i-e29
capitale |
abitanti |
superficie |
Rabat - ab. 1.484.000 |
30.391.423 |
446.550 km2 |
Cariche dello Stato |
Capo dello Stato | Re Hassan II ben Mohammed (dal 3 marzo 1961). |
Presidente della Camera dei Rappresentanti | Abdelwahed Radi |
Presidente della Camera dei Consiglieri | Mohamed Jalal Essaid (UC) |
Primo Ministro | Abderrahmane Youssoufi (Unione socialista delle Forze popolari, USFP) |
Aspetti politico-istituzionali |
Il Marocco, stato indipendente dal 2 marzo del 1956, è una monarchia
costituzionale.
Con il referendum popolare del 13 settembre 1996 è stata
approvata una modifica della Costituzione che ha introdotto un
sistema parlamentare bicamerale: il Parlamento risulta ora
composto dalla Camera dei Rappresentanti (eletta per cinque anni
a suffragio universale diretto) e dalla Camera dei Consiglieri, a
struttura essenzialmente regionale (eletta, in secondo grado, per
nove anni e rinnovata per un terzo ogni tre anni; i membri sono
eletti per i tre quinti dai comuni e dalle regioni, per un quinto
dalle corporazioni di arti e mestieri e per un quinto dai
sindacati).
Il Re nomina il Primo Ministro e, su proposta di questi, i
ministri. Il Governo è responsabile di fronte al Re e di fronte
alla Camera dei Rappresentanti, che può sfiduciarlo con una
mozione approvata a maggioranza assoluta dei componenti. Analoga
prerogativa, sia pure con procedure diverse, è attribuita alla
seconda Camera.
In base alle elezioni del 14 novembre 1997, nella Camera dei
Rappresentanti si è registrato un generale equilibrio tra le
forze di sinistra, centro e destra. La Camera dei Consiglieri, in
seguito alle elezioni del 5 dicembre 1997, è caratterizzata da
una prevalenza delle forze di destra.
I seggi nelle due Camere sono così ripartiti:
PARTITI POLITICI | Camera dei Rappresentanti 14.11.1997 |
Camera dei Consiglieri 5.12.1997 |
Al Wifaq, destra | 100 |
76 |
Unione costituzionale (UC) | 50 |
28 |
Movimento popolare (MP) | 40 |
27 |
Partito nazionale democratico (PND) | 10 |
21 |
Partiti di centro | 97 |
90 |
Raggrup. nazionale degli indipendenti (RNI) | 46 |
42 |
Movimento democratico e sociale (MDS) | 32 |
33 |
Movimento popolare nazionale (MNP) | 19 |
15 |
Koutla, sinistra | 102 |
44 |
Unione socialista delle forze popolari (USFP) | 57 |
16 |
Istiqlal (PI) | 32 |
21 |
Partito del progresso e del socialismo (PRP) | 9 |
7 |
Organiz. dell'azione democr. e popolare (OADP) | 4 |
|
Altri | 26 |
33 |
Totale | 325 |
243 |
Sia nella Camera dei Rappresentanti che nella Camera dei Consiglieri risultano elette 2 donne, pari all1%.
Prossime elezioni:
Camera dei Rappresentanti | 2002 |
Camera dei Consiglieri | 2006 |
Dopo le ricordate elezioni politiche di novembre e dicembre, lincarico di Primo Ministro è stato conferito, il 4 febbraio 1998, al leader dellUnione delle Forze popolari (USFP), Abderrahmane Youssoufi. Il nuovo Governo, presentato il 14 marzo 1998, è caratterizzato da una consistente presenza di Ministri dellUSFP, anche se rimangono in carica tre "tecnici" del precedente esecutivo (Filali agli Esteri, Basri allInterno e Azzimane alla Giustizia).
Partecipazione ad organismi internazionali |
Partecipazione ad organismi internazionali: il Marocco
è membro dell'ONU e della Lega Araba. È inoltre partner
dell'OSCE. Il 1° gennaio 1997 è stato firmato l'Accordo di
Associazione con l'Unione europea.
La Sezione bilaterale di amicizia Italia-Marocco dell'Unione
Interparlamentare è presieduta dal senatore Ivo Tarolli
(CCD) e ne sono membri il senatore Michele Figurelli (DSU) e gli
onorevoli Mario Valducci (FI), Raffaele Valensise (AN), Mario
Michelangeli (RC-PRO), Angelo Sanza (UDR/CDU-CDR) e Antonino
Mangiacavallo (RI).
Popolazione e composizione etnico-religiosa |
In base ai dati del luglio 1997, il Marocco ha 30.391.423
abitanti. Il tasso di crescita è dello 2.02% l'anno
(stima 1997). Circa il 59% della popolazione ha tra i 15 e i 64
anni; il 38% meno di 15 anni. Poco più della metà della
popolazione vive in insediamenti urbani. Per quanto riguarda la
composizione etnica, il 99.1% è arabo-berbera; lo 0.2%
ebrea; altri 0.7%.
La lingua ufficiale è l'arabo; sono parlati diversi
dialetti berberi; il francese è utilizzato per il commercio e
nelle relazioni diplomatiche.
La religione ufficiale è l'islamismo. Il 98.7% della
popolazione è musulmano sunnita. Una piccolissima minoranza è
costituita da ebrei marocchini (0.2%) e cristiani (1.1%) di
diversa nazionalità.
Dati di carattere sociale |
Per quanto riguarda l'alfabetizzazione il 43.7% della
popolazione al di sopra dei 15 anni sa leggere e scrivere (stima
1995). Sono in via di attuazione numerose riforme del sistema
scolastico, in particolare per la scuola elementare e secondaria.
La forza lavoro in Marocco è stimata in circa 10 milioni
di unità: il 50% occupato nel settore dell'agricoltura, il 26%
nei servizi, il 15% nell'industria e il 9% in altri settori. Il tasso
di disoccupazione, secondo stime del 1995, è del 20% (circa
300.000 diplomati sono senza lavoro). Sussidi di disoccupazione
sono previsti per i lavoratori in cassa integrazione. La
Costituzione garantisce il diritto di sciopero e il
diritto di aderire a un sindacato. I lavoratori hanno diritto
alla protezione dello Stato sociale in caso di malattia e di
incidenti sul lavoro. È prevista la pensione di anzianità. Il
Governo è fortemente impegnato nell'attuazione di programmi che
garantiscono il diritto alla casa e ai servizi sociali di base.
Speciali programmi in materia di elettricità, salute, acqua e
educazione sono stati elaborati per le aree rurali.
Dati di carattere economico |
Il Marocco si trova a fronteggiare i problemi tipici dei paesi
in via di sviluppo: contenimento della spesa pubblica; riduzione
delle limitazioni al settore privato e al commercio estero;
mantenimento del tasso di inflazione a livelli ragionevoli.
A partire dal 1980 il Governo ha perseguito un ampio programma di
riforme economiche in questa direzione, grazie anche al sostegno
del FMI e della Banca mondiale: la valuta nazionale è pienamente
convertibile all'estero; è stata realizzata la riforma del
settore finanziario; un elevato numero di imprese pubbliche è
stato privatizzato.
Il Marocco ha un PIL pari a 97.6 miliardi di dollari
(stima 1996), con una crescita annua dell'9 % e un PIL
pro capite di 3.260 dollari (stima 1996). Il tasso di
inflazione ai prezzi di consumo è del 5%.
La crescita economica del paese si basa su alcuni settori
chiave: agricoltura e pesca (circa il 21% del PIL), industria
(30%) e servizi, soprattutto commercio e turismo, che
costituiscono circa il 49% del PIL (stima 1994). Il tasso di
crescita è tuttavia influenzato dalla siccità che negli ultimi
anni ha gravemente danneggiato il settore dell'agricoltura,
mantenendo bassi i livelli di esportazione e determinando nel
1995 una contrazione del 11.7% del PIL.
Rimangono da affrontare alcuni problemi chiave: il forte
debito estero, che nel 1996 era pari a 23.4 miliardi di dollari;
l'adeguamento dell'economia al libero commercio con l'Unione
europea; elevato tasso di disoccupazione.
L'Italia occupa il quarto posto tra i partner commerciali del Marocco, dopo Francia, Germania e
Spagna. L'Italia esporta prevalentemente macchine e
apparecchiature (23% del totale delle esportazioni), prodotti
delle industrie metallurgiche (15.6%) e prodotti tessili (11.3%).
Le importazioni sono costituite principalmente da prodotti di
abbigliamento (46%), tessili (24%) e da manufatti vari (16.3%).
Rapporti con l'Unione europea |
La cooperazione con il Marocco, iniziata nel marzo 1969 con un
accordo limitato al regime degli scambi, è divenuta più
incisiva nel 1976 con la conclusione di un accordo di
cooperazione, di durata illimitata, entrato in vigore il 1°
novembre 1978.
In occasione dei Consigli europei di Lisbona (26 e 27 giugno
1992) e Copenaghen (21 e 22 giugno 1993), la Comunità ha
formulato alcuni orientamenti sull'evoluzione delle relazioni con
il Marocco, e più in generale con i Paesi del Magreb, volti a
riequilibrare verso il
Mediterraneo le relazioni esterne dell'Unione.
I negoziati per un nuovo accordo con il Marocco hanno avuto
inizio nel febbraio 1994, ma sono stati contraddistinti da
numerose difficoltà determinate da contrasti nel settore della
pesca e dei prodotti agricoli.
Il Regno del Marocco è stato il primo dei Paesi Terzi
Mediterranei a sottoscrivere, il 26 febbraio 1996, un accordo
di associazione con l'Unione Europea.
Laccordo, concluso per un periodo di tempo illimitato, mira
a rafforzare i legami che esistono tra l'Unione europea e Marocco
instaurando relazioni basate su elementi di equilibrio e di
reciprocità.
I principali elementi dellAccordo, che è fondato sul rispetto dei principi democratici e dei diritti delluomo, sono i seguenti:
instaurazione di un dialogo politico regolare;
delimitazione progressiva di una zona di libero scambio in conformità con le disposizioni del WTO (World Trade Organization);
disposizioni relative alla libertà di stabilimento, alla liberalizzazione dei servizi, alla libera circolazione dei capitali e alle norme di concorrenza;
rafforzamento della cooperazione economica;
cooperazione sociale completata da una cooperazione culturale;
cooperazione finanziaria finalizzata a dare un sostegno agli sforzi di riforma e di adeguamento sul piano economico e di sviluppo sociale legati alla creazione di una zona di libero scambio.
Congiuntamente a tale accordo di associazione, l'UE e il
Marocco hanno firmato un accordo sulla pesca che, risolvendo
un'annosa questione, disciplina le relazioni tra le parti fino al
1999.
Il Parlamento europeo ha dato il suo parere conforme
allaccordo il 24 giugno 1996, sottolineando come questo
Paese abbia compiuto numerosi progressi in materia di rispetto
dei diritti umani e dei principi democratici.
Allo stato attuale, sebbene laccordo di associazione debba
ancora essere ratificato da alcuni Paesi dellUnione
europea, tra cui lItalia, il Marocco si sta già preparando
per la sua applicazione; da parte europea i programmi finanziari
sono pronti, e le misure di accompagnamento (protocolli
finanziari e sostegno alladeguamento strutturale) sono già
state predisposte.
19/08/1998 webmaster@euganeo.it |
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Il collegio senatoriale
di Tino Bedin |