unione Europea abbiamo anche da svolgere un ruolo di proposta: mi riferisco, ad
esempio, al tema del "made in Italy". Qui l'Unione deve fare passi
significativi, proprio sotto la spinta italiana.
Il tema è maturo in alcuni settori e ciò potrebbe facilitare l'azione italiana. Nel
settore alimentare la "tracciabilità" dei prodotti si afferma sempre più come
l'elemento di base per la sicurezza alimentare. Tracciabilità significa appunto chiarezza
di origine del prodotto. Su un altro piano, al prossimo Consiglio europeo di Lisbona, il
presidente Prodi spingerà perché vengano rispettati gli impegni presi sul brevetto
comunitario. Vi è un urgente bisogno - ha sostenuto questa settimana Prodi - di un unico
brevetto giuridicamente valido in tutta lUnione europea, con ununica
giurisdizione, per ridurre i costi delle imprese, per promuovere linnovazione e
assicurare un quadro giuridico chiaro per la soluzione delle controversie. La Commissione
ha presentato la sua proposta nellautunno scorso, ma lincapacità di
raggiungere un accordo in Consiglio si è di nuovo registrata anche questa settimana al
Consiglio "Mercato interno". E tuttavia anche questa è una strada ormai
obbligata, attraverso la quale sarà poi possibile arrivare a posizioni più convergenti
anche sul "made in Italy".
17
marzo 2001 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |