i-e34
La dichiarazione della
Conferenza di Barcellona
Nasce nel 1995 il
partenariato
dellEuropa con il Mediterraneo
La
definizione di uno spazio comune di pace e stabilità;
la creazione di una prosperità condivisa;
la comprensione tra culture e gli scambi tra società
Adottata al termine della Conferenza euromediterranea del 27 e 28 novembre 1995, la Dichiarazione di Barcellona rappresenta la tappa fondamentale in vista di un rilancio e di una ridefinizione della cooperazione fra Unione europea e Paesi del mediterraneo, già sollecitati in occasione dei Consigli europei di Essen (dicembre 1994) e di Cannes (giugno 1995) . Vi si conviene di stabilire un partenariato globale tra i partecipanti mediante un regolare dialogo politico rafforzato, lo sviluppo della cooperazione economica e finanziaria e un maggiore accento sulla dimensione umana, culturale e sociale. Vengono pertanto a crearsi tre assi prioritari nei quali i rapporti rafforzati con larea mediterranea si articolano esaurientemente:
un partenariato politico e di sicurezza, avente come scopo primario la definizione di uno spazio comune di pace e di stabilità;
un partenariato economico e finanziario, finalizzato alla creazione di una zona di prosperità condivisa;
un partenariato nei settori sociale, culturale e umano, per uno sviluppo delle risorse umane e per la promozione della comprensione tra le culture e degli scambi tra società civili
Nel programma di lavoro adottato unitamente alla dichiarazione conclusiva si procede allindividuazione degli strumenti più adatti alla realizzazione dei tre obiettivi, prevedendo:
per il partenariato politico e di sicurezza, incontri periodici di alti funzionari, basati sul mantenimento di uno stretto dialogo politico e sulla presentazione di proposte concrete in vista delle sessioni interministeriali, e la creazione di una rete per una più intensa cooperazione tra i centri studi che si occupano di politica estera nella regione euromediterranea;
per il partenariato economico e finanziario, azioni volte a creare una zona di libero scambio euromediterranea; a favorire gli investimenti, lammodernamento dellindustria e laumento della sua competitività; a stimolare la diversificazione e maggior qualificazione della produzione agricola e un potenziamento dei trasporti tra Unione europea e partner mediterranei come pure tra questi ultimi; a creare condizioni appropriate per gli investimenti e le attività delle imprese operanti nel settore dellenergia; a sviluppare una rete moderna ed efficiente di telecomunicazioni; a definire una strategia di pianificazione regionale; ad affrontare i più gravi problemi ambientali; a promuovere azioni di ricerca e sviluppo; a favorire una gestione razionalizzata delle risorse idriche e la conservazione di quelle alieutiche;
per il partenariato nei settori sociale, culturale e umano, iniziative per lo sviluppo delle risorse umane, il coinvolgimento delle amministrazioni locali, il dialogo tra culture e civiltà, una più stretta interazione tra media, scambi di giovani e tra esponenti della società civile, lo sviluppo sociale, il miglioramento dei servizi sanitari, lesame del fenomeno migratorio e la lotta al terrorismo, al traffico di droga, alla criminalità organizzata, allimmigrazione illegale.
Lo strumento indispensabile per lattivazione e
lefficace attuazione del partenariato è rappresentato
dagli accordi bilaterali di associazione tra i Paesi mediterranei
e lUnione europea. Va a tal proposito ricordato come siano
stati già firmati gli accordi con Tunisia, Marocco,
Israele e Giordania,
così come è stato firmato un accordo interinale
dassociazione sugli scambi e la cooperazione con
lOrganizzazione per la liberazione della Palestina a
vantaggio dellAutorità palestinese.
Risultano molto avanzati e prossimi a conclusione i negoziati con
Egitto
e Libano.
Il negoziato con lAlgeria è stato invece avviato
da circa un anno, non senza ostacoli e rallentamenti dovuti alla
delicata situazione interna del Paese e ad alcune prese di
posizione a riguardo da parte di Organismi europei, non gradite
al Governo algerino. Per quanto riguarda la Siria,
conclusisi i colloqui preliminari a carattere esplorativo, il
negoziato si è inaugurato il 14 maggio.
Il 31 dicembre 1995 è entrato in vigore laccordo con la Turchia
riguardante lunione doganale, il cui funzionamento, nel
complesso, è risultato finora soddisfacente. Sono stati aboliti,
in particolare, i dazi doganali e gli oneri con effetto
equivalente, nonché le restrizioni quantitative. La Turchia ha
adottato la Tariffa doganale comune e attua una politica
commerciale esterna sostanzialmente analoga a quella della
Comunità.
31/07/1998 webmaster@euganeo.it |
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il collegio senatoriale
di Tino Bedin |