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IL LIBANO
NEL
MEDITERRANEO
capitale |
abitanti |
superficie |
Beirut - 1.500.00 ab. |
3.449.578 |
10.400 km2 |
Cariche dello Stato |
Presidente della Repubblica | Ilyas Hraoui (cristiano maronita, eletto il 24 novembre 1989) |
Assemblea Nazionale | Nabih Berri (musulmano sciita) |
Primo Ministro | Rafiq al-Hariri (musulmano sunnita, dal 22 ottobre 1992) |
Aspetti politico-istituzionali |
Il Libano è una Repubblica indipendente dal 1944, con
un sistema parlamentare di tipo monocamerale,. Il sistema
di governo libanese e le principali istituzioni vennero create
durante il mandato francese nel 1923. La Costituzione è del
1926, ma è stata ripetutamente modificata nel 1943 e nel 1990.
Fino al 1990 un accordo non scritto, noto come "Accordo di
riconciliazione nazionale", regolamentava la distribuzione
delle cariche istituzionali secondo un rapporto di forze basato
sul criterio di 6 cristiani per 5 musulmani. In seguito all' "Accordo
di Taif", adottato in una sessione speciale
dell'Assemblea nazionale nel settembre 1989 e incorporato nella
Costituzione del 1990, ha avuto luogo una redistribuzione di
potere fra i gruppi religiosi: sia nell'Assemblea nazionale che
nel Consiglio dei Ministri il rapporto risulta essere di 1 a 1
tra cristiani e musulmani. Concretamente il potere politico è
nelle mani di una "troika" costituita dal Presidente
Hraoui, cristiano maronita, dal Primo Ministro Hariri, musulmano
sunnita, e dal Presidente dell'Assemblea Nazionale Berri,
musulmano sciita.
Il potere legislativo spetta all'Assemblea Nazionale,
composta di 128 parlamentari, ugualmente divisi tra cristiani e
musulmani, eletti per quattro anni. L'Assemblea nazionale elegge
il Presidente della Repubblica il cui mandato dura sei anni, non
rinnovabili. Le ultime elezioni del Presidente si sono svolte nel
1989, ma nel 1995 l'Assemblea Nazionale ha modificato la
Costituzione prolungando il mandato del Presidente di tre anni.
Il Presidente è capo dello Stato e delle Forze armate; nomina il
Primo Ministro, dopo aver consultato l'Assemblea Nazionale;
presiede il Consiglio dei Ministri, ma non ha potere di voto.
A seguito delle elezioni politiche del 18 agosto 1996 e del 15
settembre 1996, i 128 seggi dell'Assemblea nazionale sono così
ripartiti:
PARTITI POLITICI | |
Partito Libertà e sviluppo | 21 |
Partito dell'Unione Nazionale | 16 |
Fronte della Resistenza | 12 |
Partito della Fedeltà alla Resistenza | 9 |
Partito della Decisione di Beirut | 8 |
Partito dello Sviluppo e del Cambiamento | 8 |
Partito dei Deputati armeni | 7 |
Partito del Nord Metn | 5 |
Partito dei Deputati Kesrouan | 5 |
Partito del Popolo siriano | 5 |
Altri | 9 |
Indipendenti | 23 |
Totale | 128 |
Le donne elette all'Assemblea Nazionale sono 3, pari a una percentuale del 2%.
Prossime elezioni:
Politiche | 2000 |
Presidenziali | 1998 |
Partecipazione ad organismi internazionali |
Partecipazione ad organismi internazionali: il Libano
è membro dell'ONU e della Lega Araba.
La Sezione bilaterale di amicizia Italia-Libano dell'Unione
interparlamentare è presieduta dal senatore Enrico La Loggia
(FI) e composta dai senatori Giorgio Mele (DSU) e Ottaviano Del
Turco (RI) nonché dai deputati Giorgio Malentacchi (RC-PRO) e
Riccardo Migliori (AN).
Popolazione e composizione etnico-religiosa |
In base ai dati del luglio 1997, il Libano ha 3.449.578
abitanti. Il tasso di crescita è del 1.62% l'anno
(stima 1997). Circa il 64% della popolazione ha tra i 15 e i 64
anni; il 30% meno di 15 anni. Circa 300.000 libanesi hanno
lasciato il paese tra il 1975 e il 1992, trasferendosi negli
Stati Uniti, in Sud America, nei paesi del Golfo arabo e in
Europa, soprattutto in Francia. Circa 400.000 profughi
palestinesi vivono nei campi nel sud del Libano. Si stima che a
seguito della guerra civile ci siano circa 600.000 profughi, la
gran parte dei quali non ha reclamato le proprie proprietà.
Circa 12 milioni di persone di origine libanese vivono
all'estero. A partire dal 1992 molti libanesi trapiantati
all'estero hanno cominciato a fare ritorno in patria. L'86% della
popolazione vive in insediamenti urbani.
Per quanto riguarda la composizione etnica, il 95% è
costituita da arabi; il 4% sono armeni; altri 1%.
La lingua ufficiale è l'arabo; il francese è utilizzato
per il commercio e nelle relazioni diplomatiche; sono parlati
l'armeno e l'inglese.
La religione ufficiale è l'islamismo, praticato dal 70%
della popolazione; si tratta di diversi gruppi quali sunniti,
sciiti e drusi, con una prevalenza della comunità sciita. I
cristiani rappresentano il 30%.
Dati di carattere sociale |
Per quanto riguarda l'alfabetizzazione il 92.4% della
popolazione al di sopra dei 15 anni sa leggere e scrivere.
La forza lavoro in Libano è stimata in circa 1 milione di
unità: il 60% occupato nel settore dei servizi, il 28%
nell'industria, il 12% nell'agricoltura. Il tasso di
disoccupazione, secondo stime del 1996, è del 20%. La forza
lavoro libanese ha un livello di educazione superiore alla media
della regione. Il livello di specializzazione degli operai è
molto elevato. Ci sono molti stranieri provenienti da Siria,
Egitto, Filippine e Sri Lanka. Il livello degli stipendi è
piuttosto elevato se comparato a quello degli altri paesi
dell'area. La legge disciplina il lavoro minorile e femminile: i
bambini con meno di 8 anni non possono lavorare; i bambini con
meno di 16 anni e le donne non possono lavorare in determinate
industrie; il lavoro notturno è interdetto ai minori; l'orario
di lavoro per minori e bambini è di sette ore giornaliere.
In Libano i sindacati svolgono un ruolo molto attivo, soprattutto
in materia di contrattazione dei salari.
Dati di carattere economico |
La guerra civile del 1975-1991 ha seriamente danneggiato
l'economia libanese. Tuttavia negli ultimi anni si è assistito
ad una ripresa economica straordinaria, grazie al programma di
ricostruzione "Orizzonte 2000" lanciato nel 1993 dal
Primo Ministro Hariri. Tra il 1992-1996 il tasso di inflazione
annuo è sceso dal 170% al 10%. Il mercato mostra notevole
competitività e apertura. Il sistema bancario è uno dei più
liberali del Medio Oriente. Si è invece accentuato il divario
tra ricchi e poveri.
Il Libano ha un PIL pari a 15.2 miliardi di dollari
(dati 1997); la crescita annua nel 1997 è stata del 3.8%
e nel 1998 si stima che sarà del 4%. Il PIL pro capite è
di 4.128 dollari (dati 1997). Il tasso di inflazione dei
prezzi al consumo è stato del 6% nel 1997 e dovrebbe essere del
7% nel 1998.
La composizione del PIL per settori risulta essere:
servizi, 59%; industria, 28%; agricoltura, 13%.
Il debito estero nel 1997 era pari a 4.7 miliardi di
dollari( 31% del PIL).
L'Italia occupa il primo posto tra i paesi fornitori del
Libano. Le principali esportazioni italiane sono materiali per
l'edilizia, preziosi, abbigliamento, tessuti, beni di
investimento, alimentari e prodotti petroliferi raffinati. Le
importazioni dal Libano concernono pelli grezze e rottami di
metallo.
Rapporti con l'Unione europea |
La cooperazione tra la Comunità europea e il Libano, iniziata
nel marzo 1969 con un accordo limitato al regime di scambi, si è
sviluppata nel 1977 con la conclusione di un accordo di
cooperazione, e di quattro protocolli finanziari condizionati in
buona parte dai problemi connessi con il lungo conflitto che ha
interessato il Paese. I primi due protocolli sono stati
finalizzati, infatti, all'elaborazione di studi per la
valutazione dei danni di guerra, mentre il terzo ed il quarto,
entrambi programmati nel 1992, venivano destinati al sostegno
alla ricostruzione del Paese, al miglioramento delle
infrastrutture sociali ed economiche di base e all'avviamento
delle strutture amministrative.
Nel marzo 1995 il Consiglio di Cooperazione UE/Libano è tornato
ad incontrarsi dopo una lunga interruzione, riaffermando la
comune volontà di riattivare la cooperazione.
La partecipazione del Libano alla Conferenza di Barcellona ha aperto nuove
prospettive di dialogo politico nell'area mediterranea e ha
contribuito a rilanciare la cooperazione con l'Unione europea,
dopo quindici anni di relativa inattività. La trattativa per un
nuovo accordo di cooperazione tra l'Unione Europea e il Libano,
allo stato attuale sta incontrando varie difficoltà relative
alleliminazione progressiva dei dazi doganali nei confronti
dei prodotti europei, dazi che rappresentano per il Libano circa
la metà dei proventi globali dello Stato.
Nel mese di aprile 1998 si è svolta la quarta sessione di
negoziati per un accordo euromediterraneo di associazione,
durante la quale le due parti hanno elaborato una nuova bozza
degli articoli riguardanti le questioni in sospeso (processo di
smantellamento tariffario, rapporti nel settroe agricolo,
cooperazione nel settore sociale per le problematiche relative
allimmigrazione).
28/07/1998 webmaster@euganeo.it |
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il collegio senatoriale
di Tino Bedin |