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LA SIRIA
NEL
MEDITERRANEO

capitale

abitanti

superficie

Damasco - 1.451.000 ab.
(stima 1992)

16.137.899
(stima luglio 1997)

185.180 Km2

 

Cariche dello Stato

 

Presidente della Repubblica Hafez al-Assad (Baath), eletto il 12 marzo 1971, rieletto da ultimo il 2 dicembre 1991.
Presidente dell'Assemblea popolare Abdel Qader Qaddoura
Primo Ministro Mahmoud al-Zubi (dal 1° novembre 1987).

 

Aspetti politico-istituzionali

 

La Siria è una Repubblica socialista, indipendente dal 1946, con un sistema parlamentare monocamerale. Il colpo di stato del 1970 ha portato al potere l’attuale Presidente, il generale Hazef al-Assad. In base alla Costituzione, promulgata nel marzo 1973, il Presidente della Repubblica è eletto ogni 7 anni a suffragio universale diretto; è capo dello Stato, comandante delle forze armate e segretario generale del Partito Baath, il partito di governo. Il Presidente è titolare del potere esecutivo, nomina e revoca il Governo. La Costituzione stabilisce inoltre che il Capo dello Stato debba essere musulmano. L'attuale Presidente è stato eletto il 2 dicembre 1991, con una percentuale del 99.98%.
Il potere legislativo spetta all'Assemblea popolare (Majlis al Chaab), composta di 250 membri, eletti per 4 anni.
A seguito delle elezioni del 24 agosto 1994, il Fronte nazionale progressista (NPF), coalizione di sei partiti dominata dal Baath, detiene 167 dei 250 deputati dell'Assemblea popolare; gli altri 83 sono indipendenti. Le donne presenti nel Parlamento sono 24, pari ad una percentuale del 10%.

Prossime elezioni:

Politiche agosto 1998
Presidenziali dicembre 1998

 

Partecipazione ad organismi internazionali

 

Partecipazione ad organismi internazionali: La Siria è membro dell'ONU e della Lega Araba.
La Sezione di amicizia Italia-Siria è presieduta dal senatore Enrico La Loggia (FI) e composta dai senatori Giorgio Mele (DSU) e Ottaviano Del Turco (RI) nonché dai deputati Giorgio Malentacchi (RC-PRO) e Riccardo Migliori (AN).

Popolazione e composizione etnico-religiosa

 

In base ai dati del luglio 1997, la Siria ha 16.137.899 abitanti, cui vanno aggiunti i 32.600 abitanti delle alture del Golan, 17.600 arabi (16.000 drusi e 1.600 alauiti) e 15.000 coloni ebrei. Il tasso di crescita è del 3.3% l'anno (stima 1997). Circa il 51% della popolazione ha tra i 15 e i 64 anni; il 46% ha meno di 15 anni. Più del 51% della popolazione vive in insediamenti urbani. Il Governo ha varato negli ultimi dieci anni alcuni programmi diretti a incoraggiare il ripopolamento delle aree rurali. Per quanto riguarda la composizione etnica, il 90.3% è araba; il restante 9.7% è costituito da curdi, armeni e altri.
La lingua ufficiale è l'arabo; sono parlati il curdo, l'armeno, l'aramico, il circasso; il francese è ampiamente compreso.
Il 74% della popolazione è musulmano sunnita; un altro 16% è costituito da alauiti e drusi; i cristiani sono il 10%; gli ebrei rappresentano un'esigua minoranza localizzata in piccole comunità a Damasco, Aleppo e Al Qamishli.

Dati di carattere sociale

 

Per quanto riguarda l'alfabetizzazione il 70.8% della popolazione al di sopra dei 15 anni sa leggere e scrivere (stima 1995).
La forza lavoro in Siria è stimata in circa 3 milioni e mezzo di unità: il 40% lavora nei servizi, un altro 40% nell'agricoltura e il restante 20% nell'industria. Il tasso ufficiale di disoccupazione è del 6.8%. Il 51% della forza lavoro si trova negli insediamenti urbani ed è costituita per l'11% da donne (contro il 22% nelle aree rurali).
Molti lavoratori specializzati hanno preferito lasciare il paese attratti da salari più elevati: si stima che circa 2 milioni di siriani vivano all'estero. Le rimesse degli emigrati costituiscono una importante entrata per il paese.

Dati di carattere economico

 

L'economia della Siria risulta particolarmente debole a causa soprattutto dell'incapacità di attuare riforme economiche strutturali. Dopo una leggera ripresa economica nei primi anni '90, la crescita economica ha nuovamente rallentato. Il deficit di bilancio e l'inflazione sono in aumento. Il settore agricolo è fortemente sottosviluppato rispetto alle potenzialità dell’area. Gli introiti derivanti dalla produzione petrolifera si sono particolarmente ridotti.
La Siria ha un PIL pari a 68 miliardi di dollari (dati 1997), con una crescita annua dell'5.1 % (dati 1997); per il 1998 è prevista una crescita del 3.6%. Il PIL pro capite è di 4.534 dollari (dati 1997). Il tasso di inflazione ai prezzi di consumo è stato del 8% per il 1997, per il 1998 è previsto un tasso di inflazione del 10%.
La composizione del PIL per settori risulta essere, secondo stime del 1994, così costituita: 28% agricoltura, 18% industria e 54% servizi.
Il debito estero, nel 1996, era pari a 22.5 miliardi di dollari (45.5% del PIL).
La Siria non è membro del GATT; è in via di negoziazione l'ingresso nel WTO. Il paese non si è mostrato incline ad aprire il proprio mercato: nonostante partecipi al Mercato Comune Arabo, l’interscambio commerciale con i paesi membri, compresi Egitto, Giordania e Libia, è limitato. Gran parte delle relazioni commerciali con il Medio Oriente avviene con paesi non membri del Mercato Comune Arabo, quali l’Arabia Saudita e il Libano.
L'Italia è il primo destinatario delle esportazioni siriane e il terzo paese fornitore dopo la Germania e gli Stati Uniti.

Rapporti con l'Unione europea

 

Il primo Accordo di cooperazione con la Siria è stato firmato nel gennaio 1977, da allora sono stati negoziati quattro protocolli finanziari.
Nel gennaio 1992 il Parlamento europeo, pur approvando il terzo protocollo con questo Paese, aveva sollevato alcune difficoltà nell'esprimere parere conforme ed aveva dato il suo parere favorevole soltanto dopo che una missione della Commissione per lo Sviluppo si era recata in Siria per esaminare la situazione dei diritti dell'uomo in questo paese. Il quarto protocollo, invece, venne respinto dal Parlamento europeo nel marzo 1993 a causa della situazione relativa ai diritti dell'uomo e a quella della comunità ebraica. In tale occasione venne adottata una risoluzione con la quale si condannavano gli oltraggi alla libertà religiosa della comunità ebraica. Per queste difficoltà il terzo e il quarto protocollo sono entrati in vigore con ritardo e sono stati oggetto di una programmazione unica.
Tuttavia, la volontà di apertura, manifestatasi da entrambe le parti, ha consentito di approfondire le relazioni UE/Siria a partire dal 1994.
La Conferenza euromediterranea di Barcellona (1995) ha posto le basi per una cooperazione più ampia e, in tale contesto, l’11 giugno 1996, in occasione di un consiglio di cooperazione UE-Siria, tenutosi a Lussemburgo, il Governo siriano ha comunicato la propria disponibilità ad avviare colloqui esplorativi in vista del negoziato per un accordo di associazione. In seguito la Commissione ha organizzato con le autorità siriane quattro sessioni di colloqui esplorativi che hanno consentito alle due parti di valutare le potenzialità e la portata finale del futuro accordo.
Il 19 dicembre 1997 il Consiglio ha autorizzato la Commissione a negoziare un accordo euromediterraneo di associazione.
L’accordo proposto porterà a più strette relazioni politiche basate sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, sulla progressiva creazione di una zona di libero scambio, sul rafforzamento della cooperazione economica e finanziaria e sulla promozione della cooperazione regionale. Tale accordo, di durata illimitata, sostituirebbe l’accordo di cooperazione del 1977.
Il 14 maggio 1998, a Bruxelles, ha avuto formalmente inizio la prima sessione negoziale tra l’Unione europea e la Siria nel corso della quale la Commissione europea ha esposto i contenuti dell’accordo prospettato e la delegazione siriana ha presentato le sue esigenze, relative al necessario equilibrio tra vantaggi ed obblighi reciproci. I negoziati sugli aspetti sostanziali inizieranno nella seconda sessione prevista all’inizio del prossimo ottobre, a Damasco.

 



22/08/1998
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