TINO BEDIN
Interrogazione ai Ministri del lavoro, dell'economia e per le politiche comunitarie
Recuperare il lavoro degli spedizionieri doganali
La cosa urge con l'ingresso nella Ue dei paesi dell'est

BEDIN, GIARETTA - Interrogazione ai Ministri del lavoro, dell'economia e per le politiche comunitarie - Constatato che:
- dal 1° maggio 2004 l'ingresso nella Comunità europea di 10 nuovi Stati membri determinerà la soppressione di tutte le attività doganali relative agli scambi commerciali con questi paesi;
- attualmente le principali attività sono presenti nelle regioni del Nordest e nelle province di Trieste e Gorizia in particolare;
- il Veneto ed alcune sue province (in particolare Venezia, Padova, Verona, Treviso) - sedi di interporti, magazzini generali, dogane, sdoganamento merci - sono parimenti interessate a questa situazione per almeno un migliaio di lavoratori;
osservato che: - in questa fase di transizione si procede senza una adeguata preparazione al passaggio, lasciando prevedere interventi statuali in sede di passaggio a ridosso del 1° maggio 2004, come più volte ha fatto la pubblica amministrazione;
- la regione Friuli ha approvato in via definitiva nel mese di gennaio una legge di intervento di politica attiva del lavoro che consente alcune scelte finanziate dal bilancio regionale;
valutato che:
- le imprese oggi pesantemente coinvolte nel processo in atto dovrebbero, grazie anche al lavoro delle istituzioni locali, dichiarare le loro reali intenzioni e possibilità nella fase post - transizione per favorire percorsi gestionali adeguati;
- la situazione va sbloccata con una decisione susseguente al voto dell'ordine del giorno allegato alla legge finanziaria per il 2004;
- il tempo stringe e, nonostante che la decisione sia stata avviata nel mese di novembre 2002 dall'Unione europea, si è ancora lontani da una soddisfacente soluzione del problema,

si chiede di sapere se e come si intenda favorire:
- l'approvazione di una legge che consenta l'estensione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità) e di sgravi contributivi alle aziende che riutilizzano nel territorio interessato questi lavoratori;
- la gestione finalizzata e concordata al recupero e al reinserimento occupazionale dei lavoratori strutturalmente in soprannumero nelle aziende spedizioniere merci;
- l'immediata gestione dei fondi dell'Unione europea mirati alla formazione professionale e al recupero del personale in questione;
- la concreta valutazione (controlli e ispezioni) della nuova situazione in ordine a sicurezza e qualità delle merci introdotte nel nostro Paese;
- il recupero delle professionalità e delle competenze espresse da questi lavoratori nella gestione concordata delle difficoltà occupazionali e di possibili assorbimenti mirati e funzionali della pubblica amministrazione o in nuove attribuzioni, come reso possibile dalla legge n. 213/2000.

4 marzo 2004


6 marzo 2004
tb-078
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Tino Bedin