Indicate le azioni efficaci per aiutare i paesi maggiormente indebitati 
BAIO DOSSI ... TINO BEDIN ... - AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI. Premesso:
che dal 20 al 22 luglio prossimi si terrà a Genova il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei paesi membri del G8, per il quale la Presidenza italiana ha presentato una bozza di agenda riguardante, tra le altre, questioni relative alla cooperazione internazionale ed un documento recante disposizioni sul commercio internazionale;
che alcuni parlamentari della Camera hanno presentato in data 27 giugno 2001 una mozione, la 1-00008, in cui viene specificamente menzionato il commercio equo e solidale come una delle vie verso una globalizzazione sociale e solidale;
che nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 2 luglio 1998 sul commercio equo e solidale si sostiene che esso è lo strumento più efficace per la promozione dello sviluppo;
che il Governo italiano ha assunto un ruolo guida nella politica internazionale per la riduzione del debito con i paesi HIPCs (Paesi poveri maggiormente indebitati) al Vertice G8 di Okinawa del 23 luglio 2000 sostenendo le disposizioni del Parlamento contenute nella legge n. 209 del 25 luglio 2000 che ha stabilito la cancellazione, totale o parziale, del debito vantato dall'Italia nei confronti di detti paesi;
che la cancellazione del debito dei paesi in via di sviluppo è credibile e sostenibile se comporta, tra le misure conseguenti, anche il riconoscimento del commercio equo e solidale come via per la promozione dello sviluppo umano e per l'affermazione, nel commercio internazionale, di regole che favoriscano una maggior equità e un maggiore equilibrio tra il Nord e il Sud del mondo;
che in Italia è già attiva una rete di cooperative, di associazioni e di organizzazioni di volontariato a favore del commercio equo e solidale che ogni anno inviano oltre 30 miliardi nei paesi in via di sviluppo per sostenere le realtà locali;
che la promozione e diffusione del commercio equo e solidale è espressiva di un'economia libera e democratica in quanto impedisce posizioni di monopolio e di oligopolio e garantisce libertà e dignità umana nella produzione, nel commercio e nel consumo;
che tra le proposte del Governo italiano da presentare al Vertice di Genova sul commercio internazionale non si riscontra nessun riferimento al commercio equo e solidale,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda impegnarsi affinchè l'Italia, così come ha fatto ad Okinawa, assuma un ruolo guida per sostenere, valorizzare e promuovere il commercio equo e solidale e inviti i paesi membri del G8 ad individuare azioni efficaci quali: una definizione giuridica di commercio equo e solidale concordata con i soggetti già attivi; il riconoscimento del commercio equo e solidale come parte integrante della cooperazione allo sviluppo; la promozione del microcredito nei paesi in via di sviluppo quale condizione indispensabile per far nascere e crescere il commercio equo e solidale a partire dalle comunità locali; l'implementazione della legislazione internazionale che impedisce lo sfruttamento lavorativo delle persone umane, in particolare dei minori e delle donne, introducendo disposizioni precise sul commercio equo e solidale che rappresenta un'alternativa di più facile compatibilità sociale rispetto al mero divieto dello sfruttamento; l'accettazione della "Carta dei criteri del commercio equo e solidale italiana", affinchè tali criteri siano il più possibile trasparenti ed il loro rispetto sia conseguentemente verificabile; la pubblicizzazione del commercio equo e solidale come reale alternativa economica nel mercato globale e la diffusione dell'informazione sui prodotti affinchè i consumatori del nord del mondo conoscano con precisione i prodotti offerti e siano quindi consumatori responsabili.
4 luglio 2001
La risposta del Governo
Risposta. - Il Governo ritiene che la promozione del commercio equo e solidale rientri fra gli strumenti più incisivi di sviluppo e lotta alla povertà. È stata pertanto avviata una riflessione per valutare le modalità più efficaci di sostegno a tale strumento e favorire la diffusione dei relativi prodotti in un contesto competitivo di mercato. In tal senso una tappa significativa è rappresentata dalla Risoluzione n. 198/98/CE del Parlamento europeo che ha indicato la necessità di stabilire dei criteri minimi comuni per definire esattamente il "commercio equo e solidale".
A tale scopo il Ministero degli affari esteri sta valutando concretamente una proposta del Coordinamento politico del commercio equo e solidale italiano (CES) di costituire un tavolo di lavoro tra i rappresentanti delle organizzazioni facenti parte del CES e funzionari dei Ministeri degli affari esteri, commercio estero e lavoro con l'obiettivo di affrontare le varie problematiche. In particolare, il sostegno alle attività delle associazioni che operano nel CES potrebbe essere avviata sia con attività di promozione pubblica sia nell'ambito degli interventi di cooperazione nel settore specifico del commercio equo e solidale.
Per quanto attiene ai programmi di microcredito, si sottolinea che negli ultimi anni questa amministrazione, attraverso la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, ha stimolato una riflessione approfondita sui temi legati alla ineguaglianza ed alla povertà, al fine di individuare un percorso operativo della cooperazione che contribuisca alla creazione di meccanismi di accesso ai benefici dello sviluppo anche per le popolazioni più povere. Sono state finanziati programmati ad hoc promossi dalle organizzazioni non governative e sono state aperte linee di microcredito e piccoli fondi rotativi. Lo strumento dei programmi di microcredito rappresenta senz'altro un fattore sostanziale di sviluppo endogeno e di creazione di occupazione, in particolare per le popolazioni a più basso reddito ed emarginate dal circuito produttivo. Quando tali programmi hanno successo e creano lavoro tra queste popolazioni, si assiste ad una contemporanea distribuzione più equa delle risorse e dei profili.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Antonione
31 luglio 2001