Ogni nostra energia deve essere spesa per sbarrare la strada al Covid, innanzitutto per salvare vite umane e poi perché solo sconfiggendo il virus potremo tornare alla normalità economica e sociale.
Lo ripeto ancora una volta: il nemico è il virus, non le regole che ci diamo per fermarlo.
Ora siamo entrati in una nuova fase critica, che ci impone la massima serietà, velocità e concretezza. Ci arriviamo con un sistema sanitario più forte e con la consapevolezza delle azioni più utili per condurre la battaglia. Ma anche più provati: per la paura della malattia che ci minaccia; per le ferite del trauma subito; per il dolore per i cari che abbiamo perso; per l'incertezza su quello che accadrà; per l'insicurezza sul lavoro e nelle relazioni sociali.
Oggi gli italiani sono stanchi, ma la speranza di uscire da questo incubo non è nell'illusione di non far nulla. Si può uscire da questo incubo solo se lo si combatte. Ecco perché servono i provvedimenti anche dolorosi assunti per contenere il contagio: bisogna abbassare il numero delle relazioni tra le persone tentando di evitare un secondo lockdown totale, che rischierebbe di innescare per tante realtà italiane una crisi ancora più drammatica. La sospensione di alcune attività, dai bar ai ristoranti, dai cinema ai teatri o alle palestre servirà a questo obiettivo, ma è anche l'unica via per evitare che molti di questi esercizi e attività chiudano per sempre. Se non conteniamo il contagio sarà il Covid a tenerci lontani da ogni occasione sociale e a far esplodere una crisi economica devastante.
Stiamo uniti quindi, e stiamo vicini a quell'Italia che pagherà di più le conseguenze delle nuove misure: l'Italia più fragile, l'Italia che non può andare in smart working, l'Italia dei ristoratori, dei cinema, dei teatri, delle arti e della cultura, dello sport; l'Italia degli studenti di nuovo costretti a casa.
Ora nessuno deve essere lasciato solo. Il governo ha già predisposto un corposo pacchetto di misure per sostenere queste realtà in difficoltà. Su questo obiettivo fondamentale occorre la massima velocità, il massimo impegno, il rigore assoluto del governo e di tutti i diversi livelli dello Stato. Nessuno deve perdere la speranza di potercela fare a continuare la propria vita.
Estratto da La Repubblica / 28 ottobre 2020
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