L'istituto di via Ippodromo è in grave crisi. I debiti accumulati superano i 10 milioni
"In Breda c'è il disastro. Porteremo gli anziani
alla casa dell'Ira"
L'allarme è dell'assessore ai servizi sociali, Sinigaglia
"La situazione della Fondazione Breda ormai non è più drammatica: è tragica". Parola dell'assessore ai Servizi sociali Claudio Sinigaglia che ieri ha fatto il punto sulla condizione in cui si trova l'istituto assistenziale al termine delle sue visite di saluto agli anziani che sono ospitati nelle case di ricovero della città: dalla Breda appunto, al Configliachi, al centro Piaggi sino all'Ira di via Beato Pellegrino.
"Per cercare di salvare la Fondazione di via Ippodromo stiamo cercando di capire se sia possibile raggruppare il suo servizio assistenziale con quello dell'Ira - ha precisato Claudio Sinigaglia - separando in questo modo la gestione patrimoniale da quella dedicata al servizio di assistenza degli anziani". Nei giorni scorsi, proprio per discutere dell'operazione, si sono incontrati il presidente del cda della Fondazione Breda, l'avvocato Sergio Dal Prà, il presidente dell'istituto di via Beato Pellegrino, Tino Bedin, e i responsabili regionali.
"Infatti - ha osservato l'assessore comunale ai Servizi sociali - c'è bisogno che ogni passaggio sia concordato anche dalla Regione. Il suo aiuto è imprescindibile". Anche perché la Fondazione Breda in questo momento fa segnare un deficit che supera i 10milioni di euro, e i prossimi mesi saranno quindi decisivi per capire quale sarà il suo futuro e soprattutto se sarà possibile procedere sulla strada del "raggruppamento" intrapresa in questi giorni.
"Per il momento è una soluzione che stiamo ancora studiando e valutando - ha proseguito Sinigaglia - La cosa fondamentale sarebbe riuscire a creare una struttura solida in grado di gestire nel miglior modo possibile il servizio assistenziale".
Intanto l'assessore continua a chiedere maggiori contributi finanziari da parte dello Stato per l'assistenza e le cure mediche delle persone ospitate nelle case di ricovero cittadine: "Le strutture pubbliche padovane accolgono oltre mille anziani. Ogni mese un ospite costa circa 3mila euro: metà per la quota alberghiera e metà per quella sanitaria a carico della Regione. Purtroppo quest'ultima è in continuo aumento e servono dei finanziamenti statali per garantirne la copertura, perché come abbiamo potuto leggere nelle parole dell'assessore regionale ai Servizi sociali, i fondi stanziati da Venezia non sono più sufficienti".
A Padova ci sono più di 50mila persone ultra sessantacinquenni e 25mila "over" 75 anni, di queste più di 10mila vivono sole. Lo scorso anno la Regione, attraverso il Comune, ha stanziato 2milioni di euro per circa mille persone che hanno richiesto un contributo assistenziale. Il contributo che può essere assegnato dopo l'istruttoria aperta da Palazzo Moroni può variare dai 200 ai 534 euro mensili.
"Per richiedere i documenti tramite i quali accedere all'assegno - ha terminato Claudio Sinigaglia - basta rivolgersi agli uffici comunali che fanno riferimento al settore Servizi sociali".
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