L'UMANITÀ

Diario / LUNEDÌ 6 APRILE 2015

Cronache della Pasqua con le parole di Papa Francesco
Le discepole non rimasero
prigioniere della paura

Germogli di un'altra umanità, che non ha bisogno di violenza
   Oggi, Lunedì dell'Angelo, i giornali non sono usciti. Fa piacere che qualche "giorno speciale" resti, mentre tutto il tempo della vita viene omologato. Così "fa notizia" che la domenica di Pasqua i giornalisti continuino a non lavorare e che il giorno dopo non ci siano i quotidiani.
A leggere bene, questa non-notizia è l'unica novità che la Pasqua ha portato nell'informazione e in tv. Non c'è più traccia del triduo pasquale. Resiste solo la diretta della Via Crucis del venerdì santo al Colosseo: c'è il Papa e c'è la Storia, la tv ne ricava uno spettacolo.
In assenza di notizie "pasquali", stasera provo a conservare memoria di questa Pasqua 2015 con le parole di Papa Francesco.
Giovedì Santo (Messa del crisma in San Pietro) - L'immagine più profonda e misteriosa di come il Signore tratta la nostra stanchezza pastorale è quella che "avendo amato i suoi…, li amò sino alla fine" (Gv 13,1): la scena della lavanda dei piedi. Egli si "coinvolge" con noi (Evangelii gaudium, 24), si fa carico in prima persona di pulire ogni macchia, quello smog mondano e untuoso che ci si è attaccato nel cammino che abbiamo fatto nel suo Nome. Sappiamo che nei piedi si può vedere come va tutto il nostro corpo. Nel modo di seguire il Signore si manifesta come va il nostro cuore. Le piaghe dei piedi, le slogature e la stanchezza, sono segno di come lo abbiamo seguito, di quali strade abbiamo fatto per cercare le sue pecore perdute, tentando di condurre il gregge ai verdi pascoli e alle acque tranquille (cfr ibid., 270). Il Signore ci lava e ci purifica da tutto quello che si è accumulato sui nostri piedi per seguirlo. E questo è sacro. Non permette che rimanga macchiato. Come le ferite di guerra Lui le bacia, così la sporcizia del lavoro Lui la lava.
Venerdì Santo (Via Crucis al Colosseo) - Nel tuo sentirti "abbandonato", noi vediamo tutti gli abbandonati dai familiari, dalla società, dall'attenzione e dalla solidarietà. Nel tuo corpo scarnificato, squarciato e dilaniato, noi vediamo i corpi dei nostri fratelli abbandonati lungo le strade, sfigurati dalla nostra negligenza e dalla nostra indifferenza. Nella tua sete, Signore, noi vediamo la sete del Tuo Padre misericordioso che in Te ha voluto abbracciare, perdonare e salvare tutta l'umanità. In Te, divino amore, vediamo ancora oggi i nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per la loro fede in Te, sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice.
Sabato Santo (Veglia pasquale) - Ci fa bene, in questa notte di veglia, fermarci a riflettere sull'esperienza delle discepole di Gesù, che interpella anche noi. Esse vegliarono, quella notte, insieme con la Madre. E lei, la Vergine Madre, le aiutò a non perdere la fede e la speranza. Così non rimasero prigioniere della paura e del dolore, ma alle prime luci dell'alba uscirono, portando in mano i loro unguenti e con il cuore unto d'amore. Uscirono e trovarono il sepolcro aperto. Ed entrarono. Vegliarono, uscirono ed entrarono nel Mistero.
Pasqua (Messaggio Urbi ed Orbi) - Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere… Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un'altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi. Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell'amore.
Lunedì dell'Angelo (Regina Coeli) - Noi annunciamo la risurrezione di Cristo quando la sua luce rischiara i momenti bui della nostra esistenza e possiamo condividerla con gli altri; quando sappiamo sorridere con chi sorride e piangere con chi piange; quando camminiamo accanto a chi è triste e rischia di perdere la speranza; quando raccontiamo la nostra esperienza di fede a chi è alla ricerca di senso e di felicità. Con il nostro atteggiamento, con la nostra testimonianza, con la nostra vita, diciamo: Gesù è risorto!

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20 maggio 2015
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