RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
4 febbraio 2003
di Daniela Borgato

IL NO ALLA GUERRA. Per i Beati costruttori la bandiera della pace è un semplice gesto, espressione della gente comune contro il conflitto
Sempre più arcobaleni su finestre e balconi
Già 60 mila nel Veneto: sventolano su case, patronati, municipi, università. Da mercoledì scorso anche a palazzo Moroni

"Pace da tutti i balconi: per non restare semplicemente a guardare, nella speranza che la pace arrivi per conto suo". L'adesione alla campagna "Bandiera per la pace" partita timidamente nell'autunno scorso a Bologna, a conclusione del Giubileo degli oppressi, si sta diffondendo a macchia d'olio e sono ormai tantissime le persone che dicono "no" alla guerra in Iraq esponendo da finestre e balconi la bandiera arcobaleno con la scritta "pace".
"Si tratta di un gesto semplice - spiegano i Beati Costruttori di Pace, associazione padovana fortemente impegnata nell'iniziativa - ma molto esplicito: quello di esporre in modo ben visibile la bandiera della pace e di tenerla appesa finchè non sarà scongiurato un attacco contro l'Iraq e l'intervento dell'Italia; è il modo che la gente comune ha di esprimere la propria contrarietà alla guerra". Un gesto che sta trovando consensi sempre più ampi: le bandiere si moltiplicano ogni giorno tra le case e i condomini delle città, grazie al passaparola.
Complessivamente sono oltre 250 mila quelle distribuite nelle diverse regioni con punte altissime in Emilia Romagna (più di 25.000), Lombardia ( quasi 43.000), Toscana (oltre 10.000). Trentino (quasi 13.000). Nel Veneto si viaggia oramai verso le 60.000 bandiere. All'iniziativa di distribuzione hanno aderito tantissime realtà (citiamo, ma solo per fare qualche esempio, Botteghe del mondo, Obiettori non violenti, Azione Cattolica, Beati Costruttori di Pace, Banca Etica, Emergency, Rete di Lilliput, Tavola della pace.. ). La diffusione continua con una media di 40 mila bandiere a settimana. Anche a Padova non c'è praticamente una via che non esponga almeno una bandiera. Dallo scorso mercoledì sventola pure a Palazzo Moroni, sede dell'amministrazione comunale, dopo l'approvazione di una mozione del centro sinistra appoggiata da un voto trasversale. La stessa bandiera è appesa anche davanti alla sede del quartiere 6 Ovest. E una sporge da una finestra del cortile del Bo. E nei paesi del padovano i colori dell'arcobaleno si accendono davanti a scuole materne, patronati, municipi, case, condomini. Pure il comune di Ponte San Nicolò ha esposto la sua bandiera. E sono annunciate nuove adesioni. Nel sito Internet www.bandieredipace.org (4000 accessi al giorno) si trovano tutte le informazioni sui punti di distribuzione: gruppi, botteghe del mercato equosolidale, realtà del volontariato ed è possibile avere anche chiarimenti legali nel caso di condomini contrari all'affissione. Per ogni bandiera viene chiesta un'offerta di 5 euro (3,30 di costi vivi più un piccolo contributo per spese di spedizione e trasporto o a sostegno di iniziative per la pace).

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21 febbraio 2003
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