TINO BEDIN
Interrogazione al ministro del Lavoro e politiche sociali
Vecchi e inattendibili i dati sugli infortuni sul lavoro
Sollecitate nuove procedure di rilevamento

BEDIN - Al Ministro del Lavoro e politiche sociali. Premesso che

ad oggi, in Italia, la situazione degli infortuni sul lavoro e per cause di servizio raggiunge ancora tassi altamente preoccupanti;
la disciplina che regola gli obblighi del datore di lavoro e del preposto al fine della prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro e per causa di servizio è tuttora costituita dal D.P.R. n. 547 del 27 aprile del 1955, il D.M. 12/09/1958, il D.M. 10/08/1984 e dal D.Lgs. 626/94 così come modificato dal D.Lgs. 242/96;
detta disciplina prevede, tra l'altro, l'obbligo, per il datore di lavoro, della predisposizione di un registro infortuni sul quale egli deve annotare gli infortuni sul lavoro che comportano un'assenza dal lavoro di almeno un giorno. Nel registro egli deve annotare, inoltre, nome, cognome e qualifica professionale dell'infortunato, le cause e le circostanza di infortunio, nonché la data di abbandono e di ripresa del lavoro;
l'elaborazione ufficiale dei dati sul numero totale di infortuni denunciati dalle aziende all'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) viene fatta l'anno successivo a quello di riferimento; prassi, questa, che comporta una grave lacuna in termini di tempestività dei dati statistici in materia, con conseguenti ripercussioni negative anche per un'efficace politica preventiva;
l'attendibilità dei dati di cui sopra, inoltre, è sensibilmente diminuita in virtù del fatto che il numero degli infortuni sul lavoro, in un determinato anno, viene rapportato con il numero degli addetti esposti al rischio infortunistico; dato, questo, che non è più ritenuto attendibile ed univoco a causa della notevole dinamicità raggiunta negli ultimi anni dal mercato del lavoro e della introduzione di nuove forme contrattuali (lavoro interinale, part time, ecc..) che non consentono di disporre di dati certi e stabili sull'esatto numero di lavoratori in un determinato settore per un determinato anno;

considerato, inoltre, che:
la vasta e capillare attività degli addetti al settore della prevenzione degli infortuni sul lavoro ha confermato la parziale inadeguatezza della disciplina di cui sopra;
si è rilevato, da parte degli operatori di cui sopra, che detta disciplina potrebbe essere migliorata in termini di efficienza ed efficacia attraverso le seguenti misure:
1. l'introduzione dell'obbligo per ogni azienda di trascrivere sul Registro infortuni, subito di seguito all'ultima eventuale segnalazione di infortunio, le ore totali lavorate nel semestre interessato dai lavoratori sottoposti all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro. In questo modo, come segnalato più sopra, il numero di infortuni verrebbe rapportato con un dato assai più univoco, oltre che agevolmente reperibile, di quello del numero di addetti esposto al rischio infortunistico;
2. per una maggiore tempestività delle informazioni destinate agli operatori della sicurezza ed alle forze sociali operanti nel settore, la previsione che i dati relativi agli infortuni sul lavoro vengano trasmessi dall'azienda entro la prima settimana dalla fine di ogni semestre alle competenti sedi territoriali dell'INAIL, sedi che a loro volta dovrebbero trasmettere i dati ricevuti alla sede INAIL nazionale, la quale dovrebbe procedere alla immediata elaborazione elettronica e ad immettere i risultati a disposizione nella specifica banca dati del sito internet;
3. infine, è emersa anche l'opportunità che, nell'attuale registro degli infortuni, oltre alla descrizione della causa e delle circostanza dell'infortunio vengano annotate le azioni intraprese per prevenire analoghi infortuni; ciò al fine di divulgare all'interno dell'azienda una maggiore sensibilità ed attenzione al tema della prevenzione degli infortuni;

tutto ciò premesso e considerato si chiede di sapere dal Ministro in indirizzo:
-quali provvedimenti si intendano porre in essere per una più efficace politica di prevenzione degli infortuni sul lavoro;
se si intenda accogliere, eventualmente con un decreto ministeriale, le indicazioni esposte più sopra per una parziale modificazione dell'attuale disciplina sia dell'elaborazione ufficiale dei dati sugli infortuni sul lavoro che dell'organizzazione del registro infortuni sul lavoro; tutto ciò al fine di rendere la disciplina del settore più efficace e tempestiva ed in modo da produrre, auspicabilmente, un sensibile miglioramento dei tempi di reazione delle azioni preventive, sia all'interno di ciascuna azienda che presso i vari soggetti operanti nel settore.

10 giugno 2003


14 giugno 2003
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Tino Bedin