SALUTE
Interrogazione al presidente del Consiglio
Cinquecento milioni di euro in meno
al Fondo sociale destinato alla regioni

Il governo non mantiene l'impegno al reintegro dello stanziamento

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci, l'Upi, la Lega delle Autonomie Locali, il Forum Permanente del Terzo Settore, Cgil, Cisl e Uil in un documento congiunto hanno espresso una forte protesta nei confronti del Governo per non aver mantenuto fino ad oggi l'impegno relativo al reintegro del 50 per cento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali da trasferire alle Regioni. Su questo tema il senatore Nuccio Iovene (Ds) ha preso l'iniziativa di una interrogazione urgente, che è stata sottoscritta anche dal senatore Tino Bedin.

IOVENE, BEDIN. - Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Welfare, al Ministro dell'Economia. - Premesso:
- che i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Upi, l'Anci, la Lega Autonomie Locali, CGIL, CISL, UIL e Forum Permanente del Terzo Settore hanno espresso, in una documento congiunto, una forte protesta nei confronti del Governo per non aver mantenuto fino ad oggi l'impegno relativo al reintegro del 50% della quota del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali da trasferire alle Regioni nell'anno in corso e ammontante a 500 milioni di euro;
- che il mancato impegno del Governo comporta un sensibile ridimensionamento dei servizi e delle prestazioni sociali (servizi per gli anziani, per i minori, assistenza ai disabili, ecc. ecc.);
- che nel documento le organizzazioni firmatarie chiedono ai Ministri del Welfare e dell'Economia il mantenimento degli impegni presi reintegrando il fondo fino al raggiungimento del miliardo di euro rivalutato del 2%;
- che inoltre chiedono che il finanziamento del Fondo nella prossima finanziaria sia di entità adeguata ad avviare il percorso della definizione e del finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza delle prestazioni sociali;

considerato:
- che il mancato finanziamento del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali impedirebbe la costruzione di un vero e proprio sistema dei servizi in grado di garantire i diritti sociali delle persone e delle famiglie;
- che la Finanziaria 2005 aveva stanziato circa 1 miliardo e 300 milioni di euro per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, di questi ogni anno 700 milioni li usa l'INPS per i diritti soggettivi e 45 milioni andranno ai Comuni per progetti legati alla legge 285 sull'infanzia;
- che per le Regioni e la rete dei servizi sociali rimangono circa 550 milioni di euro che confrontati con il finanziamento dell'anno 2004, 1 miliardo, corrispondono ad un taglio di circa il 50%;
- che questa situazione che sta già mettendo in serie difficoltà le autonomie locali rischia di esplodere alla luce delle scelte della prossima finanziaria;
- che è necessario che il sistema del welfare sia all'altezza dei bisogni e delle aspettative dei cittadini, fondato su base universalistica e su un sistema di garanzie finanziato con la fiscalità generale;

si chiede di sapere:
- per quale motivo il Fondo Nazionale per le politiche sociali ha subito questo drastico ridimensionamento;
- se non si ritenga, vista l'importanza dei servizi e delle prestazioni sociali (servizi per gli anziani, per i minori, assistenza ai disabili, ecc. ecc.) e gli impegni assunti reintegrare il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per il 2005 così come richiesto dalle parti sociali e dalle Autonomie locali;
- se non si ritenga in occasione della prossima finanziaria di prevedere un'adeguata copertura del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali tale da garantire i previsti Livelli Essenziali di Assistenza contenuti nella nostra normativa.


30 settembre 2005


30 settembre 2005
sal-010
scrivi al senatore
Tino Bedin