RASSEGNA STAMPA

La Repubblica
28 dicembre 2002
di Goffredo De Marchis

La sinistra verso una posizione unitaria: l´attacco aumenterebbe la minaccia terroristica
"L'Ulivo fermerà la guerra"
Rutelli contro l´intervento, Berlusconi: il conflitto non si farà. Chiesta un´assemblea dell´opposizione sull´opzione militare. Da 51 deputati azzurri e di An appello pacifista a Palazzo Chigi

ROMA - Berlusconi ci mette la speranza, Rutelli il suo "no fermo". Soffiano venti di guerra e il premier, intervistato da Panorama, spende parole più prudenti del solito: "Continuo a sperare ostinatamente che non ci sia il conflitto. Comunque sto lavorando affinché le risposte necessarie a nuove situazioni vengano decise nel quadro della Nato". Il presidente della Margherita invece fa un passo avanti sulla via della pace, senza distinguo: "Il nostro no è molto fermo. La guerra non avrà il nostro sostegno, ma la nostra più forte opposizione perché rischia di portare più terrorismo. Noi siamo amici degli Usa ma non sudditi".
A questo punto nell´Ulivo ci sono "le condizioni per una posizione unitaria", come sottolinea Pecoraro Scanio. Gavino Angius, capogruppo Ds al Senato, dice: "Berlusconi non si limiti a sperare, lavori per evitare l´intervento armato. Oggi non ci sono le ragioni per fare una guerra". E dai Verdi ai comunisti italiani con Marco Rizzo arriva la richiesta di un´assemblea del centrosinistra da convocare all´inizio di gennaio per discutere e votare sulla guerra. È proprio il voto ulivista a creare qualche perplessità anche se Luciano Violante e Pierluigi Castagnetti dicono immediatamente di sì. Rutelli accetta il confronto ma fa notare che "questo è un argomento su cui non c´è bisogno di verifiche". In un modo o nell´altro c´è il timore di dividersi. Comunque Rutelli dà il via libera: "Sarà un momento utile, noi ci opponiamo alla guerra perché conosciamo le terribili conseguenze che avrebbe".
Si preparano iniziative come la manifestazione della pace il 31 a Cremona. Ci sarà anche Antonio Di Pietro: "La guerra in Iraq sarebbe l´errore più grande". L´Udeur con Pino Pisicchio chiede che tutto il Parlamento si esprima contro la guerra. A rompere il coro del centrosinistra è il socialista Ottaviano Del Turco: "Non sono d´accordo sull´assemblea dell´Ulivo - dice l´ex ministro della Finanze -. Rischiamo di trasformarla in un appuntamento anti-americano". Le spinte pacifiste si fanno sentire anche nel centrodestra. Raffaele Costa e Roberto Rosso, deputati di Forza Italia, stanno guidando un movimento contro il conflitto iracheno all´interno del Polo in Piemonte. Hanno già raccolto 51 firme tra parlamentari azzurri e di An in calce a una lettera-appello a Silvio Berlusconi: "Anche l´Italia deve stare attenta a non imboccare la strada dell´intervento armato".

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