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LA GIORDANIA
NEL
MEDITERRANEO

CAPITALE: Amman (ab. 936.300) (stime 1989) ABITANTI: 4.324.638 (stime 1997) SUPERFICIE: 89.213
     
Capo dello Stato Re HUSSEIN Bin Talal Al-Hashimi (da maggio 1953)
Primo ministro Abdal-Salam al-MAJALI
Presidente Camera dei Notabili  
Presidente Camera dei Rappresentanti Sa'ad Hayel Srour

DATI POLITICO-ISTITUZIONALI

La Giordania, già parte del mandato britannico sulla Palestina, indipendente dal 1946 assume il nome di Regno Hascemita del Giordano, o Giordania nel 1949, ed è una monarchia costituzionale.

In base alla Costituzione del 1952 il governo deve avere la fiducia dell'Assemblea nazionale che si compone di una Camera dei notabili di 40 membri nominati dal re, e da una Camera dei rappresentanti i cui 80 membri vengono eletti dal popolo. Tutti i membri del parlamento durano in carica quattro anni. Presiede la Camera dei deputati lo Speaker, che dura in carica un anno, e può essere rieletto

Alle ultime elezioni che hanno avuto luogo nel novembre del 1997 i capi tribali che sono soprattutto di centro si sono assicurati 68 seggi, a dimostrazione di una certa sfiducia, da parte dell’elettorato, nelle forze politiche tradizionali. I rimanenti 12 sono andati ai fondamentalisti indipendenti e ai loro alleati della sinistra. L’affluenza alle urne è stata molto scarsa (54%), anche a seguito del boicottaggio proclamato dal "Fronte di Azione Islamica", tra i principali partiti di opposizione In questo contesto il potere è rimasto al primo ministro Majali. Pur essendosi presentate 17 donne alle elezioni, nessuna è stata eletta.

La Camera dei rappresentanti è stata sciolta più volte dal re. Le prime elezioni parlamentari furono nel 1989.

Distribuzione dei seggi secondo il gruppo politico

Capi tribali

68

Fondamentalisti indip.

12

 

Per quanto riguarda la politica interna, la Giordania è uno dei rari paesi del mondo arabo in cui si respira un clima di relativa libertà e di pluralismo e in cui la monarchia convive con un parlamento dotato di un ruolo effettivo. L'attuale governo del premier Majali sembra voler puntare sulle riforme economiche e della pubblica amministrazione lasciando al re la gestione della politica estera. Majali sta inoltre cercando di promuovere a livello parlamentare la formazione di una forza moderata di centro.

La politica estera della Giordania è sempre stata moderata e filo occidentale tranne che in occasione della guerra del Golfo, durante la quale venne portata avanti una politica filo-irachena. In seguito invece ci fu una presa di distanza dal regime di Saddam Hussein. La Giordania si trova comunque in una posizione molto scomoda perché l'Iraq è il primo partner commerciale del paese e soprattutto la fonte esclusiva, a prezzi politici, delle sue forniture di petrolio. La Giordania quindi, consapevole della necessità di diversificare i suoi possibili approvvigionamenti, sta dal 1996 cercando di migliorare i propri rapporti con i paesi del Golfo.

Grazie anche al contributo di Re Hussein si arrivò il 16 gennaio 1997 al raggiungimento dell'intesa su Hebron tra Palestinesi ed Israeliani. In seguito però ci fu un brusco raffreddamento, che ora si va attenuando, dei rapporti tra Giordania e Israele conseguente alla decisione di Netanyahu di costruire degli insediamenti a Gerusalemme Est. A ciò si contrappone un progressivo miglioramento dei rapporti con Arafat che si è recato in visita ad Amman nell'ottobre 1997.

La Giordania è membro dell'ONU e della Lega Araba.

La sezione bilaterale di amicizia Italia-Giordania dell’Unione Interparlamentare è presieduta dal senatore Enrico La Loggia (FI) e ne sono membri i senatori Giorgio Mele (DSU) e Ottaviano Del Turco (Misto) e i deputati Giorgio Malentacchi (Rif.Com) e Riccardo Migliori (AN).

RELAZIONI CON L'UNIONE EUROPEA

Il 17 aprile 1997, inoltre, in occasione della Conferenza euro-mediterranea, è stato firmato l'Accordo di associazione tra Amman e l'Unione Europea, a conclusione di un processo negoziale apertosi nel 1995.

Per quanto concerne i progetti finanziati nell’ambito del Programma MEDA, aggiornati al luglio scorso, va segnalato in particolare un contributo alle riforme economiche per un ammontare di 100 MECU. Va altresì segnalato l’impegno del nostro Governo a favorire la ripresa della cooperazione regionale attraverso il coordinamento della presentazione di progetti di cooperazione tra Israele, Territori Palestinesi e Giordania.

POPOLAZIONE E LAVORO

In base ai dati di luglio 1997, la Giordania ha 4,6 milioni di abitanti di cui il 44% sotto i 14 anni e il 53% tra i 15 e i 64 anni. Solo il 3%, quindi, supera i 65 anni di età. Il tasso di crescita della popolazione è del 3,8%. Per quel che riguarda la composizione etnica, il 98% della popolazione è arabo, l'l% circasso e l'1% armeno.

La religione dominante è la musulmano-sunnita (92%) il restante 8% è cristiano.

La lingua ufficiale è l'arabo; l'inglese è ampiamente compreso nelle classi medie e alte.

Per quel che riguarda l'alfabetizzazione, l'86,6% (93,4% uomini e 79,4% donne) della popolazione sopra i dieci anni sa leggere e scrivere.

La forza di lavoro in Giordania è stimata in circa 600.000 unità di cui l'11,5% impiegato nell'industria, il 10,5% nel commercio e nell'industria alberghiera, il 10% nelle costruzioni, il 8,7% nelle comunicazioni, il 7,4% nell'agricoltura e il 52% in altri servizi. (stime del 1992). Il tasso di disoccupazione è del 20%circa.

ECONOMIA

La Giordania è un piccolo paese arabo che soffre della scarsità di acqua e di altre risorse naturali come petrolio e carbone. Il paese ha puntato tutto sulla normalizzazione dei rapporti con Israele ottenendo ingenti aiuti americani e da Israele stesso. L'economia del Paese dopo aver raggiunto livelli di crescita eccezionali (+11,3%) nel 1992, ha presentato chiari segni di rallentamento negli ultimi anni. Debito con l'estero, povertà e disoccupazione restano i problemi più pressanti della Giordania che tuttavia oggi si presenta come uno dei mercati più promettenti del Medio Oriente grazie alla particolare posizione geografica che permette particolari facilità di contatti con tre continenti.

La Giordania ha un PIL di 7,857 miliardi di dollari, con una crescita del 5,4% e un reddito pro capite di 1.708 dollari (dati 1997) e un PIL (parità del potere d'acquisto) di 5.000 dollari.

La ripartizione per settori del PIL vede al primo posto i servizi con il 66%, seguiti da industria con il 28% e agricoltura con il 6%.

L'inflazione, secondo stime del 1998, è del 3,2%.

COMMERCIO

L'Italia è dal 1996 il secondo esportatore europeo (dopo la Germania) e il quarto in assoluto, preceduta da Iraq, Stati Uniti e Germania. Non si tratta di un grosso mercato per noi, ma è in continua crescita.

Le importazioni italiane dalla Giordania sono essenzialmente costuituite da derivati del pomodoro, fosfati e concimi chimici (40%) e pellami; le esportazioni sono costuituite da macchine e apparati non elettrici (15%), da prodotti dell'industria metalmeccanica (7,9%) e da argento, oro, platino(5%). Dopo i Paesi Bassi e l'Inghilterra negli ultimi anni il nostro paese è stato il principale importatore europeo di prodotti giordani.

Complessivamente l'interscambio Italia Giordania ha visto nel 1997 importazioni per 53 miliardi di lire e esportazioni per 427 miliardi.

Inoltre, in base alla graduatoria riassuntiva dell'assistenza economica fornita dai paesi dell'UE alla Giordania, l'Italia risulta essere al primo posto per il 1997 con un contributo (inclusa l'assistenza militare) pari a 52,9 M.ECU.

Il governo giordano incoraggia gli investimenti privati e stranieri la cui crescita incontra, tuttavia, diversi ostacoli. Nel 1997 è stato annunciato l'intendimento del governo giordano di abolire le limitazioni esistenti (50%) per l'acquisizione di società giordane da parte di investitori stranieri in diversi settori: trasporti, assicurazioni, banche, telecomunicazioni e agricoltura. I settori di investimento più interessanti sono molto vari e abbracciano diversi campi. Attualmente esistono importanti progetti da attuarsi in un futuro prossimo nel settore dei trasporti.

I dati sui rapporti commerciali con l’Unione europea evidenziano, per quanto concerne le esportazioni, un picco nel 1993 (277 MECU) e un successivo calo, con stabilizzazione intorno ai 150 MECU. I principali partner commerciali per le importazioni sono, nell’ordine, Germania, Italia, Regno Unito e Francia.

Per quanto concerne i rapporti commerciali interni all’area euromediterranea, la Giordania ha registrato un progressivo calo delle esportazioni a seguito dell’accrescersi delle tensioni politiche. Secondo dati del 1994, il commercio giordano era concentrato soprattutto sulla Siria (37%), nonché su Algeria, Egitto, Libano e Turchia, per un flusso totale di 114 MECU. Principale partner commerciale rimane l’Iraq, con importazioni per 417 milioni di dollari ed esportazioni per 165 milioni di dollari (nel 1994).

Fonti: Cia Worldfactbook on Jordan, Ministero degli Affari Esteri.


10/08/1998
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