GIARETTA ... TINO BEDIN ... - AL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI. Premesso: che l'articolo 71 della legge 23 dicembre 200, n. 388 (legge finanziaria 2001), ha finalmente introdotto un primo riconoscimento del principio della totalizzazione dei versamenti contributivi;
che l'introduzione di tale principio, ancorché in forma troppo limitata che esclude la maggior parte degli interessati creando disparità di trattamento tra le varie categorie di soggetti, costituisce comunque un elemento per avviare, al di là delle affermazioni retoriche, un sistema in cui mobilità e flessibilità del rapporto di lavoro si realizzino trovando negli ordinamenti regole tali da evitare danni ai soggetti che devono accettare rapporti di lavoro flessibili che cambiano nel tempo;
che fino a che non si attuerà pienamente il principio di totalizzazione, e cioè il diritto del contribuente a ricevere prestazioni previdenziali che non vengano decurtate dal fatto che abbia avuto nel corso della vita lavorativa versamenti presso diverse gestioni previdenziali, si vengono a creare ingiustificati vantaggi per alcune gestioni e danni per altre ed un danno certo per il contribuente, costituendo perciò un grave ostacolo alla mobilità lavorativa;
che l'attuazione delle previsioni di cui al citato articolo 71 era demandata all'emanazione di uno o più decreti dell'allora Ministero del lavoro e della previdenza sociale entro due mesi dall'entrata in vigore della legge finanziaria;
che tali decreti a tutt'oggi non risultano ancora emessi,
gli interroganti chiedono di sapere:
quali siano i motivi per cui il Ministero del lavoro non abbia ancora ottemperato alle previsioni dell'articolo 71 della legge finanziaria 2001, creando un ingiustificato danno ai cittadini interessati;
quali impegni il Governo intenda assumere non solo per dare attuazione alle limitate previsioni di detto articolo ma per completare la norma in modo da estendere il principio della totalizzazione a tutti gli interessati.

2 ottobre 2001