Le associazioni / No a Bruxelles Caritas e Ong bocciano la Direttiva europea: "Lede i diritti dell'uomo" É da annullare, penalizza bambini e donne
Pollice verso da parte di oltre cento organizzazioni non governative e della Caritas Europa nei confronti della recente direttiva europea sui ricongiungimenti. Tra le voci critiche c'è il Coordinamento europeo per il diritto degli stranieri a vivere in famiglia, un'organizzazione fondata nel '94 con sede legale a Bruxelles (a Genova per l'Italia) che raccoglie 46 associazioni di cinque Paesi europei. Il Coordinamento è tra i firmatari della petizione con cui si chiede alla Corte di giustizia europea di annullare la direttiva (si veda anche l'altro articolo). Il presidente del Coordinamento, Germano Garatto, boccia senza appello il provvedimento europeo: "Quella sui fanciulli è forse la nota più dolente delle nuove norme comunitarie. L'articolo 4 è, infatti, in contrasto con la Convenzione di New York sui diritti dei minori nella parte in cui prevede che il ricongiungimento riguardi automaticamente tutti i figli minorenni, ma fa un'eccezione: per chi ha compiuto dodici anni c'è una discrezionalità dello Stato se il ragazzo si sposta autonomamente rispetto alla sua famiglia". Le cose non vanno molto meglio quando si tratta di adulti. "Lede senz'altro i diritti dell'individuo - afferma Garatto - la disposizione in base alla quale è possibile negare il consenso al lavoro, per un massimo di dodici mesi, al coniuge che si è ricongiunto. Una norma che penalizza e discrimina soprattutto le donne: la maggior parte dei ricongiungimenti riguarda infatti loro. Senza contare gli effetti su una famiglia monoreddito e il grande rischio di incentivare il lavoro nero". Lo stesso pessimismo sulle possibili conseguenze della direttiva è condiviso da don Giancarlo Perego, responsabile nazionale per l'immigrazione della Caritas Italiana. Troppi, secondo don Perego, i paletti che il provvedimento europeo pone sul percorso dei ricongiungimenti familiari. La Caritas punta, in particolare, il dito contro la burocrazia e i tempi lunghi previsti dalle norme comunitarie. "La famiglia rappresenta l'elemento fondante della società. La presenza dei congiunti - afferma il rappresentante della Caritas - può essere anche un valido deterrente contro i reati: i dati dimostrano infatti che entrano più facilmente nella spirale del crimine extracomunitari soli"
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