VICENZA. Il via libera del governo scatena le reazioni di ambientalisti e dell'ente inglese di conservazione del patrimonio artistico Valdastico sud, partono due ricorsi Italia Nostra e Fondazione Landmark Trust non vogliono il prolungamento della A31 fino in Polesine
Battaglia legale sulla Valdastico Sud, il nuovo tratto di autostrada che dovrebbe collegare il Vicentino al Polesine e il cui progetto preliminare è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. Contro la decisione annunciano infatti ricorsi Italia Nostra e la Fondazione inglese Landmark Trust, proprietaria di una villa palladiana sita non lontano dal tracciato della nuova arteria. Italia Nostra "non lascerà nulla di intentato per impedire lo sfascio di un territorio che, se verrà realizzata tale opera, sarà aggredito da industrializzazioni selvagge e da ciclopiche escavazioni". La Fondazione Landmark, in una nota firmata da Lorella Tonellotto Graham, annuncia di aver già incaricato tecnici e avvocati per adire le vie legali contro "un'opera dannosa e utile solo a qualcuno". Il Trust, precisa ancora la nota, non ha fini di lucro e reimpiega gli utili del turismo culturale nella conservazione dei beni, come accaduto appunto anche con l'acquisto (1989) e il restauro di Villa Saraceno ad Agugliaro (nella foto), inclusa dall'Unesco nel patrimonio dell'umanità. "La Valdastico si farà - replica da parte sua l'assessore regionale Renato Chisso, soddisfatto per il via libera giunto da Roma nonostante i problemi posti, ricorda, dal ministro Urbani - e non provocherà alcun danno alla villa perché passerà ad una distanza di 800 metri e 'in trincea', cioè ad un livello inferiore rispetto al terreno. Sono così fugati tutti i timori ambientalisti, a meno che la Fondazione non voglia vincolare tutto il territorio veneto, opponendosi anche ai legittimi diritti delle comunità locali".
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