
Interrogazione di Tino Bedin /14 ottobre 2002
Una contesa sul finanziamento impedisce l'avvio del progetto
Perché l'Italia blocca l'ombrello satellitare europeo?
Galileo è l'alternativa al Gps americano ma il ritardo ne compromette lo sviluppo

BEDIN - Al presidente del Consiglio, ai ministri delle Politiche Comunitarie, degli Esteri e dei Trasporti - Premesso che:
- il Consiglio europeo di Barcellona del 15-16 marzo 2002 ha deciso di realizzare il progetto Galileo, un sistema europeo di navigazione e posizionamento via satellite in grado di competere con il sistema americano Gps e destinato ad essere operativo nel 2008;
valutato che:
- la tecnologia di avanguardia del progetto Galileo, che permetterà a qualsiasi utente di determinare con esattezza e in qualsiasi momento la sua posizione nel tempo e nello spazio, rappresenta una sfida determinante in termini tecnologici, economici e strategici per il futuro dell'Europa;
- le applicazioni alla vita quotidiana sono molteplici: radionavigazione nelle automobili individuali, sicurezza nei trasporti, ripercussioni su diverse attività commerciali;
- Galileo è un sistema globale a servizio dell'utenza mondiale e può essere messo a servizio della cooperazione internazionale, sviluppando il mercato della radionavigazione satellitare nei paesi terzi (apparecchiature al suolo ed applicazioni);
constatato che:
- il Consiglio Trasporti nella riunione del 26 marzo 2002 ha raggiunto un accordo sullo sviluppo di tale sistema, concordando la creazione di un'impresa comune incaricata di gestire la fase di avvio di Galileo fino al 2006, per la quale è stato previsto un finanziamento di 1100 milioni di euro, diviso in parti uguali tra Commissione europea ed Esa, e di impegnare i fondi comunitari entro questa data;
- l'agenzia spaziale non ha ancora deliberato sulla parte del finanziamento del progetto che le spetta a causa del contenzioso insorto tra Italia e Germania sulle rispettive quote di par-tecipazione;
preso atto che:
- il presidente della Commissione europea Romano Prodi il 3 ottobre scorso ha scritto una lettera al presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e al cancelliere tedesco Gerard Schroeder per chiedere ad entrambi di intraprendere l'azione necessaria a risolvere il con-tenzioso apertosi tra i due paesi all'interno dell'Esa;
- il commissario Loyola de Palacio, nel Consiglio Trasporti del 3 ottobre, ha deplorato che una controversia tra l'Italia e la Germania in sede di Agenzia spaziale europea blocchi l'avvio dell'impresa comune incaricata di sviluppare il progetto, senza che il ministro Lunardi interloquisse;
osservato che:
- l'Esa non è posta in condizione di realizzare il programma stabilito dal Consiglio Trasporti, bloccato da oltre sei mesi a causa di questo contrasto;
- il ritardo danneggia considerevolmente la credibilità dell'Europa, in particolare in vista della prossima conferenza mondiale sulle radio-comunicazioni nel 2003, e i negoziati con gli Stati Uniti, rischiando, nel più lungo termine, di compromettere lo stesso progetto;
chiede di sapere:
- quali linee d'azione il governo italiano intenda adottare per risolvere il contrasto con la Germania in seno all'Agenzia spaziale europea riguardo la ripartizione dei finanziamenti del progetto Galileo;
- con quale progettualità l'Italia contende alla Germania il ruolo di leader nel quadriennio di avvio del progetto Galileo.
14 ottobre 2002 |