Secondo il sindaco di Baone, Corso, accontenta solo le amministrazioni "amiche" "Piano Antenne, il Parco sta barando"
Un durissimo atto d'accusa contro il Parco Colli. A lanciarlo è stato il sindaco di Baone Francesco Corso, nei giorni scorsi in piazza a Calaone, davanti a duecento abitanti della frazione collinare. Oggetto della querelle è il Piano Antenne presentato dall'ente regionale. "Non è un caso che sia stato proposto proprio ora, quando noi come Comune di Baone stiamo per avere la meglio sugli antennisti abusivi che occupano la cima del Monte Cero - ha spiegato il primo cittadino - entro un anno e mezzo il Consiglio di Stato pronuncerà una sentenza entrando nel merito. Sinora abbiamo ottenuto vittorie su tutti i fronti, seppur spendendo ben mezzo miliardo di vecchie lire delle nostre casse comunali. Il Piano Antenne anziché regolamentare il caso, praticamente fotografa l'esistente e a mio avviso accontenta le amministrazioni amiche". Sul palco, oltre a Corso c'era anche il presidente del Comitato contro le antenne Ferraretto (che ha organizzato la serata), il vicesindaco Antonella Buson e il professore universitario Gino Levis che ha illustrato gli effetti dell'elettrosmog sulla salute pubblica. Una relazione lunga e rigorosa. "Gli effetti cancerogeni dell'elettrosmog - ha spiegato il docente - esistono eccome". Ha elencato quindi i diversi tipi di inquinamento, ha parlato degli effetti a lungo termine (alterazioni genetiche e cancerogenetiche), dell'esposizione a cui sono sottoposti i lavoratori. C'è un rapporto causale tra l'esposizione lavorativa e almeno sei tipi di tumore. Levis ha citato quattro studi tra cui quello sugli effetti dei ripetitori di Radio Vaticana. "Lì il rischio di leucemia infantile è doppio - ha detto - e fino a 6 km di distanza dai ripetitori è più che doppio". Quindi Levis ha parlato dei rischi derivanti dall'uso dei cellulari: tumore al cervello e melanoma all'occhio. Gli allarmi della comunità scientifica ormai si moltiplicano. Il docente ha sottolineato come i Decreti Attuativi dell'attuale governo, che hanno alzato sino a 6 volts al metro per 4 ore al giorno i valori di cautela espositiva, siano molto distanti da quelli proposti dalla comunità internazionale. Ovvero 0,3 volts al metro. "A Calaone - ha detto il docente - i valori espositivi superano i 3,8 volts al metro negli ambienti interni ed esterni, ma per 24 ore al giorno tutti i giorni".
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