RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
23 settembre 2003
di Beatrice Andreose

Secondo il sindaco di Baone, Corso, accontenta solo le amministrazioni "amiche"
"Piano Antenne, il Parco sta barando"

Un durissimo atto d'accusa contro il Parco Colli. A lanciarlo è stato il sindaco di Baone Francesco Corso, nei giorni scorsi in piazza a Calaone, davanti a duecento abitanti della frazione collinare. Oggetto della querelle è il Piano Antenne presentato dall'ente regionale. "Non è un caso che sia stato proposto proprio ora, quando noi come Comune di Baone stiamo per avere la meglio sugli antennisti abusivi che occupano la cima del Monte Cero - ha spiegato il primo cittadino - entro un anno e mezzo il Consiglio di Stato pronuncerà una sentenza entrando nel merito. Sinora abbiamo ottenuto vittorie su tutti i fronti, seppur spendendo ben mezzo miliardo di vecchie lire delle nostre casse comunali. Il Piano Antenne anziché regolamentare il caso, praticamente fotografa l'esistente e a mio avviso accontenta le amministrazioni amiche".
Sul palco, oltre a Corso c'era anche il presidente del Comitato contro le antenne Ferraretto (che ha organizzato la serata), il vicesindaco Antonella Buson e il professore universitario Gino Levis che ha illustrato gli effetti dell'elettrosmog sulla salute pubblica. Una relazione lunga e rigorosa. "Gli effetti cancerogeni dell'elettrosmog - ha spiegato il docente - esistono eccome". Ha elencato quindi i diversi tipi di inquinamento, ha parlato degli effetti a lungo termine (alterazioni genetiche e cancerogenetiche), dell'esposizione a cui sono sottoposti i lavoratori. C'è un rapporto causale tra l'esposizione lavorativa e almeno sei tipi di tumore. Levis ha citato quattro studi tra cui quello sugli effetti dei ripetitori di Radio Vaticana. "Lì il rischio di leucemia infantile è doppio - ha detto - e fino a 6 km di distanza dai ripetitori è più che doppio". Quindi Levis ha parlato dei rischi derivanti dall'uso dei cellulari: tumore al cervello e melanoma all'occhio. Gli allarmi della comunità scientifica ormai si moltiplicano. Il docente ha sottolineato come i Decreti Attuativi dell'attuale governo, che hanno alzato sino a 6 volts al metro per 4 ore al giorno i valori di cautela espositiva, siano molto distanti da quelli proposti dalla comunità internazionale. Ovvero 0,3 volts al metro. "A Calaone - ha detto il docente - i valori espositivi superano i 3,8 volts al metro negli ambienti interni ed esterni, ma per 24 ore al giorno tutti i giorni".

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23 settembre 2003
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