BAIO DOSSI, BEDIN - Al Ministro degli Esteri - Premesso che:
l'assedio nella scuola di Beslan, in Ossezia del Nord, messo in atto da un commando di terroristi ceceni, ha provocato angoscia e disperazione in Russia e nel mondo intero;
il tragico epilogo a cui si è assistito ha scosso profondamente le coscienze di tutti coloro che attribuiscono valore alla vita umana, e non può non suscitare sdegno e riprovazione nei riguardi dell'ennesimo, e particolarmente feroce, gesto terroristico perpetrato ai danni della popolazione civile dai terroristi ceceni;
il drammatico bilancio delle vittime, inizialmente sottostimato, si è rivelato in tutta la sua portata, trascorsi pochi giorni dalla conclusione della vicenda;
il sacrificio dei bambini della scuola di Beslan riporta in primo piano il problema della strategia più efficace da mettere in atto per sconfiggere il terrorismo, di qualsiasi matrice esso sia;
l'obiettivo primario della lotta al terrorismo, su cui deve unirsi tutta la comunità internazionale, non può essere disgiunto dalla costante salvaguardia degli imprescindibili standard di tutela dei diritti umani;
in tal senso, e proprio in virtù del sentimento di solidarietà che in questi giorni unisce tutti i popoli attorno al dolore della popolazione di Beslan, appare doveroso conoscere in quali condizioni e per quali ragioni è maturata la decisione dell'intervento armato nella scuola;
tanto premesso si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga opportuno intraprendere presso gli organi della Repubblica Federale Russa ogni iniziativa utile a far luce sull'intera vicenda del sequestro della scuola di Beslan e in particolare sulle circostanze che hanno portato all'intervento delle truppe speciali.
7 settembre 2004
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