SALUTE

Sulla sanità si gioca una partita vasta e complessa
che ha poco a che vedere con la salute dei cittadini

La parabola della rana bollita
per il servizio sanitario nazionale

Sullo sfondo i colossali interessi dell'intermediazione finanziaria e assicurativa nazionale e internazionale

Pubblichiamo una sintesi dell'articolo "La parabola della rana bollita" pubblicato lunedì 25 maggio 2015 da Gavino Maciocco in Saluteinternazionale.info dove è disponibile il testo integrale dell'articolo.
La sintesi e la sua titolazione sono della redazione di Euganeo.it.

di Gavino Maciocco

Una rana cade in una pentola d'acqua bollente, e subito schizza via.
Un'altra entra in una pentola di acqua fredda. Qualcuno accende un piccolo fuoco sotto la pentola. La rana non si accorge che l'acqua via via si scalda… via via… gradualmente sempre più… finché muore bollita…
La riforma della scuola è paragonabile alla pentola d'acqua bollente. La sua natura "bruciante" è stata immediatamente avvertita e ha suscitato vivaci ed estese reazioni. Il suo iter parlamentare non si è ancora concluso, ma intanto un importante risultato è stato ottenuto: il ritiro della norma del 5 per mille che avrebbe dilatato a dismisura le diseguaglianze scolastiche tra aree ricche e aree povere del paese.
Ciò che succede nella sanità rispecchia invece la situazione della rana bollita. Non è stata presentata una legge per "cambiare verso" al servizio sanitario nazionale (SSN), nessuno dichiara di volerlo fare, anzi tutti - dal ministro della sanità all'ultimo del governatori regionali - dichiarano ad ogni occasione di essere paladini dell'attuale SSN, pubblico e universalistico (tutti, tranne Matteo Renzi, che disquisisce su tutto ma sulla sanità non ha speso mai una parola). Eppure il fuoco sotto la pentola è da tempo acceso e la temperatura dell'acqua è sempre più alta. A causa di ciò il SSN sta progressivamente cambiando la sua natura - meno assistenza, meno equità, meno qualità, meno diritti -, senza che ciò produca alcuna significativa reazione.
Il fuoco sotto la pentola è rappresentato da una serie di condizioni che agiscono con una sinergia così efficace nel produrre il cambiamento voluto (la privatizzazione della sanità) da non poter essere considerata casuale. Si tratta di una strategia peraltro ben nota e precisamente descritta da Noam Chomsky: "Questa è la tecnica standard per la privatizzazione: togli i fondi, assicurati che le cose non funzionino, fai arrabbiare la gente, e lo consegnerai al capitale privato".
1. Togliere i fondi
L'Italia è tra i pochi paesi dell'OCSE - insieme a Grecia, Spagna e Portogallo - a registrare, dal 2010 in poi, una costante riduzione della spesa sanitaria pubblica.
2. Assicurarsi che le cose non funzionino
Il funzionamento della sanità si basa innanzitutto sul capitale umano. Blocco del turn-over e pre-pensionamenti sono le misure scelte per mettere al tappeto il servizio sanitario pubblico.
3. Fare arrabbiare la gente
Per provocare il distacco dei cittadini dal servizio sanitario pubblico bisogna anche infliggergli un danno economico, ovvero tenere molto alto il livello dei ticket, fino a raggiungere il prezzo pieno della prestazione.
4. Consegnare il servizio sanitario al capitale privato
Il Project Financing - meglio conosciuto come Private Financing Initiative (PFI) - degli ospedali fu introdotto nel Regno Unito negli anni novanta dal governo Thatcher ed è stato il precursore delle privatizzazioni avvenute in sanità negli anni seguenti. Da quel poco che si è potuto vedere in Italia (ed è già bastante) il PFI si è dimostrato - come nel Regno Unito - un affare assai asimmetrico: molto favorevole per il concessionario privato e molto problematico per l'ospedale pubblico.
Ma in Italia la spinta verso la privatizzazione non passa attraverso complessi meccanismi finanziari. E non c'è bisogno di grandi esperti per inventare la ricetta giusta. Il banale mix di lunghi tempi di attesa e di ticket particolarmente costosi è in grado di produrre migrazioni di massa verso il settore privato, soprattutto se questo mette sul mercato prestazioni low cost. Il "banale mix" che porta alla privatizzazione ha naturalmente costi sociali elevati, rappresentati dalle persone che rinunciano a prestazioni sanitarie o all'acquisto di farmaci a causa di motivi economici o carenze di strutture di offerta.

25 maggio 2015


20 giugno 2015
sal-038
scrivi al senatore
Tino Bedin