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L'Europa impegnata in un ambizioso progetto
Internet diventerà
uno strumento didattico

L'Italia diffonde i computer nelle scuole e nelle case degli insegnanti e degli studenti

Nell'ambito della tradizionale iniziativa "Porte aperte all'Abbazia" si è svolto sabato 7 settembre 2000 a Carceri, nella Bassa padovana, un convegno sul tema "L'informatica al servizio della scuola". Il convegno si è svolto presso la biblioteca dell'abbazia e vi ha partecipato anche il senatore Tino Bedin, parlamentare del Collegio di Este, che ha portato il saluto che pubblichiamo.

di Tino Bedin

Il rapporto fra informatica e scuola è troppo importante perché il mio saluto qui si limiti a constatare i progetti e le realizzazioni delle scuole. Credo sia giusto, seppur brevemente, dare conto delle prospettive e delle decisioni che le istituzioni nelle quali rappresento il nostro territorio hanno in corso.
Comincio dall'Unione Europea.
Lo faccio perché essa proprio in questa materia offre la cornice all'interno della quale i singoli Stati sono chiamati a raffigurare lo sviluppo della rispettiva società. M alo faccio anche perché voglio testimoniare anche in questa occasione che l'Unione Europea, questa istituzione nuova ed innovativa di cui siamo attori e fruitori, non ha il cuore solo nell'economia, ma ha la mente dei suoi cittadini.

La Commissione propone il piano d'azione eEurope
Il 24 maggio di quest'anno la Commissione Europea ha lanciato il piano d'azione eEurope. Esso definisce una strategia per eliminare i principali ostacoli che impediscono la diffusione di Internet in Europa e creare le condizioni per una rapida transizione verso la nuova economia. Esso propone che gli Stati membri e la Commissione si impegnino a realizzare tempestivamente i seguenti tre obiettivi: rendere Internet più economico, rapido e sicuro; incrementare gli investimenti nella formazione e le possibilità di accesso degli utenti; promuovere l'uso di Internet. L'attuazione delle principali componenti del piano d'azione dovrebbe essere completata entro il 2002.
L'iniziativa eEurope punta ad accelerare in maniera significativa la diffusione della società dell'informazione in Europa.. Gli interventi previsti introdurranno una serie di trasformazioni importanti:
Internet diventerà un elemento integrante dell'istruzione scolastica - Tutti gli alunni dovranno utilizzare Internet nel loro esercizio di apprendimento quotidiano in tutte le discipline. A tal fine si dovrà garantire ai docenti un'adeguata formazione e la disponibilità di tutti gli strumenti necessari per sfruttare appieno le potenzialità del sistema.
Abolizione dei costi proibitivi di accesso ad Internet - La maggiore concorrenza a livello di reti locali e il crescente numero di strumenti d'accesso disponibili generano un costante calo dei prezzi di mercato per l'accesso ad Internet, migliorandone l'accessibilità da parte di fasce sempre più ampie della popolazione.
Gli studenti ed i ricercatori europei saranno in grado di lavorare e studiare collaborando su Internet - Il WWW ha i suoi limiti. La collaborazione simultanea, o collegamento video, richiede capacità imponenti in termini di larghezza di banda. eEurope favorirà lo sviluppo di un nuovo concetto, il cosiddetto 'World Wide Grid', che consentirà nuove forme di collaborazione.
Il piano d'azione eEurope è stato poi approvato dal Consiglio europeo di Santa Maria di Feira in Portogallo nel giugno scorso. Il Consiglio ha chiesto "alle istituzioni, agli Stati membri e a tutti gli altri attori di assicurarne la piena e tempestiva attuazione entro il 2002 e di elaborare prospettive a più lungo termine per un'economia basata sulla conoscenza che incoraggi l'inclusione nella società dell'informazione e colmi il divario derivante dall'analfabetismo digitale".

Il Parlamento italiano: due disegni di legge
L'Italia da parte sua ha già iniziato a dare delle risposte.
Il Senato ha approvato il 27 settembre 2000 il disegno di legge di iniziativa del ministro Enrico Letta "Disposizioni per lo sviluppo del commercio elettronico e la diffusione della conoscenza informatica". Il provvedimento è all'esame della Camera dei deputati.
Il disegno di legge si componete di due articoli. Quello che ci interessa è il secondo articolo.
Con esso si incentiva l'acquisizione di strumentazioni informatiche da parte dei giovani. Attualmente in Italia vi sono in media 13 computer ogni 1.000 abitanti, contro i 47 degli Stati Uniti, i 31 del Regno Unito, i 25 della Germania.
L'articolo 2 dunque prevede l'istituzione di un Fondo di garanzia, la cui dotazione è complessivamente, per il biennio 2000-2001, di 180 miliardi, per la copertura dei rischi sui crediti erogati dalle banche nell'ambito del programma di diffusione delle tecnologie informatiche fra gli studenti. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stipulato un accordo con l'Associazione Bancaria Italiana per la concessioni di crediti agevolati a tasso zero agli studenti che, nel corso dell'anno scolastico 2000/2001, frequentano il primo anno delle scuole medie superiori. La strumentazione da acquistare dovrà corrispondere a requisiti minimi fissati dall'accordo ad un costo massimo anch'esso indicato. Il Fondo coprirà i rischi di mancata restituzione dei crediti effettuati dalle banche. Si prevede che vengano erogati crediti per 800 miliardi.
Da parte sua la Camera ha all'ordine del giorno un disegno di legge - collegato alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2000-2002 - che contiene un insieme di disposizioni assai complesse, che modificano significativamente il quadro normativo in materia di istruzione, ricerca, innovazione tecnologica e formazione.
La prima parte del disegno di legge riguarda il settore dell'istruzione e comprende gli articoli 1-16; la seconda parte tratta essenzialmente della ricerca e comprende gli articoli 17-25. L'esame della parte del testo relativa all'istruzione si articola in:
disposizioni relative al funzionamento delle scuole nell'ambito dell'autonomia;
disposizioni relative alla diffusione dell'informatica nelle scuole;
disposizioni per accompagnare e sostenere il passaggio alla maggiore età e istituzione della carta dello studente;
norme quadro in materia di diritto allo studio;
principi in materia di educazione degli adulti.
Per ora ci interessano le disposizioni del secondo punto, contenute negli articoli 6 e 7. Il primo è recepito nel disegno di legge approvato dal Senato e verrà stralciato, mentre con l'articolo 7 si autorizza una spesa triennale per completare il programma di sviluppo delle tecnologie didattiche avviato dal Ministero della pubblica istruzione e attivare un servizio di comodato in favore dei docenti. In particolare viene autorizzata la spesa di lire 69,5 miliardi per l'anno 2000, di lire 119,5 miliardi per l'anno 2001, di lire 180 miliardi per l'anno 2002 e di lire 20 miliardi per l'anno 2003, da destinare alle istituzioni scolastiche per l'acquisto di attrezzature informatiche per completare il programma di sviluppo delle tecnologie didattiche avviato dal Ministero della pubblica istruzione e per attivare un servizio di comodato in favore dei docenti.
Si tratta di iniziative molto concrete: la loro trasformazione in legge è ormai imminente e la diffusione del computer e di Internet riceverà da esse un forte impulso.


8 ottobre 2000
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Tino Bedin