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LA PALESTINA
NEL
MEDITERRANEO
abitanti |
superficie |
|
2.609.300 |
360 km2 |
Cariche istituzionali |
Presidente dell'Autorità palestinese | Yasser Arafat (Fatah) in carica dal 12 febbraio 1996. |
Presidente del Consiglio legislativo | Ahmad Qurie |
Presidente del Consiglio nazionale | Saleem Al-Zanoon |
Aspetti politico-istituzionali |
L'Autorità palestinese nasce dagli Accordi del Cairo
del 4 maggio 1994, come prima attuazione della Dichiarazione
di Principi (13 settembre 1993) che poneva le basi dello
sviluppo autonomo della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.
Con la firma degli Accordi di Washington (28 settembre
1995) l'Autorità palestinese ha assunto l'autorità sulla
Cisgiordania.
Il 20 gennaio 1996, in attuazione degli Accordi di Oslo II
(28 settembre 1995), si sono svolte le prime elezioni
presidenziali e politiche. È stato eletto presidente Yasser
Arafat che ha ottenuto l'87% dei voti contro l'unica contendente,
la Signora Samiha Kalil. In seno al Governo tutto il potere è
concentrato nelle mani del Presidente, eletto per cinque anni,
rinnovabile una volta. Il Presidente nomina e revoca il Governo.
Il Consiglio legislativo palestinese è composto di 88
membri. Nelle ultime elezioni la principale organizzazione
politica dell'OLP, Fatah, presieduta da Arafat, ha ottenuto 50
seggi; 16 seggi sono andati a candidati vicini a Fatah; 16 a
indipendenti; 4 a candidati prossimi ai gruppi islamici; 2 ad
altri partiti.
Alle elezioni ha partecipato il 70% degli aventi diritto.
Partecipazione ad organismi internazionali |
Partecipazione ad organismi internazionali: l'Autorità
palestinese è membro della Lega Araba ed
ha lo status di osservatore nell'Unione interparlamentare.
Popolazione e composizione etnico-religiosa |
In base a stime del 1996, nella Striscia di Gaza e in
Cisgiordania vivono 2.609.300 persone, cui vanno
aggiunti 4.800 coloni israeliani nella Striscia di Gaza, 122.000
coloni israeliani in Cisgiordania e 149.000 a Gerusalemme est
(stima 1994).
Il tasso di crescita è del 6.59% l'anno (stima 1997).
Per quanto riguarda la composizione etnica, il 99.4% è
costituita da palestinesi arabi; gli israeliani costituiscono lo
0.6%.
La lingua ufficiale è l'arabo; l'ebraico è parlato dai
coloni israeliani e da molti palestinesi; l'inglese è ampiamente
compreso.
La religione ufficiale è l'islamismo, praticato dal 98.7%
della popolazione che è in grande maggioranza sunnita. I
cristiani rappresentano lo 0.7% e gli ebrei lo 0.6%.
Dati di carattere sociale |
Tradizionalmente i palestinesi dedicano molta cura
all'istruzione. I tassi di alfabetizzazione sono tra i
più elevati del Medio Oriente. Il tasso di analfabetismo tra le
donne tra i 35 e i 44 anni d'età è pari al 28%, mentre per gli
uomini, considerato lo stesso intervallo, è del 7%.
La forza lavoro palestinese, secondo stime del 1991, era
costituita da 312.000 unità: 200.000 in Cisgiordania e 112.000
nella Striscia di Gaza. Nel 1991 circa il 66% dei lavoratori
lavorava in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e il 34% in
Israele. La forza lavoro risulta così distribuita: 22.5%
nell'agricoltura, il 14.9% nell'industria, il 33.1%
nell'edilizia, il 47% in altri settori.
Il tasso di disoccupazione nel 1995 era del 40%.
Dati di carattere economico |
Nei Territori autonomi palestinesi il PIL è pari a 4
miliardi di dollari (dati 1997), con una crescita annua
del 2% nel 1997 e nel 1998 si stima che sarà del 4%. Il PIL
pro capite era nel 1995 pari a 650 dollari. Il tasso di
inflazione ai prezzi di consumo è stato del 7.9% nel 1996 e
del 6.1% nel 1997.
L'Italia esporta nei Territori autonomi palestinesi
macchine per la lavorazione del marmo, pellami, legno, mobili,
abbigliamento, prodotti del settore alimentare e del settore
farmaceutico. Le importazioni sono invece molto limitate.
Accordi commerciali sono stati conclusi con l'Unione
europea, gli Stati Uniti e il Canada. Il 16 dicembre 1996 è
stata conclusa una dichiarazione di intenti in vista della
conclusione di un accordo di libero scambio con i paesi
dell'EFTA. Sono stati conclusi o sono in via di negoziazione
altri accordi con la Giordania, la Tunisia, l'Egitto e la
Turchia.
Rapporti con l'Unione europea |
L'aiuto comunitario ai territori occupati della Cisgiordania e
di Gaza è iniziato nel 1971 nell'ambito di una collaborazione
con l'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine
Refugees in the Near East), l'Agenzia delle Nazioni Unite per il
soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi. Dal 1981 è
stato deciso un nuovo approccio tramite aiuti diretti alla
popolazione palestinese
Con l'avvio del processo di pace in Medio Oriente, dopo la firma
dell'accordo tra Israele e l'OLP, che istituiva l'Autorità
Palestinese, l'Unione Europea ha deciso di intensificare gli
sforzi in questa regione per contribuire, anche attraverso gli
aiuti economici, all'autonomia del popolo palestinese. Nel luglio
1994 è stato adottato un regolamento relativo alla cooperazione
finanziaria e tecnica con i Territori Occupati per il quadriennio
1994-1998, con uno stanziamento complessivo di 500 milioni di
ECU, destinati a molteplici settori di intervento tra cui anche
iniziative per la promozione delle istituzioni democratiche e per
il rispetto dei diritti dell'uomo.
Nell'ambito del programma UNRWA, nell'aprile 1996 l'Unione
Europea ha stanziato per aiuti alimentari destinati ai territori
occupati 750.000 ECU. Nel mese di ottobre il Consiglio ha
approvato la conclusione della Convenzione tra la Comunità
Europea e l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati
palestinesi con la quale la Comunità conferma il suo appoggio
finanziario nel campo della pubblica istruzione e nella sanità.
L'Autorità Palestinese ha partecipato come partner a pieno
titolo alla Conferenza ministeriale euromediterranea di
Barcellona (1995), potendo poi usufruire, nell'ambito
dell'accordo di partenariato, degli aiuti previsti.
In occasione delle elezioni palestinesi del 20 gennaio 1996,
l'Unione europea ha avuto la responsabilità di coordinarne il
monitoraggio, facendosi altresì carico dell'assistenza tecnica.
Con l'elezione del Consiglio Palestinese e del Presidente,
l'Autorità Palestinese si è dotata di organi legislativi ed
esecutivi eletti democraticamente, i cui poteri però, come è
stato rilevato dalla Commissione Affari Esteri del PE, sono
"limitati in modo così astruso sotto il profilo sia
geografico che di contenuto", che risulta spesso
difficile capire chiaramente quale sia la reale portata
dell'autogoverno palestinese.
Il 24 febbraio 1997 è stato firmato l'accordo
euromediterraneo interinale dassociazione relativo agli
scambi e alla cooperazione tra la Comunità europea e
lOLP a beneficio dellautorità palestinese ed è
stata adottata una dichiarazione congiunta sul dialogo
politico.
Laccordo (in vigore dal 1° luglio 1997, e concluso
per un periodo di cinque anni, in attesa della discussione e
della conclusione di un accordo euromediterraneo di associazione,
i cui negoziati dovrebbero essere avviati nel 1999) premessa la
necessità del rispetto dei diritti delluomo, disciplina
tutte le relazioni economiche e commerciali tra le parti e
stabilisce le condizioni per una completa liberalizzazione degli
scambi tra lUnione europea, la Cisgiordania e la Striscia
di Gaza, nonché tra i partner regionali (sono esclusi alcuni
prodotti agricoli). Laccordo promuove inoltre la
cooperazione in settori di interesse comune: industria, piccole e
medie imprese, agricoltura e pesca, previdenza sociale,
trasporti, telecomunicazioni, energia, ambiente, turismo, dogane,
statistiche, audiovisivo e cultura.
Il Consiglio europeo di Amsterdam del 16 e 17 giugno 1997,
ha espresso soddisfazione per la firma dell'accordo, ed ha
invitato i popoli e i governi del Medio oriente ad impegnarsi per
stabilire una pace giusta, durevole e globale nella zona. In tale
contesto, il Consiglio europeo ha rivolto un appello alle
autorità israeliane e palestinesi affinché proseguano i
negoziati ai fini dellattuazione dellaccordo
interinale e dellaccordo di Hebron e affinché riprendano i
colloqui sullo statuto permanente.
Il Consiglio europeo di Lussemburgo del 12 e 13 dicembre 1997,
ha ribadito in dicembre lappello di Amsterdam mediante
orientamenti per una politica dellUnione europea volta ad
agevolare i progressi e a far rinascere la fiducia tra le parti.
La Commissione europea ha adottato, il 15 gennaio 1998,
una comunicazione sul ruolo dellUnione europea nel processo
di pace in Medio Oriente che contiene una serie di proposte
concrete volte a mantenere un processo di pace sempre più
minacciato.
Nel mese di maggio 1998, la Banca Europea per gli Investimenti
(BEI) ha accordato un prestito ventennale di 35 milioni di
ECU allAutorità palestinese per il rinnovo
dellimpianto di erogazione elettrica a Gaza e in
Cisgiordania.
22/08/1998 webmaster@euganeo.it |
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il collegio senatoriale
di Tino Bedin |