i-e36

ISRAELE
NEL
MEDITERRANEO

capitale

abitanti

superficie

Tel Aviv - ab. 1.131.700
(stima 1991)

5.534.672
(stima luglio 1997)

20.770 km2

 

Cariche dello Stato

 

Presidente della Repubblica Ezer Weizmann (da ultimo rieletto il 5 marzo 1998)
Presidente della Knesset Dan Tichon
Primo Ministro Benjamin Netanyahu (Likud, eletto il 29.5.1996)

 

Aspetti politico-istituzionali

 

Israele è una Repubblica parlamentare proclamata il 14 maggio 1948.
Lo Stato non dispone di un’unica Costituzione scritta, e le istituzioni sono disciplinate da alcune "leggi fondamentali"(sostanzialmente di rango costituzionale) adottate nel corso degli anni. Il Parlamento e di tipo monocamerale
Il Presidente della Repubblica è eletto dalla Knesset per cinque anni, ed è rinnovabile per una sola volta. Ha un ruolo essenzialmente rappresentativo con poteri politici limitati. Alle elezioni del 5 marzo 1998 è stato eletto, per la seconda volta, Ezer Weizmann, che ha superato di stretta misura il candidato della destra, Shaul Amor.
Il Primo Ministro è eletto a suffragio universale diretto, per quattro anni ed è capo dell'esecutivo. Alle elezioni generali del 29 maggio 1996, l'attuale Primo Ministro Benjamin Netanyahu (Likud) ha superato di stretta misura il leader del partito laburista Shimon Peres (50.4% di voti contro 49.5%).
A seguito dei risultati elettorali si è formato un governo di coalizione composto dal Likud, da tre partiti religiosi (il Partito Nazionale Religioso, lo Shas e Giudaismo unificato della Torah), dal Ba' Aliya, che rappresenta gli immigrati dall'ex Unione sovietica, e dal partito la Terza via, che si oppone al ritiro dalle alture del Golan. Anche se non compreso nella coalizione di governo, il Modelet, partito nazionalista di destra, sostiene il governo. L'esecutivo, presieduto da Benjamin Netanyahu ha avuto il voto favorevole della Knesset il 18 giugno 1996.
Il potere legislativo è esercitato dalla Knesset, organo composto di 120 membri eletti per quattro anni sulla base di un sistema elettorale a rappresentanza proporzionale, con clausola di sbarramento dell'1.5%.
In base alle elezioni del 29 maggio 1996, i 120 seggi della Knesset sono così ripartiti:

PARTITI POLITICI  
Laburisti

34

Likud (centro-destra)*

32

Shas (religioso sefardita)*

10

Partito Nazionale religioso (NRP)*

9

Meretz (di sinistra)

9

Israel Ba Aliya (immigrati russi)*

7

Fronte dem. per la pace e la legalità (comunista)

5

Lista araba unificata

4

Giudaismo unificato della Torah (religioso)*

4

Terza via (nato da una scissione laburista)**

4

Modelet (di destra)

2

Totale

120

Le donne presenti in Parlamento sono 9, pari ad una percentuale del 7%.

Prossime elezioni:

Politiche Giugno 2000
Presidenziali 2003
Partecipazione ad organismi internazionali

 

Partecipazione ad organismi internazionali: Israele è membro dell'ONU e partner dell'OSCE.
La Sezione bilaterale di amicizia Italia-Israele dell'Unione interparlamentare è presieduta dall’onorevole Fabio Evangelisti (DSU) e ne sono membri gli onorevoli Tiziana Parenti (Misto), Marco Zacchera (AN), Mario Brunetti (RC-PRO) e i senatori Franco Costantino Meloni (Misto) e Ottaviano Del Turco (RI)

 

Popolazione e composizione etnico-religiosa

 

In base ai dati del luglio 1997, Israele ha 5.534.672 abitanti (che includono 136.000 coloni in Cisgiordania, 15.000 sulle alture del Golan, 5.000 nella Striscia di Gaza e 156.000 a Gerusalemme est). Il tasso di crescita è del 2.01% l'anno (stima 1997). Il 62% della popolazione ha tra i 15 e i 64 anni; il 28% meno di 15 anni.
Per quanto riguarda la composizione etnica, l’82% sono ebrei, di cui 50% nati in Israele, 20% nativi dell’Europa, Americhe e Oceania, 7% nativi dell’Africa e 5% nativi dell’Asia; il restante 18% è costituito da non ebrei, prevalentemente arabi.
La lingua ufficiale è l’ebraico; l’arabo è parlato ufficialmente dalla minoranza araba; l’inglese è la lingua straniera maggiormente utilizzata.
La religione ufficiale è l'ebraismo, praticato dall’82% della popolazione. Il 14% della popolazione è musulmana, in maggioranza sunnita. I cristiani rappresentano il 2%, il restante 2% è costituito da Drusi e altri.

 

Dati di carattere sociale

 

Per quanto riguarda l'alfabetizzazione il 95% della popolazione al di sopra dei 15 anni sa leggere e scrivere (stima 1992).
La forza lavoro in Israele è stimata in circa 2.2 milioni di unità: il 29.3% occupato nel settore del pubblico impiego; il 22.1% nel manifatturiero; 6.5% nell'edilizia; 13.9% nel commercio; 10.4% nel settore finanziario; 7.4% servizi; 6.3% trasporti e comunicazioni; 3.5% agricoltura, pesca e foreste; 0.6% altro. Il tasso di disoccupazione è del 7.5% (dati 1997).

 

Dati di carattere economico

 

Israele ha un PIL pari a 98.7 miliardi di dollari (dati 1997), con una crescita annua che nel 1997 è stata del 2.1 % e nel 1998 è stimata del 2.5%. Il PIL pro capite è di 17.032 dollari (dati 1997). Il PIL ha la seguente composizione per settore: 3.5% agricoltura; 22% industria e 74.5% servizi.
Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo è stato del 9% nel 1997 ed è stimato dell'8.5% nel 1998.
Nel 1997 il debito estero era pari a 34.2 miliardi di dollari.
L'Italia occupa il quinto posto come fornitore di Israele, dopo USA, Belgio/Lussemburgo, Germania e Regno Unito. L'Italia esporta prevalentemente macchinari e impianti industriali, prodotti siderurgici, tessili, plastica, gomma e derivati, mezzi di trasporto. Le importazioni sono costituite principalmente da diamanti lavorati, agrumi, ortaggi, frutta, concimi e prodotti chimici.

 

Rapporti con l'Unione europea

 

Il primo accordo di cooperazione tra la Comunità Europea e lo Stato d'Israele venne firmato nel maggio 1975 e prevedeva la reciproca eliminazione degli ostacoli agli scambi e l'instaurazione di rapporti bilaterali stabili. Dal 1° gennaio 1989 è stato attuato un regime di libero scambio relativo ai prodotti del settore industriale. Nel quadro dell'accordo di cooperazione sono stati conclusi quattro protocolli finanziari.
La cooperazione con Israele differisce in modo sostanziale rispetto a quella con gli altri Paesi mediterranei visto lo sviluppo economico del Paese; per questo, nell'ambito dei protocolli finanziari, Israele non beneficia delle agevolazioni della BEI.
Un accordo di associazione tra Israele ed Unione Europea è stato sottoscritto il 20 novembre 1995; a poco più di due settimane dall'assassinio del Premier Rabin, l'accordo ha assunto un valore simbolico, rappresentato dalla comune volontà di cogliere i frutti del lungo e complesso processo di pacificazione e dal monito a non abbandonare la via intrapresa.
L'accordo, a carattere globale, rafforza le relazioni tra l'Unione europea ed Israele e prevede in particolare:

un regolare dialogo politico;

la libera circolazione delle merci;

il rafforzamento dell’area di libero scambio già esistente;

un miglioramento delle disposizioni sulle regole di origine per i prodotti industriali israeliani importati nell’UE;

il diritto di stabilire e offrire servizi, la libera circolazione di capitali;

la cooperazione scientifica e tecnica;

la cooperazione economica;

la cooperazione nel settore audiovisivo e culturale.

L'Unione europea ed Israele hanno sottoscritto il 22 dicembre 1995 una accordo interinale sugli scambi e sulle questioni commerciali.
Gli avvenimenti successivi alla firma dell'accordo hanno fortemente rallentato il processo di pace che era stato così faticosamente avviato e reso più difficili i rapporti tra Israele e l'Unione Europea. Tali eventi hanno determinato una seria riflessione, da parte degli organismi dell'Unione, sul ruolo dell'Europa e sull'applicazione dello stesso concetto di partenariato euromediterraneo, che individua nella creazione di una zona di sicurezza, di stabilità e di pace il prerequisito essenziale per qualsiasi processo di sviluppo economico. A tale proposito il 25 novembre 1996, il Consiglio ha adottato l'azione comune 96/676/PESC, designando come inviato speciale dell'Unione europea per il processo di pace in Medio Oriente, Miguel Angel Moratinos, il cui mandato è stato prolungato, il 26 giugno 1997 dal Consiglio affari generali, fino al 25 novembre 1998.
Il 6 ottobre 1997, il Consiglio affari generali ha approvato la proposta di introdurre un "Codice di condotta" nei colloqui tra Israele e i palestinesi. In linea di principio l’idea è stata accolta favorevolmente da Israele. Il Codice di condotta consiste in effetti in una serie di principi. Vi si fa appello all’astensione da qualsiasi "atto considerato dall’una o dall’altra parte un atto unilaterale"; si esortano i palestinesi ad impegnarsi a non mettere in discussione "il diritto all’esistenza di Israele" e gli israeliani a non venir meno ai propri impegni internazionali nei confronti dei palestinesi e, soprattutto "ad assicurare lo sviluppo economico e sociale" dei territori palestinesi.
Il 15 gennaio 1998, la Commissione europea ha approvato la comunicazione sul ruolo dell’UE nel processo di pace in Medio Oriente, che contiene una serie di proposte concrete volte a sostenere un processo di pace sempre più minacciato.
Nel mese di maggio 1998, la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attuazione dell’accordo commerciale interinale UE/Israele del 1995 nella quale afferma che le autorità israeliane non applicano correttamente le disposizioni in materia di origine dei prodotti esportati in regime facilitato.
Le autorità israeliane hanno reagito a tale iniziativa dando ad essa un’interpretazione meramente politica. Il vicepresidente della Commissione europea, Marin, ha ribadito che la Commissione europea non ha alcun atteggiamento sanzionatorio o di boicottaggio nei confronti di Israele, ma che la Commissione intende verificare ed eventualmente correggere un caso presunto di frode, con cui Israele esporta sotto il regime dell’accordo con l’UE merci che non sono israeliane.



29/07/1998
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin