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IL MAROCCO

NEL

MEDITERRANEO

capitale

abitanti

superficie

Rabat - ab. 1.484.000
(stima 1991)

30.391.423
(stima luglio 1997)

446.550 km2

 

Cariche dello Stato

 

Capo dello Stato Re Hassan II ben Mohammed (dal 3 marzo 1961).
Presidente della Camera dei Rappresentanti Abdelwahed Radi
Presidente della Camera dei Consiglieri Mohamed Jalal Essaid (UC)
Primo Ministro Abderrahmane Youssoufi (Unione socialista delle Forze popolari, USFP)

 

Aspetti politico-istituzionali

 

Il Marocco, stato indipendente dal 2 marzo del 1956, è una monarchia costituzionale.
Con il referendum popolare del 13 settembre 1996 è stata approvata una modifica della Costituzione che ha introdotto un sistema parlamentare bicamerale: il Parlamento risulta ora composto dalla Camera dei Rappresentanti (eletta per cinque anni a suffragio universale diretto) e dalla Camera dei Consiglieri, a struttura essenzialmente regionale (eletta, in secondo grado, per nove anni e rinnovata per un terzo ogni tre anni; i membri sono eletti per i tre quinti dai comuni e dalle regioni, per un quinto dalle corporazioni di arti e mestieri e per un quinto dai sindacati).
Il Re nomina il Primo Ministro e, su proposta di questi, i ministri. Il Governo è responsabile di fronte al Re e di fronte alla Camera dei Rappresentanti, che può sfiduciarlo con una mozione approvata a maggioranza assoluta dei componenti. Analoga prerogativa, sia pure con procedure diverse, è attribuita alla seconda Camera.
In base alle elezioni del 14 novembre 1997, nella Camera dei Rappresentanti si è registrato un generale equilibrio tra le forze di sinistra, centro e destra. La Camera dei Consiglieri, in seguito alle elezioni del 5 dicembre 1997, è caratterizzata da una prevalenza delle forze di destra.
I seggi nelle due Camere sono così ripartiti:

PARTITI POLITICI

Camera dei Rappresentanti

14.11.1997

Camera dei Consiglieri

5.12.1997

Al Wifaq, destra

100

76

Unione costituzionale (UC)

50

28

Movimento popolare (MP)

40

27

Partito nazionale democratico (PND)

10

21

Partiti di centro

97

90

Raggrup. nazionale degli indipendenti (RNI)

46

42

Movimento democratico e sociale (MDS)

32

33

Movimento popolare nazionale (MNP)

19

15

Koutla, sinistra

102

44

Unione socialista delle forze popolari (USFP)

57

16

Istiqlal (PI)

32

21

Partito del progresso e del socialismo (PRP)

9

7

Organiz. dell'azione democr. e popolare (OADP)

4

 
Altri

26

33

     
Totale

325

243

Sia nella Camera dei Rappresentanti che nella Camera dei Consiglieri risultano elette 2 donne, pari all’1%.

 

Prossime elezioni:

Camera dei Rappresentanti 2002
Camera dei Consiglieri 2006

 

Dopo le ricordate elezioni politiche di novembre e dicembre, l’incarico di Primo Ministro è stato conferito, il 4 febbraio 1998, al leader dell’Unione delle Forze popolari (USFP), Abderrahmane Youssoufi. Il nuovo Governo, presentato il 14 marzo 1998, è caratterizzato da una consistente presenza di Ministri dell’USFP, anche se rimangono in carica tre "tecnici" del precedente esecutivo (Filali agli Esteri, Basri all’Interno e Azzimane alla Giustizia).

 

Partecipazione ad organismi internazionali

 

Partecipazione ad organismi internazionali: il Marocco è membro dell'ONU e della Lega Araba. È inoltre partner dell'OSCE. Il 1° gennaio 1997 è stato firmato l'Accordo di Associazione con l'Unione europea.
La Sezione bilaterale di amicizia Italia-Marocco dell'Unione Interparlamentare è presieduta dal senatore Ivo Tarolli (CCD) e ne sono membri il senatore Michele Figurelli (DSU) e gli onorevoli Mario Valducci (FI), Raffaele Valensise (AN), Mario Michelangeli (RC-PRO), Angelo Sanza (UDR/CDU-CDR) e Antonino Mangiacavallo (RI).

 

Popolazione e composizione etnico-religiosa

 

In base ai dati del luglio 1997, il Marocco ha 30.391.423 abitanti. Il tasso di crescita è dello 2.02% l'anno (stima 1997). Circa il 59% della popolazione ha tra i 15 e i 64 anni; il 38% meno di 15 anni. Poco più della metà della popolazione vive in insediamenti urbani. Per quanto riguarda la composizione etnica, il 99.1% è arabo-berbera; lo 0.2% ebrea; altri 0.7%.
La lingua ufficiale è l'arabo; sono parlati diversi dialetti berberi; il francese è utilizzato per il commercio e nelle relazioni diplomatiche.
La religione ufficiale è l'islamismo. Il 98.7% della popolazione è musulmano sunnita. Una piccolissima minoranza è costituita da ebrei marocchini (0.2%) e cristiani (1.1%) di diversa nazionalità.

 

Dati di carattere sociale

 

Per quanto riguarda l'alfabetizzazione il 43.7% della popolazione al di sopra dei 15 anni sa leggere e scrivere (stima 1995). Sono in via di attuazione numerose riforme del sistema scolastico, in particolare per la scuola elementare e secondaria.
La forza lavoro in Marocco è stimata in circa 10 milioni di unità: il 50% occupato nel settore dell'agricoltura, il 26% nei servizi, il 15% nell'industria e il 9% in altri settori. Il tasso di disoccupazione, secondo stime del 1995, è del 20% (circa 300.000 diplomati sono senza lavoro). Sussidi di disoccupazione sono previsti per i lavoratori in cassa integrazione. La Costituzione garantisce il diritto di sciopero e il diritto di aderire a un sindacato. I lavoratori hanno diritto alla protezione dello Stato sociale in caso di malattia e di incidenti sul lavoro. È prevista la pensione di anzianità. Il Governo è fortemente impegnato nell'attuazione di programmi che garantiscono il diritto alla casa e ai servizi sociali di base. Speciali programmi in materia di elettricità, salute, acqua e educazione sono stati elaborati per le aree rurali.

Dati di carattere economico

 

Il Marocco si trova a fronteggiare i problemi tipici dei paesi in via di sviluppo: contenimento della spesa pubblica; riduzione delle limitazioni al settore privato e al commercio estero; mantenimento del tasso di inflazione a livelli ragionevoli.
A partire dal 1980 il Governo ha perseguito un ampio programma di riforme economiche in questa direzione, grazie anche al sostegno del FMI e della Banca mondiale: la valuta nazionale è pienamente convertibile all'estero; è stata realizzata la riforma del settore finanziario; un elevato numero di imprese pubbliche è stato privatizzato.
Il Marocco ha un PIL pari a 97.6 miliardi di dollari (stima 1996), con una crescita annua dell'9 % e un PIL pro capite di 3.260 dollari (stima 1996). Il tasso di inflazione ai prezzi di consumo è del 5%.
La crescita economica del paese si basa su alcuni settori chiave: agricoltura e pesca (circa il 21% del PIL), industria (30%) e servizi, soprattutto commercio e turismo, che costituiscono circa il 49% del PIL (stima 1994). Il tasso di crescita è tuttavia influenzato dalla siccità che negli ultimi anni ha gravemente danneggiato il settore dell'agricoltura, mantenendo bassi i livelli di esportazione e determinando nel 1995 una contrazione del 11.7% del PIL.
Rimangono da affrontare alcuni problemi chiave: il forte debito estero, che nel 1996 era pari a 23.4 miliardi di dollari; l'adeguamento dell'economia al libero commercio con l'Unione europea; elevato tasso di disoccupazione.

L'Italia occupa il quarto posto tra i partner commerciali del Marocco, dopo Francia, Germania e Spagna. L'Italia esporta prevalentemente macchine e apparecchiature (23% del totale delle esportazioni), prodotti delle industrie metallurgiche (15.6%) e prodotti tessili (11.3%). Le importazioni sono costituite principalmente da prodotti di abbigliamento (46%), tessili (24%) e da manufatti vari (16.3%).

Rapporti con l'Unione europea

 

La cooperazione con il Marocco, iniziata nel marzo 1969 con un accordo limitato al regime degli scambi, è divenuta più incisiva nel 1976 con la conclusione di un accordo di cooperazione, di durata illimitata, entrato in vigore il 1° novembre 1978.
In occasione dei Consigli europei di Lisbona (26 e 27 giugno 1992) e Copenaghen (21 e 22 giugno 1993), la Comunità ha formulato alcuni orientamenti sull'evoluzione delle relazioni con il Marocco, e più in generale con i Paesi del Magreb, volti a riequilibrare verso il Mediterraneo le relazioni esterne dell'Unione.
I negoziati per un nuovo accordo con il Marocco hanno avuto inizio nel febbraio 1994, ma sono stati contraddistinti da numerose difficoltà determinate da contrasti nel settore della pesca e dei prodotti agricoli.
Il Regno del Marocco è stato il primo dei Paesi Terzi Mediterranei a sottoscrivere, il 26 febbraio 1996, un accordo di associazione con l'Unione Europea.
L’accordo, concluso per un periodo di tempo illimitato, mira a rafforzare i legami che esistono tra l'Unione europea e Marocco instaurando relazioni basate su elementi di equilibrio e di reciprocità.

I principali elementi dell’Accordo, che è fondato sul rispetto dei principi democratici e dei diritti dell’uomo, sono i seguenti:

instaurazione di un dialogo politico regolare;

delimitazione progressiva di una zona di libero scambio in conformità con le disposizioni del WTO (World Trade Organization);

disposizioni relative alla libertà di stabilimento, alla liberalizzazione dei servizi, alla libera circolazione dei capitali e alle norme di concorrenza;

rafforzamento della cooperazione economica;

cooperazione sociale completata da una cooperazione culturale;

cooperazione finanziaria finalizzata a dare un sostegno agli sforzi di riforma e di adeguamento sul piano economico e di sviluppo sociale legati alla creazione di una zona di libero scambio.

Congiuntamente a tale accordo di associazione, l'UE e il Marocco hanno firmato un accordo sulla pesca che, risolvendo un'annosa questione, disciplina le relazioni tra le parti fino al 1999.
Il Parlamento europeo ha dato il suo parere conforme all’accordo il 24 giugno 1996, sottolineando come questo Paese abbia compiuto numerosi progressi in materia di rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.
Allo stato attuale, sebbene l’accordo di associazione debba ancora essere ratificato da alcuni Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, il Marocco si sta già preparando per la sua applicazione; da parte europea i programmi finanziari sono pronti, e le misure di accompagnamento (protocolli finanziari e sostegno all’adeguamento strutturale) sono già state predisposte.


19/08/1998
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Tino Bedin