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Proposta del Ppi, impegno del governo
Insegnanti non statali:
presto la parità
per la previdenza
Nel collegato specifico alla Finanziaria per il 2000

Nel corso del dibattito alla sulla legge Finanziaria per il 2000, il Partito Popolare ha richiamato l'attenzione sulla equiparazione dei contributi previdenziali per il personale delle scuola paritaria. E' stato presentato un emendamento che tendeva ad equiparare il trattamento contributivo del personale delle scuole paritarie con quello proprio del personale delle scuole statali.
In presenza di due diversi meccanismi di conteggio da parte degli enti di previdenza il Governo ha fatto notare come, in mancanza di una legge di parità che considerasse pubblica la funzione svolta dalle scuole paritarie (come è noto la legge è in Aula ma sarà approvata solo dopo la finanziaria) sarebbe stato difficile accogliere l’emendamento così formulato se non per la sola parte riguardante i contributi versati dai docenti stessi e non per la parte a carico delle scuole. Inoltre il Governo non riteneva utile affrontare solo la parte previdenziale e non anche quella assistenziale.
Il Governo anche a seguito di adeguate verifiche, con le forze di maggioranza, ha proposto, qualora i Popolari fossero stati disponibili, di trasferire l’intera materia sul collegato di merito, provvedimento che, come è noto, dovrà essere approvato entro il 31 marzo prossimo.
Il governo ha fatto di più, attraverso la seguente dichiarazione ufficiale: "Il problema dei contributi previdenziali e assistenziale per il personale delle scuole non statali che diversi parlamentari hanno sollevato nei giorni scorsi richiede un ulteriore specifico approfondimento che il Governo è impegnato a fare. Tale approfondimento, tenendo conto di quanto espressamente indicato nella proposta di legge (A. C. 6270) che sta concludendo il suo iter parlamentare, in particolare là dove si fa preciso riferimento al "sistema nazionale di istruzione" e al carattere di "servizio pubblico" delle scuole paritarie, dovrà puntare ad una equiparazione nei trattamenti previdenziali e assistenziali che, prima della approvazione di tale proposta, creerebbe motivi di difficile applicazione e di confusione. Nei prossimi giorni, anche attraverso incontri con le Organizzazioni Sindacali e con quelle dei datori di lavoro, verranno meglio definiti gli aspetti tecnici e di rilievo economico finanziario che potranno consentire l’individuazione delle soluzioni più opportune, per il personale e per le scuole.Tali soluzioni, previo accordo con le forze parlamentari della maggioranza, troveranno la loro positiva collocazione in uno dei provvedimenti collegati che il Governo, in attuazione del DPEF, ha presentato alle Camere".
Di fronte a questa proposta formale del Governo il Ppi ha ritenuto opportuno ritirare l’emendamento. Ritengo che se spieghiamo le nostre ragioni e non ci lasciamo trascinare in sterili polemiche, i cittadini capiranno. In ogni caso il merito della questione è rinviato solo di qualche settimana.

Giovanni Manzini

Evitare il mercato dell'istruzione


30/12/1999
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