RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
11 settembre 2003
di Massimo Nardin

LA POLEMICA. Centrosinistra contro l'assessore
Riolfatto sotto accusa: "Colpevole dei danni"

"Sono davvero troppe le responsabilità di Riolfatto per i molteplici incendi sui Colli che hanno devastato gran parte del comprensorio collinare: l'assessore deve dimettersi!". Margherita e Ds sparano a zero sulla task force voluta dall'assessore provinciale all'Ambiente, e nell'infuocato consiglio provinciale di lunedì scorso danno il via a un clamoroso scontro, invitando alla fine il braccio destro di Casarin ad andarsene, "o quantomeno a rimettere le deleghe all'Ambiente nelle mani del presidente". A qualche settimana dall'estate di fuoco Mariano Schiavon ed Elisabetta Leban, capigruppo di Margherita e Ds, non usano certo eufemismi nell'attaccare uno degli assessori più coccolati da Casarin. Per i due esponenti dell'opposizione tra i colpevoli degli incendi, oltre naturalmente ai piromani, c'è anche l'assessore Domenico Riolfatto. Nella velenosa mozione presentata in consiglio Schiavon precisa i termini della responsabilità politica della Provincia per il disastro ambientale e motiva così la richiesta di dimissioni: "Considerato che già a maggio i meteorologi avevano previsto un'estate con un caldo eccezionale, e a fronte di una previsione così allarmante era dovere delle pubbliche amministrazioni prepararsi alle possibili emergenze, programmando quantomeno le necessarie operazioni di pronto intervento". Eppure, nonostante già a luglio si siano verificati i primi incendi, l'assessore Riolfatto rimane in attesa: "Proprio così, ed è questo il grave. Nonostante da più parti fossero giunti segnali di stare all'erta, Riolfatto non ha avviato alcuna attività o esercitazione nei mesi di maggio, giugno e luglio per prevenire gli effetti delle alte temperature e della siccità, tantomeno per contrastare il pericolo del fuoco". A questa mancanza di prevenzione, sulla testa dell'assessore pesa tuttavia anche un'altra tegola, come ben sottolinea la diessina Elisabetta Leban: "Riolfatto è venuto meno al suo ruolo di assessore perché mettere una taglia sulla cattura dei piromani com'egli ha fatto, equivale a condannare questi criminali a sistemi da Far West. E poi come si fa a dire che "forse ci sono troppi vincoli nei Colli"? E' un comportamento che avalla l'azione dei piromani". Molti dubbi del centrosinistra riguardano anche la particolare enfasi data dall'assessore alla task force attivata dal Palazzo contro gli incendi boschivi: ‹L'organizzazione delle ronde notturne -dichiarano insieme i due consiglieri provinciali- ha più il sapore di un'occasione mediatica da sfruttare, e la conferma della sua inutilità viene dal fatto che non è riuscita a frenare l'attività dei piromani perché gli incendi sono proseguiti con la stessa intensità›. Non basta. Schiavon colpisce Riolfatto anche sul nuovo aereo "Piper Super Club" munito di dispositivi speciali per segnalare alle forze dell'ordine l'azione di persone e mezzi sospetti: "Solo dopo un mese di incendi la giunta si accorge del problema e confida nel nuovo 007 volante, che secondo quanto detto da Casarin avrebbe dovuto sorvolare e sorvegliare i Colli per tutto agosto e forse anche in settembre. Tutto falso: basta leggere il contratto con la Transavio Spa di Milano, per capire che l'appalto era di una settimana, visto che la spesa complessiva per una prestazione dimostratasi assolutamente inutile è stata di 8.700 euro, l'equivalente di una settimana di voli". Tutti colti in castagna, e per Riolfatto si preannunciano tempi duri.

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14 settembre 2003
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