1 gennaio 2017 | |
Promossa dalla Chiesa padovana nelle vie del centro storico La violenza non è la cura per il mondo frantumato Ancora in Marcia a Capodanno per la cinquantesima Giornata mondiale della pace ![]() A convocarci è come sempre il Papa: Francesco oggi. Papa Francesco nel tradizionale messaggio per la Giornata propone un titolo ed un impegno "La non violenza: stile di una politica per la pace". Non è né facile né immediato il risultato. All'Angelus di oggi a mezzogiorno Papa Francesco lo ha amaramente sottolineato: "Purtroppo, la violenza ha colpito anche in questa notte di auguri e di speranza". È la "terza guerra mondiale a pezzi" ci ha avvertito tempestivamente Papa Francesco. Ci ritorna su anche nel messaggio di quest'anno: "Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi. (…) In ogni caso, questa violenza che si esercita "a pezzi", in modi e a livelli diversi, provoca enormi sofferenze di cui siamo ben consapevoli (…) La violenza non è la cura per il nostro mondo frantumato". Stasera è comunque Capodanno. Se siamo in marcia, se siamo in chiesa è perché crediamo ancora negli auguri. Ripesco quello di Papa Paolo VI nell'Angelus dell'1 gennaio 1967: "Quest'anno (…) per il mondo avremo sempre presenti i due grandi ideali, per cui pregare e operare: la giustizia e la pace, che costituiscono i maggiori problemi del nostro tempo". Per il Capodanno successivo, quello del 1968, Papa Paolo VI ci avrebbe poi proposto la prima Giornata mondiale della pace. Con quella di oggi ne abbiamo così vissute cinquanta. ![]() |
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15 gennaio 2017 | |
Nell'anno del sessantesimo dei Trattati di Roma Trump e Brexit risvegliano il patriottismo europeo Una sfida da coniugare con il patriottismo sociale nei singoli Paesi ![]() Donald Trump, prima ancora di entrare in carica Trump si è messo ad elogiare il Regno Unito che ha rotto con l'Unione Europea e ha promesso di lavorare perché altri lascino l'Unione e l'euro si disgreghi. Potrà essere una bella (perché durissima) sfida per governanti e cittadini europei: è il tempo di un "patriottismo continentale" con il quale non solo difenderci, ma confermare a noi stessi e al mondo che abbiamo molto da dire. Qualcosa da europei dobbiamo dire subito agli inglesi. Gli europei devono essere fermi nella trattativa, senza rinunciare alla caratteristica fondante dell'Europa: essere attrattiva. ![]() |
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29 gennaio 2017 | |
Sembrava abbastanza la Brexit. Poi è stato eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump Una generazione di europei per non farci sorprendere dal passato Dalla demagogia della coppia Reagan-Thatcher sulla globalizzazione alla demagogia della coppia Trump-May sull'isolamento ![]() Sembrava abbastanza la Brexit. Poi è stato eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ancora il popolo ha deciso, democraticamente, voto su voto. Quest'altro voto - ad aver voglia di leggerlo dopo averlo contato - illumina bene sia la scena in cui viviamo sia il panorama verso cui ci stiamo incamminando. Mostra che la Brexit non è abbastanza, la presidenza di Donald Trump non è abbastanza. Il tempo delle "sorprese" non finirà. La previsione è sufficientemente fondata perché queste "sorprese" non sono una novità; quando "scoppiano" non fanno partire razzi verso il futuro, scavano invece gallerie dentro il passato. ![]() |
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26 febbraio 2017 | |
Dopo il risultato del referendum non ci si è fermati ad ascoltare l'opinione pubblica Il Pd non poteva guarire dalla frattura sulla Costituzione Fare della legge elettorale un tema da elaborare nel congresso nazionale ![]() Dall'accettazione di quella frattura è nata la sconfitta al referendum, almeno nelle proporzioni in cui è avvenuta. Dall'accettazione di quella frattura è cominciata la scissione del Partito Democratico, che lentamente è arrivata fino a sabato 25 febbraio. ![]() |
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7 marzo 2017 | |
Come è stato possibile perdere il popolo facendo riforme popolari Nell'ascensore sociale bloccato la velocità del governo non è una virtù Il Partito Democratico deve chiedersi perché molti risultati popolari e riformisti non sono stati avvertiti come tali dal popolo della sinistra ![]() Domenica 5 marzo sul "Corriere" il ricercatore sociale Nando Pagnoncelli ha fatto questa descrizione: "Le motivazioni che stanno alla base di questo clima sociale sono in larga misura riconducibili alla percezione di un peggioramento rispetto al passato e alla convinzione che il meglio lo abbiamo alle spalle: l'ascensore sociale si è fermato e il futuro appare ai più incerto e minaccioso. In questo contesto l'aspettativa di miglioramento è di gran lunga superiore ai risultati fin qui ottenuti". A questo senso di impotenza e di inutilità nei mille giorni del governo Renzi si è risposto con l'ottimismo del fare, che per essere veloce non si è fermato ad ascoltare e a raccogliere un popolo. È successo così che conquiste attese da decenni, penso alla stabilizzazione di decine di migliaia di insegnanti, abbiamo perso di strada proprio i protagonisti di queste attese. ![]() |
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10 marzo 2017 | |
Quando la "novità" del Partito Democratico si è consumata, è rimasto poco di cui discutere al congresso Visioni e speranze insufficienti per fare un grande partito Ci si può augurare che la scissione stimoli il pensiero di chi resta e di va via ![]() Infatti, un grande partito, quando non trova una condivisione sufficiente al proprio interno, quando il dibattito non arriva a conclusione, ha uno strumento collaudato: il congresso. Il Pd sta andando a congresso, ma anche questo congresso è una stranezza. Coloro che se ne sono andati non hanno voluto dire le loro ragioni al congresso, ma non è detto che qualche ragione non ce l'abbiano. E da parte sua Matteo Renzi in nessun modo ha manifestato l'idea di non volere davvero perdere una parte del partito a sinistra. ![]() |
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12 marzo 2017 | |
Dieci anni di sperimentazione suggerirebbero qualche miglioramento Insieme alle Primarie serve il congresso È proprio giusto che chiunque vuole possa eleggere il segretario del Partito Democratico? ![]() Penso che questo arricchimento sia necessario, se si vuole continuare a definire "congresso" questo appuntamento di partito. Ad esempio neppure in questo congresso non c'è una sede in cui i delegati discutono le mozioni e poi le votano. Strumenti della storia? Non saranno poi strumenti troppo vecchi se ancora vengono utilizzati in Francia, in Germania, nel Regno Unito, in Spagna. È poi probabile che un qualche elemento di chiarezza democratica vada introdotto se si vuol continuare a far scegliere il segretario di un partito da tutti gli italiani che lo desiderano. ![]() |
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15 marzo 2017 | |
Il contesto non è più quello del partito lanciato da Veltroni dieci anni fa Il Pd troverà se stesso nelle comunità e in tante vite Se non sono riusciti a fare una legislatura costituente, i democratici potrebbero avere almeno l'ambizione di fare un congresso costituente ![]() Se non sono riusciti a fare della legislatura che sta finendo una legislatura costituente, i democratici potrebbero avere almeno l'ambizione di provare a fare un congresso costituente: non per fare un partito nuovo ma per scrivere le ragioni (che vuol dire: il presente e il futuro) per le quali stare insieme in molti. Il primo luogo in cui cercare queste ragioni non è nel partito, ma nella comunità più vasta di un paese che aveva ed ha voglia di sperare, ma che non era e non è ottimista perché sente di essere sempre meno artefice dei propri destini. Il secondo luogo in cui cercare le ragioni dello stare insieme è la storia dalla quale il Partito Democratico arriva. "Abbiamo più di un buon motivo - ha scritto recentemente Sergio Zavoli, giornalista e senatore Pd - per non dimenticare uomini che nelle congiunture drammatiche sono stati alle prese con dure spine senza dover tagliare le siepi". ![]() |
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19 marzo 2017 | |
Avendo sempre meno da perdere, molti arrivano a mettere in gioco la democrazia Una società di diseguali è meno forte e meno sicura Il Partito Democratico sceglierà la rappresentanza dei bisogni e delle speranze della comunità tutta intera? ![]() È qui che il Partito Democratico deve scegliere il suo ruolo e il suo compito: la rigenerazione della democrazia, non tanto e non solo nella sua dimensione etica; intendo la rigenerazione della democrazia come forma della rappresentanza dei bisogni e delle speranze della comunità tutta intera. ![]() |
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26 marzo 2017 | |
Sessant'anni dell'Europa unita e trent'anni di Erasmus I nuovi Ragazzi del 99: i diciottenni nati nell'anno dell'euro La più ambiziosa speranza che motivava i rappresentanti dei sei Paesi firmatari dei Trattati di Roma nel 1957 riguardava i giovani ![]() Erasmus è l'Europa della libertà e delle opportunità; è l'Europa delle diversità che non hanno bisogno di confini per valorizzarsi; è l'Europa che per superare le difficoltà si costruisce il futuro. A ben leggerne le ragioni per cui è stata fondata, questa è prima di tutto l'Europa immaginata dai Padri Fondatori il 25 marzo 1957 a Roma. Nel Trattato del 1957 con il quale nasce la Comunità economica europea (la Cee) non si parla dei giovani. Tuttavia la più ambiziosa speranza che motivava i rappresentanti dei sei Paesi firmatari riguardava proprio i giovani: fare in modo che a loro non toccasse quello che era capitano alle generazioni precedenti, cioè di diventare adulti facendosi la guerra, come nella Grande guerra europea (1914-1918) e nella sua ancor più tragica continuazione, la seconda Guerra mondiale. ![]() |
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2 aprile 2017 | |
Si conclude il quinto ciclo del Dialogo strutturato europeo I giovani europei fanno le stesse domande in ogni Paese Una risorsa su cui l'Unione europea può contare per avere un futuro ![]() È stato questo il risultato finale di un percorso di 18 mesi che ha tenuto conto delle proposte presentate da più di 65 mila giovani europei che hanno partecipato al processo noto come il "dialogo strutturato": uno strumento per garantire che le politiche giovanili rispondano alle esigenze e le aspettative dei giovani in Europa; uno strumento sempre più attuale, in considerazione del ruolo che i giovani svolgono oggi e possono ancor più incisivamente svolgere in futuro per il consolidamento dell'Unione Europea. ![]() |
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9 aprile 2017 | |
Un settore in cui l'Unione non ha competenza dirette Sostegno europeo alle politiche nazionali per i giovani Le iniziative diventano però sempre più strutturate e coinvolgenti ![]() È quanto prevedono gli articoli 165 e 166 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che sono la base giuridica delle politiche europee con riferimento ai giovani. I giovani europei sono inoltre titolari delle politiche dell'UE in ambiti sanciti da altri articoli dei Trattati, quali l'istruzione, la formazione professionale e la salute, o in relazione ai diritti e alla tutela dei minori e dei giovani. ![]() |
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16 aprile 2017 | |
Buona Pasqua a tutte le persone che oggi devono lavorare Il pannolone per anziani e la gonna alla moda hanno la stessa urgenza di risposta? L'incredibile cifra di cinque milioni di lavoratori festivi e la difesa della libertà solo per alcuni ![]() Un altro slogan dei sostenitori della modernità è la "libertà economica". Uno dei fondamenti della libertà è la reciprocità: dunque dobbiamo contrattare le nostre libertà. Al momento questa contrattazione è scarsa e in alcuni casi non è applicata. Non ci sono infatti relazioni sindacali consolidate. La flessibilità non è regolamentata da contratti collettivi di lavoro. ![]() |
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23 aprile 2017 | |
L'applicazione delle tariffe nazionali per le telefonate da e per tutto il territorio dell'Unione Europea Il cellulare è un altro pezzo di Europa che ci mettiamo in tasca Mercato digitale e roaming fanno parte della vita dei giovani "nativi europei" ![]() Il cellulare diventa così un altro pezzo di Europa che noi cittadini ci mettiamo in tasca, assieme all'euro e alla carta d'identità europea. Il "roaming a tariffa nazionale" è contemporaneamente lo strumento con il quale realizzare e favorire il funzionamento di un mercato unico digitale in tutta l'Unione. Mercato digitale e roaming fanno parte della vita dei giovani europei; altrettanto si può dire della libera circolazione delle persone, degli scambi culturali, della mobilità lavorativa. Si conferma così che l'Europa è un paese per giovani. ![]() |
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30 aprile 2017 | |
Capitoli importanti dei programmi generali e programmi specifici di spesa Le nuove generazioni al centro della Strategia Europa 2020 Nel "condominio giuridico" di Stati membri e Unione i giovani non rischiano di fare l'infelice fine del cane di due padroni ![]() In questo "condominio giuridico" di Stati membri e Unione europea in cui si trovano, i giovani non rischiano però di fare la infelice fine del cane di due padroni. I programmi di spesa dell'UE hanno specifici riferimenti alle politiche giovanili. Infatti i fondi relativi ai programmi dell'UE, come Erasmus+, Europa creativa e il Fondo sociale europeo, sono mobilitati al fine di realizzare gli obiettivi della cooperazione europea in materia di gioventù. Inoltre ci sono programmi e iniziative che riguardano direttamente i giovani. ![]() |
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7 maggio 2017 | |
Dopo che la Brexit ha mostrato che tutto può essere rimesso in discussione Con Macron la Generazione Erasmus rilancia l'Europa Il capitale umano del futuro è quello più colpito dallo scontro intergenerazionale in atto nel nostro continente ![]() Il vincitore del primo turno Emmanuel Macron, è stato uno degli studenti dell'Erasmus. Non se n'è dimenticato, tanto che nelle piazze francesi dove c'è lui sventolano insieme la bandiera della Francia e la bandiera dell'Europa: tante bandiere, come non si vedevano da tempo; tante bandiere, in controtendenza rispetto molti altri politici. C'è oramai, al vertice dei vari governi europei, un gruppo di ex ragazzi che all'università condivisero valori e viaggi in tutto il Continente col programma di scambio studenti. ![]() |
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14 maggio 2017 | |
La Colombia sulla dura e pericolosa
strada della pace - 1 Tra guerra civile e violenza mondiale del narcotraffico "Demos el primer paso" è il motto del viaggio pastorale di Papa Francesco all'inizio di settembre ![]() Sono numeri che spiegano perché non è per niente facile camminare dentro la tragedia della guerra civile colombiana e dentro la violenza mondiale del narcotraffico, pronto all'agguato. Il pericolo di inciampare sulla sofferenza è inevitabile rende incerto ogni passo. ![]() |
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21 maggio 2017 | |
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti sbaglia tema all'Adunata nazionale degli alpini di Treviso I giovani del servizio civile non hanno bisogno della cartolina precetto Il principio dell'universalità va oltre quello dell'obbligatorietà: il Partito Democratico ha fatto una buona legge in materia ed è questa che ora bisogna applicare ![]() Roberta Pinotti si è presa domenica gli applausi delle "penne nere" e dei militari in genere, a quanto riferiscono le cronache. Nei giorni successivi si è presa i rimbrotti di chi si occupa di servizio civile. All'interno della riforma del Terzo settore, i cui decreti attuativi sono stati approvati giusto in maggio, è stato infatti istituito il Servizio civile universale, con l'obiettivo di permettere a tutti i giovani che ne fanno domanda di svolgere il servizio civile. Il principio dell'universalità va oltre il principio dell'obbligatorietà. Quest'ultimo principio è ormai inappropriato (e invecchiato) se riferito a questa materia. ![]() |
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28 maggio 2017 | |
La Colombia sulla dura e pericolosa
strada della pace - 2 "Demos el primer paso" fuori dal passato che non passa La strada della riconciliazione non è meno impervia, dolorosa e pericolosa della strada che ha portato fuori dalla guerra ![]() "Demos el primer paso" dice a se stessa la Colombia della biodiversità, perché le piantagioni di coca sono ancora lì, immense, appetitose. Ancora più rischiose, ora che i combattenti delle Farc si sono ritirati dalla battaglia, che non impongono più regole, che non sorvegliano più i traffici illegali, da cui traevano attraverso le "tasse" sulla produzione gran parte delle risorse finanziarie per la guerriglia. Il rischio è che le organizzazioni criminali internazionali si approprino delle colture abbandonate dalle Farc: la Colombia potrebbe diventare ostaggio del narcocapitalismo internazionale. È il passato che non passa. Per questo a settembre Papa Francesco va a Bogotà. ![]() |
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4 giugno 2017 | |
Periodicamente c'è chi guarda indietro alla Democrazia Cristiana Il Popolarismo si alimenta di futuro L'enciclica Laudato si' come testo-base di questo secolo; la Repubblica come luogo di partecipazione e uguaglianza ![]() De Mita ha pienamente diritto di provare a far rivivere i ricordi. I ricordi però non prendono voti, perché sulla scheda elettorale i cittadini segnano il futuro (quello che sperano o temono) e non le memorie. I "reduci di politica" non hanno mai avuto fortuna nelle elezioni che si sono succedute dal 1994 ad oggi. Ed è anche giusto che sia così: la politica ha il colpito di interpretare il presente e di immaginare il futuro. Ci riescono malamente i partiti "vivi"; quelli resuscitati o scongelati proprio non ce la fanno. Ciò vuol dire che la nostra comunità civile, sociale e politica è destinata a fare per sempre a meno del Popolarismo? Ad ascoltare e a leggere Papa Francesco, direi di no. Abbiamo poi appena celebrato l'anniversario della nostra Repubblica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha con l'occasione fornito alcuni spunti, sia con le parole sia con i gesti. ![]() |
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11 giugno 2017 | |
Giovani e operai si sono sentiti nuovamente inclusi dalla politica Il "fronte dei diseguali" blocca i conservatori inglesi Il laburista Jeremy Corbyn protagonista di un risultato elettorale in grado di influenzare anche noi europei e noi italiani ![]() La spinta che viene da oltre Manica fino in Europa e in Italia è appunto questa: il "blairismo" ha concluso il suo ciclo storico; chi nei partiti popolari ritiene che quella politica sia utile nella globalizzazione va incontro a sconfessioni da parte dell'elettorato, anzi da parte del proprio elettorato. Il regresso costante e generalizzato dei partiti "socialisti" in Europa lo aveva già segnalato in negativo. Ora il risultato politico di Corbyn aggiunge in positivo l'indicazione di come invertire la tendenza. ![]() |
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27 agosto 2017 | |
La scomparsa di un sacerdote padovano che si era sempre sentito un "delegato" Don Livio Destro, un prete seminatore Aveva la buona semente della dottrina sociale della Chiesa; sua era la bravura nel preparare il terreno ![]() Don Livio è un seminatore, non un raccoglitore. Aveva la buona semente della dottrina sociale della Chiesa; sua era la bravura nel preparare il terreno. L'attrezzo di cui si serviva e che molti ricordiamo era il sorriso con cui cominciava e finiva incontri, dialoghi, interventi. A chi non era convinto che la gioia fosse all'inizio e alla fine del credente, non si stancava di ripetere: "Tutto è grazia", come un ritornello della vita. Quel "Tutto e grazia" per il curato di Bernanos era l'ancora cui legare la barca della vita, per don Livio era il vento che spingeva la barca quando non bastavano… i remi suoi e le braccia di chi viaggiava con lui. Ecco perché anche con la sua morte il viaggio insieme non finisce. ![]() |
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1 ottobre 2017 | |
Papa Francesco: a chi piace e a chi no Le parole quotidiane della Dottrina che si fa Pastorale C'è chi lo critica per le "predichette" e chi lo combatte diffondendo l'ecumenismo del conflitto ![]() Può il Papa pronunciare parole "quotidiane"? Il popolo di Dio nemmeno si pone il problema; già gli basta la bella sorpresa di un Papa che non cambia casa e resta ad abitare a Santa Marta. Il problema lo pongono alcuni tra i "sapienti" della Chiesa: il Papa è il Papa, non deve parlare a braccio, non deve fare "predichette" (appunto le omelie a Santa Marta), ma pronunciare discorsi completi e complessi; il Papa deve "insegnare" in ogni momento, fare lezione. Un Papa che fa "ripetizione di Vangelo" perde autorevolezza. E poi nelle "predichette" il Papa può apparire impreciso, non sufficientemente circostanziato; magari incorre in qualche imprudenza. È una delle lamentele che alcuni rivolgono a Papa Francesco; aggiungendo subito che lo dicono per il suo bene, perché non venga manipolato dall'opinione pubblica e dall'informazione. ![]() |
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4 novembre 2017 | |
A cento anni dalla disfatta di Caporetto Cambia la guerra dei fanti italiani: ora combattono per le loro famiglie Oggi il Piave che ci salverà non è un confine da difendere, ma uno spazio comune in cui convivere ![]() Ci arriveremo. Prima però dobbiamo fermarci a restituire tutto intero l'onore alle nostre Forze Armate, a ciascuno dei nostri soldati. Un onore che un secolo fa, giusto in questi giorni, fu messo in dubbio proprio da chi avrebbe dovuto rincuorarli e sostenerli. Mi pare doveroso dedicare questo Quattro Novembre alla battaglia di Caporetto e a quello che successe tra il 24 e il 27 ottobre 1917, quando gli austro-tedeschi aprirono un varco nel fronte italiano, e poi dal 27 ottobre al 9 novembre, quando il nostro esercito fu costretto ad evacuare un territorio molto vasto. "Le sconfitte diventano disfatte se non costruisci le possibilità per ripartire. A Caporetto è nato l'orgoglio nazionale", ha potuto dire dieci giorni fa il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Dopo Caporetto i nostri soldati non stanno più facendo la guerra di "lor signori"; ora combattono per salvare le loro famiglie, per tornare nella loro terra, per avere una patria. ![]() |
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IL SENATORE | IN PARLAMENTO | EUROPEI | CITTÀ E PAESI DI PADOVA | IN POLITICA | ULIVO |
23 marzo 2020 Redazione Euganeo.it |
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