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Bedin "interroga" sui bimbi di Cernobyl "I bambini di Cernobyl non vanno trattati da turisti La "vacanza rubata" ad una ottantina di bambini ospiti delle famiglie di Abano Terme e di Torreglia non può ridursi ad una questione burocratica". Lo chiede il senatore Tino Bedin , parlamentare dell'Ulivo dei Colli Euganei, in un'interrogazione ai ministri degli Esteri e delle Politiche sociali. Quattro giorni in meno su trenta sono moltissimi per ragazzi che passano tutto l'anno in un orfanotrofio e in un ambiente ancora contaminato dall'esplosione della centrale nucleare. Questi bambini hanno perso giorni preziosi perché l'ambasciata italiana a Minsk, capitale della Bielorussia, non ha trovato il tempo per predisporre i visti. Il senatore Bedin chiede al ministro degli Esteri Frattini di verificare quello che è successo e le eventuali responsabilità. Il parlamentare padovano pone anche un problema più generale: il rapporto tra le famiglie italiane e i ragazzi dell'area di Cernobyl non è più solo una questione di solidarietà privata; sono direttamente interessate le amministrazioni comunali (oltre ai comuni capofila di Abano e Torreglia, anche i comuni di Rubano, Mestrino, Cervarese Santa Croce, Montegrotto Terme, Pontelongo, Brugine e Codevigo), ma soprattutto è coinvolto il ministero delle Politiche sociali, attraverso il Comitato minori stranieri. Per questo il senatore Bedin chiede al ministro Maroni che le migliaia di bambini bielorussi e ucraini che passano qualche settimana in Italia non debbano sottoporsi alle procedure di visto dei turisti; essi vengono in Italia in base a progetti solidaristici e di cura, per cui è necessario prevedere visti di ingresso specifici, che evitino l'incidente che si è verificato all'inizio di luglio. |
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29 luglio 2003 rs-605 |
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