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L’ALGERIA
NEL
MEDITERRANEO

CAPITALE: Algeri (ab.1.687.579.) ABITANTI: 29.830.370 (stime 1997) SUPERFICIE: 2.381.740 kmq
     
Capo dello Stato Liamine ZEROUAL
Primo ministro Ahmed OUYAHIA
Presidente dell’Assemblea Nazionale Abdelkader BENSALAH
Presidente del Consiglio della Nazione Bachir BOUMAZA

 

DATI POLITICO-ISTITUZIONALI

L'Algeria divenne indipendente dalla Francia nel 1962, dopo 132 anni di dominio coloniale e in seguito ad una lunga lotta .Con la vittoria nacque uno Stato di ispirazione laica e socialista.

L'Algeria è una repubblica parlamentare. Il Parlamento ha una struttura bicamerale e si compone di una Assemblea Nazionale del Popolo di 380 membri ( 8 seggi sono riservati ad algerini residenti all'estero) eletti a suffragio universale per cinque anni e da un Consiglio della Nazione di 144 membri un terzo dei quali nominato dal Presidente e due terzi eletti con voto indiretto che rimangono in carica per sei anni. ( metà dei quali viene rinnovata ogni tre anni). Questa seconda Camera venne creata con revisione costituzionale nel 1996.

Il Presidente della Repubblica viene eletto a suffragio universale per cinque anni : le ultime elezioni, che hanno visto vincitore Liamine ZEROUAL con il 61,3% dei voti si sono tenute il 16 novembre 1995. Le prossime sono previste per il 2000. ZEROUAL è ora convalescente a seguito di un delicato intervento chirurgico subito in Svizzera.

Il sistema multipartitico venne stabilito dal Governo nel settembre del 1989 e già nel 1990 esistevano più di 50 partiti legali. Una nuova legge in materia è entrata in vigore nel 1997.

La distribuzione dei seggi al Consiglio della Nazione in seguito alle ultime elezioni del 25 dicembre 1997 è la seguente:

Raggruppamento nazionale Democratico (RND)

80

Fronte di Liberazione Nazionale (FNL)

10

Fronte Forze Socialiste (FFS)

4

Movimento per una Società Pacifica

2

TOTALE

96*

*Esclusi i 48 membri scelti dal Presidente

Del Consiglio della Nazione fanno parte 8 donne (5%).

La distribuzione dei seggi nell'Assemblea Nazionale Popolare in seguito alle ultime elezioni del 5 giugno 1997 è la seguente:

Raggruppamento nazionale Democratico (RND)

156

Movimento per una Società Pacifica

69

Fronte di Liberazione Nazionale (FNL)

62

Movimento Ennahda (MN)

34

Fronte Forze Socialiste (FFS)

20

Raggruppamento per la Cultura e la Democrazia (RCD)

19

Partito dei Lavoratori (PT)

4

Partito Progressista Repubblicano (PRP)

3

Unione per la Democrazia e la Libertà (UDL)

1

Partito Liberale Sociale

1

Indipendenti

10

TOTALE

96*

*Dell'Assemblea nazionale fanno parte attualmente 12 donne (3%).

Le elezioni precedenti furono nel dicembre 1991. Vincitore risultò il FIS, Fronte della Salvezza Islamica, ma il risultato venne annullato e la costituzione venne sospesa.

Per due anni venne creato un corpo consultivo sulla legislazione che funzionò fino all'entrata in funzione del CNT, Consiglio di Transizione Nazionale che restò in carica fino alle elezioni successive.

I seggi furono contesi soprattutto dal Raggruppamento Nazionale Democratico (RND), il "partito del presidente", da poco costituitosi, dal partito di orientamento islamico MSP e dal FLN (ora alleato del RND) e da un secondo partito islamico, l'Ennahada. Al FIS non fu consentito di partecipare alle elezioni. La campagna elettorale si svolse in un clima di violenza e lo spoglio delle schede venne sorvegliato da centinaia di osservatori nazionali ed internazionali. I risultati finali videro vincitore con schiacciante maggioranza (155 seggi contro 69) l'RND, spalleggiato dall'esercito, sull'MSP, mentre il terzo posto del FNL permise ai due partiti filogovernativi di ottenere una maggioranza assoluta di 218 seggi contro i 103 dei gruppi islamici. L'opposizione accusò di brogli il "regime" e anche gli osservatori delle Nazioni Unite registrarono un certo livello di irregolarità.

Il primo ministro dimissionario, Ouyahia, ottenuto un nuovo mandato, ha riconfermato molti ministri uscenti, ma ha anche affidato alcuni dicasteri ad esponenti del Fronte di Liberazione Nazionale e del MSP (ex Hamas) sembrando così cercare un nuovo dialogo con le opposizioni. Purtroppo però nell'agosto è ripresa tragicamente l'attività della GIA (Gruppi Islamici Armati) con centinaia di delitti che hanno nuovamente scosso il paese.

Successivamente hanno avuto luogo le elezioni amministrative e l'elezione indiretta della seconda camera del parlamento. Anche in questa occasione l'RND ha ottenuto un largo successo.

L'inizio del 1998 ha visto ancora la violenza cieca della GIA fare centinaia di vittime e le dimensioni della tragedia sono state tali da indurre i maggiori attori della comunità internazionale a prendere posizione per una pronta soluzione della crisi algerina.

L’Algeria è membro dell’ONU, dell’OUA e della Lega Araba.

La sezione bilaterale di amicizia Italia-Algeria dell’Unione interparlamentare per i paesi del Maghreb è presieduta dal sen. Ivo Tarolli (CCD) e ne sono membri i senatori Michele Figurelli (DSU) e Mario Michelangeli (RC-PRO) e i deputati Mario Valducci (FI), Raffaele Valensise (AN), Angelo Sanza (UDR/CDU-CDR) e Antonino Mangiacavallo (RI).

RELAZIONI CON L'UNIONE EUROPEA

Nel contesto della crisi che dal 1992 ha colpito il paese, il governo algerino ha puntato su una scelta di campo filo-occidentale, soprattutto per ottenere un forte sostegno per condurre il paese fuori dalla crisi economica e sociale. L'Algeria ha inoltre mostrato crescente interesse per le relazioni con l'Unione Europea contribuendo attivamente alla preparazione della Conferenza di Barcellona e partecipando a quella di Malta. All'inizio di marzo si è aperto il negoziato per l'Accordo di Associazione euromediterraneo con l'Unione Europea. Ultimamente ci sono state tensioni nei rapporti poiché alcune dichiarazioni da parte di autorità europee sono state interpretate come ingerenze negli affari interni. I rapporti con i paesi dell'area sono comunque influenzati dalla situazione interna del paese.

Nel dicembre 1996, la Commissione europea ha lanciato un programma di aiuti alle riforme economiche in Algeria, con un finanziamento di 125 milioni di ecu, di cui 30 a carico del programma MEDA.

I rapporti con l'Italia sono caratterizzati da una notevole convergenza di vedute sulle principali tematiche internazionali(processo di pace in M.O., riforma del Consiglio di sicurezza, politiche euro-mediterranee). Il governo guarda all'Italia come a un partner preferenziale anche se vengono lamentati l'interruzione dei voli Alitalia e i ritardi nel completamento dello stabilimento di Tiaret. Le autorità algerine hanno però accolto con grande soddisfazione la riapertura del credito SACE.

POPOLAZIONE E LAVORO

In base alle stime del luglio 1997 l'Algeria ha 29.830.370 abitanti, con un tasso di crescita del 2,18%. Il 39% della popolazione ha meno di 14 anni e solo il 4% supera i 65. Per quel che riguarda la composizione etnica il 99% è arabo-berbero e meno dell''1% europeo.

Lingua ufficiale è l'arabo. Sono inoltre parlati il francese e alcuni dialetti berberi.

La religione di stato (99%) è la musulmano sunnita. Il restante 1% è cristiano ed ebreo.

Per quel che riguarda l'alfabetizzazione, il 61,6% della popolazione totale con più di dieci anni sa leggere e scrivere. E' alfabetizzato il 73,9% degli uomini e solo il 49% delle donne (stime del 1995).

La forza lavoro è stimata in circa 7,8 milioni di unità, di cui il 29,5% è impiegato nella pubblica amministrazione, il 22% in agricoltura, il 16,2% nelle costruzioni, il 13,6% nell'industria, il 13,5% nel commercio e nei servizi e il 5,2% nei trasporti e telecomunicazioni (dati 1989).

Il tasso di disoccupazione è del 27%.

Per quanto concerne i flussi migratori, l’Algeria partecipa di un generale movimento che porta i cittadini degli Stati del Maghreb,per un totale di 2,1 milioni di unità, a emigrare in larghissima percentuale (77,8%) verso i paesi mediterranei (Italia, Francia e Spagna). Secondo le rilevazioni del Ministero degli interni, alla fine del 1997 risiedono legalmente in Italia poco più di 13.000 cittadini algerini, con una crescita percentuale del 17% rispetto all’anno precedente.

ECONOMIA

L'economia algerina ha seguito sin dall'indipendenza modelli di sviluppo di tipo centralizzato e pianificato e solo negli anni '80 ci sono state aperture verso il settore privato. La grave crisi economica e politica di questi ultimi anni ha però costretto il paese a caute aperture verso l'esterno. Tra gli obiettivi principali del governo vi sono la riduzione del deficit di bilancio, la liberalizzazione del sistema dei prezzi e del commercio estero, il rafforzamento del settore privato e del terziario. Tutto ciò è reso più difficile dalla congiuntura dei prezzi del petrolio e dei prodotti energetici non favorevoli al paese, la cui economia dipende soprattutto da quel settore. Ci sono inoltre resistenze della burocrazia che teme di perdere i suoi privilegi e dei sindacati che temono che le privatizzazioni possano portare ad un aumento della disoccupazione già molto alta.

Secondo stime del 1996 il PIL è di 115,9 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 3,5% e un PIL pro capite (parità del potere d'acquisto) di 4.000 dollari . La ripartizione per settori del prodotto interno lordo vede prevalere l'industria con il 50%, seguita dai servizi con il 38% e dall'agricoltura con il 12%.

L’inflazione nel 1996 è stata del 19,8%.

COMMERCIO

L'Italia negli ultimi anni è stata il primo partner commerciale dell'Algeria come acquirente ed il secondo, dopo la Francia, come fornitore. L'interscambio ha presentato un saldo negativo per il nostro paese che ha visto calare le esportazioni e aumentare le importazioni.

Le nostre importazioni sono costituite per il 98% da metano, oli greggi di petrolio e derivati, ferro e ghisa, mentre le nostre esportazioni sono costituite da beni di investimento (circa il 50%) che riguardano tutti i comparti industriali (lavorazioni meccaniche, tessili, industrie alimentari, chimiche e petrolchimiche). La semola occupa il primo posto come prodotto unitario.

Il 1997 ha visto importazioni italiane per 2.719 miliardi di lire ed esportazioni italiane per 574 miliardi.

In generale, nonostante l'impegno posto dal governo algerino nella promozione degli investimenti stranieri, questi hanno registrato una netta diminuzione a causa della situazione politica e della sicurezza.

Le esportazioni complessive verso l’Unione europea sono rimaste pressoché costanti dal 1988 al 1995, con un valore medio di 4.500 milioni di ecu, costituiti in larga parte da petrolio e gas naturale. Il volume di commercio con gli altri paesi dell’area mediterranea ammontava, nel 1994, a 242 milioni di ecu, distribuiti tra Marocco, Tunisia e Turchia.


10/08/1998
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