Occorre puntare anche alla prevenzione e risoluzione dei conflitti

Il Senato della Repubblica
Premesso che:
- per la prima volta nella storia l'ONU organizza una Conferenza Mondiale sui Finanziamenti allo Sviluppo (FfD), Conferenza che si terrà a Monterrey (Messico) dal 18 al 22 marzo 2002;
- l'Unione Europea è la maggiore donatrice di aiuti, è fra i maggiori azionisti delle istituzioni finanziarie internazionali ed il più importante partner commerciale dei Paesi in Via di Sviluppo;
Considerato che:
- il Consiglio Europeo di Goteborg si era impegnato a raggiungere l'obiettivo ONU nell'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo (ODA) dello 0,7 per cento del prodotto interno lordo il più presto possibile e a fare progressi concreti su questo prima del Summit mondiale per lo Sviluppo Sostenibile che si terrà a Johannesburg nel settembre 2002;
- il bisogno di un'adeguata assistenza allo sviluppo è più urgente che mai poiché, secondo stime della Commissione Europea, della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite: a) un miliardo e 200 milioni di persone vivono con meno di un dollaro Usa al giorno; b) 800 milioni di persone soffrono di malnutrizione cronica; c) l'aspettativa media di vita nei paesi in via di sviluppo è di 62 anni (e di 51 nei Paesi meno sviluppati), contro i 74 anni dei paesi industrializzati; il 40 per cento della popolazione mondiale è affetto dalla malaria e solo in Africa 2 milioni di persone muoiono di AIDS ogni anno; d) si prevede che la popolazione mondiale aumenti di 2 miliardi e mezzo fra il 1990 ed il 2020, con quasi il 90 per cento dell'aumento nei paesi in via di sviluppo; e) ad oggi un terzo della popolazione mondiale vive senza risorse idriche adeguate al fabbisogno, e nel 2025 questa percentuale può arrivare a due terzi; il 60 per cento delle popolazioni più povere vive in aree ecologicamente fragili; f) 130 milioni di bambini non sono mai andati a scuola, e altri 150 milioni di bambini incominciano le scuole primarie ma poi le abbandonano senza aver imparato a leggere o scrivere; nei paesi in via di sviluppo sono 900 milioni gli analfabeti;
- la Banca Mondiale ha stimato che se continuassero le attuali tendenze il numero dei poveri nel mondo potrebbe più che raddoppiare nei prossimi trent'anni, e che in assenza di sforzi maggiori nell'affrontare problemi quali la povertà, la marginalizzazione, il degrado ambientale, i conflitti, le epidemie e le migrazioni gli effetti destabilizzanti sia a livello locale che internazionale saranno molto seri;
- dal 1992 i 21 Paesi più ricchi hanno tagliato gli aiuti ai paesi in via di sviluppo del 24 per cento e l'aiuto pubblico allo sviluppo da parte dei paesi industrializzati è arrivato alla percentuale più bassa di sempre, cioè lo 0,22 per cento del prodotto interno lordo, percentuale ben lontana dall'obiettivo dello 0,7% raccomandato dalla risoluzione ONU del 1974 sul Nuovo Ordine Economico Internazionale;
- la Banca Mondiale ha stimato che è necessario il raddoppio delle risorse di aiuto per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo inseriti nella Dichiarazione ONU del Millennio;
- l'Unione Europea attribuisce grande importanza al successo della Conferenza di Monterrey e del Summit mondiale per lo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg, e sottolinea l'importante relazione fra le due conferenze insieme alla necessità di correlare più chiaramente le sei aree focali della FfD agli obiettivi di sviluppo sostenibile;
- la solidarietà con i Paesi meno sviluppati costituisce uno degli obiettivi primari delle politiche europee di cooperazione allo sviluppo;
- l'Unione europea, quale uno dei maggiori donatori e alla luce della propria riconosciuta attenzione nei confronti delle aspirazioni dei paesi in via di sviluppo, può fornire un contributo importantissimo per il successo della FfD, e può assumere iniziative positive sia nella fase preparatoria che durante la Conferenza stessa;
- durante i lavori preparatori per Monterrey è stata approvata una bozza di documento finale che però appare già definitiva, non fissa impegni certi con scadenze temporali e non ricomprende la gran parte delle proposte innovative formulate dal G77, dalla società civile e dalle organizzazioni non governative;
- il documento, cosiddetto "Monterrey Consensus", non fa riferimento esplicito ad uno sviluppo sostenibile e centrato sulle persone, così come non include riferimenti alla protezione dei diritti umani ed alla prevenzione e risoluzione dei conflitti;
- la liberalizzazione commerciale e finanziaria e le privatizzazioni sembrano essere le preoccupazioni fondamentali del documento, e l'Unione europea si è allineata troppo a questo tipo di approccio;
- il profilo del documento riflette l'approccio consueto di lasciare a carico dei Paesi più poveri il peso principale delle riforme e della ricerca delle risorse, relegando la discussione sulle contribuzioni dei Paesi ricchi verso la fine dell'agenda;
- non sono stati inseriti nel documento, così come richiesto dall'Unione europea, i riferimenti alle Linee Guida dell'OCSE per le imprese multinazionali, né i riferimenti ai diritti del lavoro regolati dalle Convenzioni ILO e dalla Dichiarazione sui Principi Fondamentali e il Diritto al Lavoro, benchè tali riferimenti manchino di meccanismi di implementazione;
- benchè il documento noti l'importanza di dover considerare misure per mitigare l'impatto dell'eccessiva volatilità dei flussi di capitali a breve termine, non segue alcuna misura concreta;
- il documento riconosce l'importanza di ricercare fonti innovative di finanziamento dello sviluppo sostenibile, ma quest'unico riferimento non alimenta il dibattito internazionale sulla ricerca di fonti alternative quali la tassazione delle transazioni in valuta;
- il Monterrey Consensus, nonostante un appello alla Banca Mondiale ed al FMI per lo sviluppo di maggior flessibilità nella remissione del debito per quei Paesi colpiti da catastrofi o conflitti, non mostra alcun segno dell'apertura di politiche internazionali per la riduzione del debito dei Paesi non HIPC;
- sia l'ODA che la riduzione del debito sono risorse complementari, ed è estremamente urgente rafforzare la remissione del debito insieme ad altri supporti finanziari addizionali per i Paesi poveri altamente indebitati e per gli altri Paesi poveri indebitati, fondati sull'esistente iniziativa HIPC;
- le strategie di eliminazione della povertà possono aver successo se diventano priorità non solo per la comunità dei donatori attraverso un aumento degli aiuti, ma anche per le politiche interne dei paesi in via di sviluppo interessati, così come è fattore chiave delle strategie di sviluppo il coinvolgimento della società civile nella progettazione ed implementazione di dette strategie;
- il coordinamento delle strategie del commercio, degli investimenti e della finanza con le strategie di sviluppo sostenibile è imperativo al fine di assicurare un futuro equo e sostenibile,
impegna il Governo:
- a stabilire quale priorità il fissare rigide ed inderogabili scadenze temporali per l'aumento fino allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo delle contribuzioni alle politiche di sviluppo, fissando anche meccanismi di controllo periodici sul rispetto di tali scadenze;
- a considerare importante, su questo, l'esempio dell'Irlanda, e decidere di adottare un calendario vincolante con l'obiettivo di arrivare allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo entro il 2007;
- ad adottare, su questo, tutte le iniziative necessarie perché a Monterrey venga presentato un impegno unilaterale da parte dell'Unione europea, assieme ad un immediato e significativo aumento degli aiuti;
- a porre in essere tutte le iniziative necessarie per dare corpo agli intenti della Dichiarazione ONU del Millennio di ridurre della metà la povertà, di fornire piena copertura dell'educazione di base di tutti i bambini e di ridurre la mortalità infantile di due terzi entro il 2015;
- a ritenere le politiche di aiuto allo sviluppo quali componenti essenziali della propria politica estera; a sostenere l'idea che le politiche commerciali e di liberalizzazione del commercio devono essere costruite dentro il contesto di politiche che promuovano l'equità fra i Paesi ed al loro interno, assieme alla tutela dell'ambiente e delle risorse naturali;
- ad esplorare vie nuove ed innovative per promuovere la cooperazione tecnologica ed il trasferimento di tecnologie verso i paesi in via di sviluppo, in particolare i meno sviluppati, per colmare le differenze tecnologiche in settori quali l'energia, i trasporti, la gestione dei rifiuti e delle acque, l'agricoltura e la sanità;
- a considerare le iniziative assunte a partire dal Vertice di Colonia del 1999 sulla cancellazione del debito dei Paesi HIPC quali un primo importante passo che però viene implementato troppo lentamente e riguarda solo una minoranza di Paesi, fallendo, su questo, l'obiettivo di raggiungere la sostenibilità del debito estero;
- ad assumere perciò tutte le iniziative opportune perché a Monterrey vengano rivisti i criteri correnti del HIPC, si aprano politiche internazionali di riduzione del debito per i Paesi non HIPC, si applichi un'immediata moratoria sul servizio del debito sia per tutti i Paesi appartenenti al gruppo HIPC che quelli comunque meno sviluppati, rinunciando a tutti i rimanenti debiti bilaterali di questi Paesi;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie, anche verso l'Unione europea, perché a Monterrey vengano adottate strategie di riduzione del debito che tengano conto della capacità di ciascun Paese di raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio, rendendo anche i criteri di eleggibilità alla cancellazione e riduzione più flessibili, dando priorità al finanziamento dei programmi nazionali di eradicazione della povertà e facendo in modo che solo una parte delle rimanenti risorse statali venga utilizzata per il servizio del debito e per la restituzione dei prestiti;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie perché in sede FfD si adotti un meccanismo internazionale di soluzione delle controversie che costituisca il primo passo verso la direzione di una procedura di arbitrato trasparente;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie perché a Monterrey venga assicurato l'impegno dei Paesi donatori a considerare le risorse previste per l'alleggerimento del debito quali aggiuntive rispetto alle attuali risorse ODA;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie perché in sede FfD vengano adottate strategie alternative per il finanziamento dello sviluppo sostenibile, quali la tassazione delle transazioni in valuta, e ad adottare misure per mitigare l'impatto dell'eccessiva volatilità dei flussi di capitali a breve termine;
- a sostenere l'impegno di negoziare una Convenzione ONU contro la corruzione ed il riciclaggio di denaro sporco, esaminando anche tutta la questione del rimpatrio di fondi illeciti;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie perché venga assicurata una partecipazione più ampia e democratica all'interno degli organismi decisionali delle istituzioni finanziarie internazionali, così come nei forum che gestiscono il governo globale dell'economia e nella FAO;
- a prestare particolare attenzione ai problemi della sicurezza alimentare nelle regioni povere del pianeta, attraverso anche un'assistenza particolare ai piccoli agricoltori sotto forma di crediti, fornitura di tecnologie adeguate ed aumento dell'estensione dei servizi;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie, anche verso l'Unione europea, perché a Monterrey vengano considerate prioritarie la lotta contro le malattie correlate alla povertà, quali AIDS, malaria, TBC, assieme alla protezione dell'ambiente e del clima, poiché nella bozza di risoluzione finale non vi è finora alcun chiaro riferimento all'importanza dell'assicurare risorse aggiuntive in supporto alla fornitura di beni pubblici globali;
- ad assumere tutte le necessarie iniziative perché i paesi in via di sviluppo diano priorità agli obiettivi di sviluppo ma anche alle misure concernenti il rispetto dei diritti umani, il rafforzamento della democrazia e la trasparenza degli atti governativi;
- ad assumere tutte le iniziative necessarie perché le agenzie di credito all'esportazione siano guidate, nel finanziamento allo sviluppo, da criteri sociali ed ambientali.
20 marzo 2002