MONTAGNANA. Due soli i sindaci in gonnella in tutta la Bassa: Cappellozza a Masi e Crema a Urbana La politica non è femmina I consiglieri donna in carica sono 15 contro 119 maschi. Tre assessori
Negli ultimi anni, l'occupazione e l'imprenditoria femminile padovana e in particolare in quella della Bassa ha fatto passi da gigante. Meno per quanto concerne la politica. Basti pensare che nelle ultime elezioni amministrative che si sono tenute nell'area del Montagnanese (Castelbaldo nel 2000, Montagnana nel 2001 e Merlara nel 2002) su un totale di 8 candidati sindaci, solo una era donna, Adriana Degani nel comune di Merlara. E pensare che nella confinante terra polesana, ben oltre il 16% dei Comuni sono guidati da sindaci donne; 9,1% hanno la carica di vicesindaco; il 20,5% coprono la carica di assessore, e il 21% sono consiglieri donne. Per quanto concerne il Montagnanese, territorio mandamentale, circa 33 mila abitanti, formato da 10 comuni (Montagnana , Merlara, Masi, Castelbaldo, Casale di Scodosia, Megliadino San Vitale, Santa Margherita d'Adige, Megliadino San Fidenzio, Saletto ed Urbana) attualmente le donne con la carica di sindaco (investitura avvenuta nel '99) sono due: Marilena Cappellozza (Masi) e Alberta Crema (Urbana). Con la carica di vicesindaco dal giugno 2002, c'è solo Antonella Boggian (Merlara). Assessori donne dal '99 Vanna Arnese (Casale di Scodosia), Annamaria Luisa Bizzo (Urbana) e dal 2001 Federica Morello (Montagnana ) quest'ultima assessore esterno. I consiglieri donne in carica dal '99 sono 15, contro 119 maschi. Tra quattro mesi, in giugno, in ben 7 comuni del mandamento (Casale di Scodosia, Megliadino San Vitale, Saletto, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d'Adige, Masi, Urbana) andranno al voto per le amministrative. Un'occasione questa perchè le donne entrino finalmente protagoniste anche nella politica locale? "Speriamo vivamente di sì -afferma il sindaco di Masi Marinella Cappellozza-. Effettivamente si avverte una mancanza di donne all'interno della politica locale. La sensibilità che le donne hanno verso certi temi come i servizi sociali non è paragonabile agli uomini. C'è da dire poi per giustificare la scarsa presenza di donne nei nostri comuni -conclude la Cappellozza- che entrare nel mondo della politica è assai difficile e ancora più restarci".
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