AGRICOLTURA

I ruminanti resteranno assolutamente esclusi
Torneranno le farine a base di carne
nell'alimentazione degli animali?

O è più prudente investire nella produzione di proteine vegetali? I temi proposti dal commissario europeo Franz Fischler per la verifica del 2002

di Tino Bedin
segretario della Giunta per gli Affari europei del Senato

Torneranno le farine a base di carne nell'alimentazione degli animali? La domanda non è fuori luogo e fuori tempo. Cittadini ed amministratori, come sta avvenendo a Monselice, stanno interrogandosi sulla eventuale nocività dell'incerimento nei cementifici delle farine animali ritirate dal mercato. Ma altrove ci si pone già la domanda successiva. Torneranno le farine a base di carne nell'alimentazione degli animali?, hanno chiesto al commissario europeo all'agricoltura Franz Fischler due giornalisti del Figaro Magazine, Stéphane Marchand e Bérangère Mathieu de Heaulme. Il commissario europeo non si è tirato indietro: "Per i ruminanti, è assolutamente escluso. Ma per gli altri, voglio ricordare che le farine sono prive di qualsiasi materiale a rischio dalla fine dell'anno scorso; contengono solo ingredienti autorizzati per il consumo umano. È ragionevole mantenere un divieto costoso e complesso sul piano pratico ? Stiamo lavorando attivamente su questo problema e il dibattito riprenderà".
Le farine a base di carne non sono la sola strada. Nel corso del dibattito politico che si è svolto in Senato durante le settimane più drammatiche della crisi della "mucca pazza" ho - ad esempio - sostenuto la necessità che l'Europa non rinunci a priori a perseguire una propria politica di produzione di proteine vegetali. L'attuale Presidenza belga dell'Unione nel suo programma ha indicato che intende "invitare la Commissione ad adottare un atteggiamento diverso in materia di rifornimento dell'UE in proteine vegetali". Aggiungo che non si tratta solo - e sarebbe già sufficiente - di un problema di sicurezza alimentare: nel caso delle proteine animali si tratta anche di una questione di indipendenza economica dagli Stati Uniti in un settore strategico quale è l'alimentazione.
Come dire che ce n'è abbastanza per discutere fin da oggi dell'impiego delle farine a base di carne e delle altre questioni che sono aperte in Europa e per le quali il 2002 segnerà un anno importante: secondo il calendario stabilito dal Consiglio europeo di Berlino, in cui fu approvata Agenda 2000, il prossimo anno si dovrà procedere ad una "rassegna di metà percorso" sulla Politica agricola comune.
L'intervista di Franz Fischler al Figaro Magazine offre una serie di spunti che è utile conoscere anche da parte dei consumatori, oltre che dei produttori. Le riassumo, utilizzando le parole del commissario europeo all'agricoltura alle domande dei due giornalisti francesi.
Quote latte. Parto da un tema caldo in Veneto, quello delle quote nella produzione di latte. Dice Fischler: "L'anno prossimo, presenteremo una relazione sull'opportunità di abolire le quote lattiere. Il governo francese è decisamente contrario a questa riforma, ma altri Stati membri sono altrettanto decisamente a favore. Per il latte, le quote saranno mantenute in tutti i modi fino al 2008, ma sarà un'occasione per rivedere profondamente il principio delle quote. Prossimamente, intraprenderemo uno studio sulla pertinenza delle quote nel settore dello zucchero".
Revisione della Politica agricola comune. Avevo avuto occasione si sostenere che la crisi della "mucca pazza" non avrebbe comportato solo enormi spese, ma avrebbe accelerato la revisione della Politica agricola comune. Il commissario Fischler lo conferma a proposito degli appuntamenti per la revisione di metà percorso nel 2002: "La crisi della Bse ha dato una nuova dimensione alla valutazione a metà percorso prevista nell'Agenda 2000. La Commissione è stata invitata dal vertice di Berlino ad esaminare il funzionamento del sistema cerealicolo e dei semi oleosi, a controllare rigorosamente il mercato della carne bovina, a presentare una relazione sul regime delle quote lattiere e a verificare la pertinenza del quadro stabilito nelle prospettive finanziarie per le spese agricole. Ma c'è di più: i negoziati sull'ampliamento dovranno essere concluso entro la fine del 2002 con un gruppo di paesi candidati che rispetteranno le condizioni di adesione. In queste condizioni, ritengono che sia opportuno effettuare tutte le valutazioni stabilite in una volta, ossia nel 2002".
Tutela dei consumatori e dell'ambiente. Revisione della Pac non significa però ritorno al passato, sia perché essa sta dando buoni frutti in tema di tutela dei consumatori e dei contribuenti europei, sia perché va salvaguardo l'orientamento della tutela ambientale.
"Le montagne di cereali e di burro di una volta - riferisce Fischler - adesso sono scomparse. Fino alla fine dell'ottobre scorso, il mercato della carne bovina era equilibrato senza il minimo chilo di carne versato all'intervento. L'impiego di cereali da foraggio europei è cresciuto ogni anno di circa 25 milioni di tonnellate rispetto all'inizio degli anni '90 e l'impiego di concimi e di prodotti fitosanitari è stato molto inferiore alle quantità degli anni '80. Nel 1991, il 90 per cento del bilancio agricolo era ancora dedicato alle sovvenzioni all'esportazione e agli interventi sui mercati. Dopo l'applicazione completa dell'Agenda 2000, a decorrere dal 2004, il 70 per cento del bilancio agricolo sarà adibito agli aiuti diretti in favore dei nostri agricoltori e alle misure di sviluppo rurale. Tutti i cereali, il 70 del pollame del pollame e i due terzi della carne suina saranno esportati senza restituzioni all'esportazione. Parecchi prezzi garantiti sono diminuiti".
"Il ritorno ad una fase precedente dell'Agenda 2000, richiesto da alcuni, o la svolta chiesta da altri - continua il commissario europeo all'agricoltura - dimostrano soltanto la loro ignoranza o la loro volontà di ignorare gli obiettivi dell'Agenda 2000. Non ci si può rifugiare in utopie bucoliche arcaiche. Dobbiamo invece rispettare i cicli della natura e concretizzare i tre aspetti della famosa sostenibilità: un'agricoltura nel contempo efficiente sul piano economico, compatibile con gli interessi della collettività e rispettosa delle esigenze ambientali. Non possiamo più tollerare che continuino ad essere sovvenzionate a tutti gli effetti aziende agricole che non tengono assolutamente conto delle esigenze ambientali".

12 agosto

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22 agosto 2001
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