Il Cupla a Montagnana: "Ospedale unico, poca chiarezza" I pensionati dalla Bassa bocciano la Sanità
Ospedale unico: più no che sì. Se ne è parlato nel corso di un'assemblea organizzata ieri mattina dal Cupla e dal Cipla (più un'infinità di sigle che si riferiscono alle varie associazioni dei pensionati), e che verteva sul tema sanità pubblica: come qualificarla e razionalizzarla. Unico a sostenere l'ipotesi del nuovo ospedale è rimasto il consigliere regionale di An Per tutti gli altri, da Iles Braghetto del Cdu a Giovanni Gallo dei Ds, è certo che non si farà: in Regione non ci sono i soldi. D'altra parte il segretario Cupla Dino Milanello annotava: "Il dottor Zurlo nell'intervista concessa al mattino in occasione della riconferma, non ha mai parlato dell'ospedale unico. Bensì ha dichiarato che il suo obiettivo è il potenziamento dell'ospedale di Monselice". Graziano Burattin, rappresentante della lista "Per Due Carrare", ha rilevato come Zurlo abbia fatto votare ai 46 sindaci un documento in cui si certificava essere "insostenibile il rapporto costi-ricavi nei 4 ospedali", e ancora come "42 miliardi di lire vengono impegnati negli ospedali anziché distribuiti nelle strutture territoriali". E' anche mancata la possibilità di un confronto aperto su di un tema scottante. Assente il presidente della V Commissione Sanità della Regione Leonardo Padrin, le cui tesi sono condivise da Cupla e Cipla: si è scusato. Assenti anche il presidente dell'Uls 17 Ugo Zurlo (con l'aggravante di non aver spedito sul posto un suo delegato), l'assessore alla Sanità della Regione Gava e il presidente della Provincia Vittorio Casarin. Ma neppure la città ospitante ha fatto bella figura: amministratori presenti zero. Unici ad aver accolto l'appello i sindaci di Casale, S. Margherita D'Adige, e assessori di Merlara e Urbana. Tanto che un gruppo di cittadini ha proposto di inviare una lettera di protesta ai sindaci assenti. E torniamo alla sanità. Il quadro è desolante: se un passaggio a livello di campagna riesce nell'intento di stare con le sbarre abbassate per ben 18 minuti, cosa si può mai fare per un infartuato? In sintesi le proposte di Cupla e Cipla: sì ad una seria programmazione e riorganizzazione funzionale delle strutture esistenti, sì al pronto soccorso a Montagnana, sì al 118 con eliporto, sì alla proposta se l'eventuale ospedale unico è pubblico costruito con tempi e finanziamenti certi. Sennò il Montagnanese chiederà di passare con l'Uls di Legnago.
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