TINO BEDIN

Interrogazione di Bedin e Toia /14 ottobre 2002
Interpretazione distorta di una delibera del Consiglio Direttivo

Tavolo tecnico per il corpo militare
della Croce Rossa Italiana
Unificare in un unico ruolo i militari retribuiti dai ministeri della Difesa e della Sanità

BEDIN, TOIA - Al Ministero della Difesa - Premesso che:
- per il funzionamento dei suoi servizi del tempo di pace e di guerra la Croce Rossa Italiana arruola un proprio personale direttivo (ufficiali) e di assistenza (sottufficiali e truppa), che costituisce un Corpo Speciale Volontario, Ausiliario delle Forze Armate dello Stato;
- ad oggi sono iscritti nei ruoli in congedo del Corpo Speciale Militare C.R.I. circa ventimila cittadini dei quali circa mille sono richiamati in servizio continuativo a tempo indeterminato e circa duecentocinquanta sono richiamati in servizio temporaneo a tempo determinato;
- lo stato giuridico, il reclutamento, l'avanzamento ed il trattamento economico ed amministrativo del personale militare è disciplinato dal R.D. 10 febbraio 1936 n. 484 modificato con Legge 25 luglio 1941 n. 883 e Decreto Legislativo Luogotenenziale 22 febbraio 1946 n. 379;
constatato che:
- la normativa dei militari della C.R.I., nel tempo, non è stata adeguata a quella dei pari grado delle Forze Armate dello Stato;
- la Croce Rossa Italiana ha più volte sollecitato l'adeguamento della normativa del Corpo ed in particolare con Delibera n. 789/00 adottata dalla Giunta Esecutiva Nazionale in data 4 ottobre 2000 ha approvato una schema di proposta di estensione a favore dei militari C.R.I. del Decreto Legislativo 12 maggio 1995 n. 196 "Attuazione dell'art. 3 della L. 6 marzo 1992 n. 216, in materia di riordino dei ruoli, modifica alle norme di reclutamento, stato ed avanzamento del personale non direttivo delle Forze Armate" inoltrato al Ministro della Difesa ed al Ministro del Tesoro per la competente emanazione del previsto Decreto di applicazione ai sensi dell'art. 10 del D.P.R. 31 luglio 1980 n. 613;
- la Giunta Esecutiva Nazionale della C.R.I., in attesa dell'emanazione del Decreto Interministeriale di cui trattasi (che i militari della C.R.I. attendono da anni), ha equiparato giuridicamente ed economicamente - con delibere 819/2000 ed 820/2000 - i sottufficiali e graduati di truppa della C.R.I. ai pari grado delle FF.AA. con le medesime decorrenze previste per questi ultimi;
- la Giunta Esecutiva Nazionale della Croce Rossa ha sempre adeguato il trattamento economico dei militari C.R.I. a quello previsto per il personale militare delle FF.AA. (Delibera n. 640/1999, Delibera n. 426/2001, Delibera n. 31/2002, Delibera 32/2002);
preso atto che:
- l'articolo 238 del R.D. 484/1936 prevede una incostituzionale differenziazione, corrispondendo agli ufficiali e marescialli mezzo mese di stipendio per ogni anno di servizio continuativo ed ai sergenti maggiori, sergenti, caporali e militi, due giornate di paga per ogni anno di servizio continuativo;
- il Consiglio Direttivo della Croce Rossa Italiana - con Delibera n. 236 del 30 maggio 2002 - ha esteso al personale militare della C.R.I. le norme previste per il corrispondente personale delle Forze Armate dal D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1032 e succ. mod. inerente la determinazione dell'indennità di buonuscita sanando così una sperequazione di trattamento prevista dal mai aggiornato art. 238 del R.D. 484/1936 ;
- nella stessa seduta del 30 maggio 2002, il Consiglio Direttivo Nazionale della C.R.I., con provvedimento n. 233, ha riordinato un settore del Corpo Militare nel quale operano circa duecento militari retribuiti con fondi del Ministero Difesa e facenti parte dei circa mille in servizio trasferendo ai Servizi del Comitato Centrale C.R.I. (dove già operano oltre cento militari e duecento civili retribuiti con i fondi del Ministero della Salute) le competenze gestionali ed amministrative assolte dall'Ispettorato Superiore del Corpo Militare C.R.I. (un Ufficio Centrale della C.R.I. nato come Organo tecnico-militare e diventato nel tempo un duplicato di taluni Uffici del Comitato Centrale C.R.I.) ed incrementando l'operatività del Corpo attraverso la costituzione di Reparti Operativi nell'ambito dei Centri di Mobilitazione C.R.I. previsti dalla legge per l'assolvimento del servizio ausiliario delle Forze Armate;
considerato che:
- secondo interpretazioni distorte l'adozione della Delibera 233/2002 si "aggiunge ad una lunga serie di vessazioni che" il Presidente Generale C.R.I. "avrebbe attuato nei confronti del Corpo Militare, negando sistematicamente ogni garanzia di applicazione dei diritti";
- alla Camera dei Deputati durante l'esame del Decreto-legge 187/2002 "Proroga scadenza organi amministrativi della Croce Rossa Italiana" alcuni intervenuti si sono espressi sulla Delibera del Consiglio Direttivo della C.R.I. n. 233/2002 snaturando il significato del provvedimento e creando fraintendimenti: la soppressione di un ufficio - rientrante nel potere di autoregolamentazione dell'Ente - appare come la soppressione del Corpo Militare e della sua operatività;
chiedono di sapere:
- quali provvedimenti si intenda adottare per far comprendere che gli Organi di Governo della Croce Rossa Italiana credono fermamente nella validità dello strumento militare all'interno della C.R.I. e nella professionalità del proprio personale militare;
- quando si ritiene possa essere riattivato il "tavolo tecnico" istituito presso il Ministero della Difesa per l'adeguamento della normativa inerente il Corpo Militare della Croce Rossa e, segnatamente, la costituzione di "ruoli di personale" in "servizio permanente effettivo" che comprendano la totalità del personale militare C.R.I. in servizio continuativo a tempo indeterminato unificando in un unico ruolo, con uguali diritti ed uguali doveri, sia i militari retribuiti con i fondi del Ministero della Salute che quelli retribuiti con i fondi del Ministero della Difesa.

14 ottobre 2002

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