6 gennaio 2013
Con il voto di fine febbraio per la scelta dei parlamentari
Cittadini arbitri di tutte le istituzioni repubblicane
Un potere e una responsabilità "nascosti" dalla partita per il primato politico

L'impianto istituzionale che si fonda nella nostra Costituzione conferisce alle elezioni per il Parlamento un'importanza non commisurabile con altre elezioni, pur sentite dai cittadini o pur rilevanti per le conseguenze sulla vita delle persone. Ora il rischio è che le elezioni per il Parlamento nazionale sia percepite dai cittadini (non per disattenzione loro, ma per responsabilità di alcuni partiti) più come una partita per il primato politico che come la premessa di scelte decisive.
Non è così e le scelte che i cittadini faranno il 24 e 25 febbraio non si limiteranno alla pur importante geografia del nuovo Parlamento. Quel voto non finisce lì, ma continuerà a determinare i suoi effetti nel tempo. Il Parlamento è infatti l'organo centrale del sistema costituzionale italiano. Decidendo sulla sua composizione, i cittadini decidono sulla composizione di tutti gli organi della Repubblica: si tratta di un potere e di una responsabilità che non vengono a sufficienza esaltati in campagna elettorale, nemmeno in quella attuale.

 
13 gennaio 2013
Un alibi senza consistenza utilizzato dalla Destra berlusconiana
La lentezza delle decisioni non dipende dal Parlamento
Opportuno invece diversificare le due Camere, magari con un Senato "europeo"

Al di là dell'uso strumentale che ne fa la Destra in questa campagna elettorale, c'è motivo per rivedere la centralità del Parlamento e quindi la centralità del singolo cittadino elettore nella scelta di tutti gli organi della Repubblica?
L'obiezione che più fa presa sui cittadini è quella della lentezza decisionale che questa centralità determinerebbe. Quella della lentezza del Parlamento è un'obiezione che viene smentita nei fatti proprio dall'esperienza di Berlusconi capo del governo, che è riuscito a farsi approvare in tempi rapidissimi provvedimenti che lo riguardavano, quando la sua maggioranza era d'accordo.
Un'altra obiezione riguarda il "bicameralismo perfetto": due Camere uguali, che fanno le stesse cose, sono utili? Questa obiezione ha un fondamento e merita di essere affrontata nella prossima legislatura.

 
20 gennaio 2013
Non si sono consumati solo berlusconismo e leghismo
Un Parlamento per il tempo della decrescita
Il fallimento dell'ideologia del mercato ha impoverito milioni di persone

Il Parlamento che gli italiani formeranno con il voto del 24 e 25 febbraio sarà il primo di una nuova "epoca" politica.
Ogni giorno i dati statistici segnalano che in questo o quel settore l'Italia "torna ai livelli del...". Poiché si tratta di un dato strutturale e non di breve durata, con il voto di fine febbraio gli elettori sono impegnati a costruire un Parlamento in grado di affrontare una sfida per la quale da tempo la società e quindi le istituzioni non sono allenate: la decrescita.
Non è una situazione solo italiana. E ciò non costituisce una consolazione, ma una complicazione. Non è la Seconda Repubblica italiana che muore con queste elezioni. Attraverso il voto gli italiani possono certificare anche la fine dell'ideologia del mercato, come regolatore di tutte le relazioni e quindi anche della politica.

 
27 gennaio 2013
Servono competenze per fare il senatore e il deputato?
Il parlamentare deve aver imparato
ad ascoltare la propria gente

Il nuovo Parlamento chiamato anche a rimediare alla crisi della rappresentanza sociale

Il 15 marzo 2013, all'inizio della nuova legislatura, la diciassettesima della Repubblica, almeno metà dei senatori e dei deputati entreranno per la prima volta a Palazzo Madama o a Montecitorio.
Servono competenze per fare il parlamentare? Certamente sì; anche quella del parlamentare è un'attività che richiede una competenza specifica. Sono competenze che si apprendono e poi si affinano nell'attività parlamentare stessa.
Ci sono però competenze di cui bisogna essere esperti prima di entrare in Parlamento e non mi riferisco a quelle professionali (l'attuale governo dei tecnici non ha brillato per capacità politica). Sono invece indispensabili le competenze comunitarie: sapere come si fa (ed essere disponibili a farlo) a rappresentare la comunità di cui si è espressione: la comunità geografica e la comunità di valori, interessi, professioni.
Bisogna aver imparato prima ad ascoltare la propria gente e conservare la voglia di farlo.

 
24 febbraio 2013
Un'elezione politica interna per condividere una comune visione con altri popoli
Va al voto l'Italia europea
Quello che decideranno il Parlamento ed il Governo che usciranno dalle nostre urne riguarderà anche il resto dell'Unione

Rinnoviamo il Parlamento italiano, ma il voto del 24 e 25 febbraio non riguarda solo l'Italia. Votiamo da italiani e da europei e le scelte che faremo avranno influenza sulla vita nostra e sulla vita dei ciprioti e dei finlandesi (e di tutti gli altri abitanti dell'Unione). Siamo uno degli Stati più importanti dell'Unione Europea, per abitanti, per economia, per relazioni. Quello che decideranno il Parlamento ed il Governo che usciranno dalle nostre urne riguarderà anche molti altri popoli.
Non ci siamo ancora abituati a questa dimensione.
La scelta essenziale, decisiva che gli italiani oggi - i tedeschi in autunno, via via tutti gli altri europei - sono chiamati a fare in queste elezioni è dirimente, quasi come lo furono le elezioni politiche del 1948. Come allora, anche oggi un'elezione politica interna ha come spartiacque la condivisione di una comune visione con altri popoli.

 
3 marzo 2013
Una componente esplicita del voto a Berlusconi e Grillo
La maggioranza degli italiani ha ristretto l'Europa
Chi non voleva questo obiettivo ha sbagliato a votare

Una settimana dopo le elezioni l'Italia non sta per niente bene. Neppure l'Europa se la cava tanto meglio. Abbiamo finito anche... l'antibiotico. Mario Monti si è buttato via inseguendo un "dovere", che nessuno gli stava chiedendo. Adesso deve proprio lasciare Palazzo Chigi e non solo perché la sua iniziativa politica non ha preso voti abbastanza per pesare, ma soprattutto perché la maggioranza degli italiani (in particolare quelli che hanno votato per Berlusconi e per Grillo, ma anche quelli di Ingroia e quelli di La Russa e via numerando) hanno votato contro l'Europa, le sue politiche; hanno votato contro le esigenze collettive di un continente, i cui abitanti elezione dopo elezione rinunciano ad essere cittadini e quindi a contare nel mondo globale.
Non era questo il risultato che chi ha votato Berlusconi e Grillo si proponeva con il proprio voto? Non volevano ridurre l'Europa? Non volevano indebolire l'Italia in Europa? Se adesso dicono così, allora una settimana fa hanno sbagliato voto.

 
13 aprile 2013
Don Luca Passi proclamato beato nella basilica di San Marco
La carità vissuta e diffusa genera la beatitudine
A Venezia una cerimonia espressione del carisma doroteo

Pellegrini li ha definiti madre Teresa Simionato, superiora delle Suore Dorotee, che conosce bene quanti sono convenuti a Venezia per la beatificazione di Don Luca Passi.
Per Don Luca Passi la "beatitudine" è "la carità vissuta e diffusa". Anche per la Chiesa è questa la beatitudine di Don Luca. Papa Francesco, nella Lettera apostolica - letta nella basilica di San Marco - con cui concede che "d'ora in poi sia chiamato Beato", motiva la decisione con il fatto che Don Luca Passi è stato "testimone infaticabile dell'amore di Dio per i piccoli e i poveri".
La formazione dei giovani può assumere i contenuti dell'economia domestica, come è avvenuto nel Conventino di Calcinate ad opera di Don Passi, o quelli della scienza medica come al Policlinico Gemelli: in ogni caso la finalità prima è la competenza e la responsabilità da esercitare nella cittadinanza, nel proprio tempo. La parola e l'opera di Don Luca Passi sono infatti parte di ampio movimento cattolico che percorre tutto l'Ottocento e che ha come finalità la predisposizione di strumenti culturali e sociali che consentano alle popolazioni rurali e al nuovo proletariato urbano ("i piccoli e i poveri", di cui scrive Papa Francesco) di non essere schiacciati nella fede e nei diritti dalle soverchianti forze illuministe e borghesi.

 
2 giugno 2013
Gli anziani protagonisti della Festa del 2 Giugno
Il voto degli italiani ha fatto nascere la Repubblica
AltaVita consegna il diploma di "Grande della Repubblica" agli ultrassentenni del voto

Nella nostra Repubblica ciascuna persona è una "istituzione", visto che l'articolo 1 della Costituzione sancisce che "la sovranità appartiene al popolo". Per questo ad AltaVita si celebra la Festa della Repubblica mettendo al centro le Persone che con il loro voto l'hanno consolidata ed aggiornata. Ogni 2 Giugno ad AltaVita si attribuisce il titolo di "Grande della Repubblica" agli anziani che raggiungono i sessant'anni di "maggiore età" e quindi i sessant'anni del diritto di voto, cioè dello strumento essenziale alla sovranità popolare e quindi alla democrazia.
Fin dall'origine è proprio il voto del resto il fondamento della Repubblica italiana. Essa non è nata né da una rivoluzione né da un colpo di Stato né da una decisione parlamentare: italiane (per la prima volta) e italiani il 2 giugno 1946 hanno votato per la forma istituzionale della loro nazione e hanno issato la bandiera della repubblica sull'Italia intera.

 
12 luglio 2013
Altro che Imu sulla prima casa; altro che aumento dell'Iva
Il Pdl sta in Parlamento e nel Governo per tutelare Berlusconi
Per una foltissima schiera di commentatori più che i parlamentari berlusconiani sono però da biasimare i parlamentari democratici...

Il governo guidato da Enrico Letta è un governo di necessità. Per Enrico Letta sono le necessità degli italiani. Per Angelino Alfano, suo vice, sono le necessità di Berlusconi. Lo dice apertamente il Pdl, di cui Alfano è il segretario. La Cassazione applica la legge, fissa un calendario per evitare la prescrizione di un processo a carico di Berlusconi e tutti il Pdl, Alfano e ministri in prima linea, proclamano lo sciopero istituzionale: niente Parlamento per discutere, niente Governo per proporre. Non si va alla riunione programmata per il calendario del governo; si chiedono tre giorni si sospensione dei lavori parlamentari.
L'evidenza è totale: il Pdl sta in Parlamento e nel Governo per tutelare Berlusconi; se questa finalità viene meno, non ha più nessun motivo di starci. Altro che Imu sulla prima casa; altro che aumento dell'Iva. Berlusconi viene prima dell'Italia; senza incertezze, senza pudori.

 
27 ottobre 2013
La tragedia del barcone di profughi annegati davanti a Lampedusa
Vittime della Barriera d'Acqua tra Nord e Sud del Mondo
Né per le decisioni né per i sentimenti ora è come prima del 3 ottobre 2013

Hanno acceso un fuoco per farsi vedere nel buio del mare davanti all'isola di Lampedusa. Quel fuoco li ha perduti; in centinaia li ha inabissati nel Mediterraneo assieme al loro barcone.
Riacceso dal racconto dei superstiti, alimentato dallo strazio degli annegati e dal silenzio degli intrappolati, quel fuoco li ha finalmente fatti vedere e non solo ai lampedusani: ha mostrato i loro volti a Roma e a Bruxelles, là dove si prendono decisioni; ha mostrato le loro vite a milioni di famiglie, là dove si coltivano sentimenti ed opinioni. Né per le decisioni né per i sentimenti ora è come prima del 3 ottobre 2013.
Non né una data storica, nonostante l'emozione abbia spinto alcuni a chiedere che essa sia segnata stabilmente nel calendario civile della nostra comunità. È ancora lì la Barriera d'Acqua che separa nord e sud del mondo e sulla quale si infrange la speranza di migliaia di persone, come avveniva lungo il Muro che spaccava l'Est ed Ovest dell'Europa. Ora però sappiamo che, come il Muro di Berlino, anche la Barriera d'Acqua sarà abbattuta. Solo allora aggiungeremo una data al calendario dell'umanità. Non sappiamo né come né quando, ma succederà perché dopo il 3 ottobre 2013 quella Barriera non può più essere alimentata né da leggi né da paure e si sgonfierà.

 
22 novembre 2013
I rapporti intergenerazionali sono frequenti e coinvolgono tutte le età
Non solo anziani in casa di riposo
Tre esperienze di AltaVita presentate al Tavolo della Terza Età di Padova

I rapporti intergenerazionali non riguardano solo giovani e vecchi. Anzi - nell'attuale fase sociale e demografica che richiede di impegnarci nell'invecchiamento attivo - risultano più decisivi i rapporti tra la generazione adulta e anziana con la generazione dei grandi vecchi e la generazione dei centenari.
Nelle strutture protette, quali sono le case di riposo, tutti questi scambi intergenerazionali nascono dal desiderio di prestare assistenza e sostegno alla longevità fragile. Quasi sempre si traducono in percorsi di formazione per i protagonisti stessi.
San Vincenzo, Avo, Auser sono presenti continuativamente nel centri di AltaVita di Padova: i volontari vanno dai 28 agli 80 anni. La maggior parte sono persone formalmente anziane, cioè uscite dal ciclo produttivo. Il loro servizio diventa anche "appredistato" per la longevità personale.
Ciò vale anche per i familiari dei residenti e dei frequentanti. Essi toccano con mano la fragilità dell'età. Si tratta di un peso affettivo e di un peso esistenziale, ma in molti genera anche la proiezione la proiezione sul proprio futuro, diventa scuola di vecchiaia. Per questo AltaVita ha esteso il servizio psicologico anche ai familiari dei propri anziani.

 
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23 marzo 2020
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