RASSEGNA STAMPA

Il Sole 24 Ore Nord Est
14 ottobre 2002
di F. Gr.


Ticket sulle terme, un ostacolo alle cure

Gli operatori del settore delle cure termali alzano gli scudi contro l'intervento della Finanziaria sul settore. La manovra, così come è stata modificata in Commissione al Senato, prevede di introdurre, per chi usufruirà delle cure, un ticket di 40 euro. I trattamenti rimarranno gratuiti soltanto per chi è totalmente invalido e per chi soffre di malattie definite "croniche e invalidanti".
L'anno scorso, in tutta Italia, un milione e mezzo di persone si sono sottoposta a questo tipo di trattamenti. Con una spesa, per il Sistema sanitario nazionale, di cento milioni di euro, lo 0,13% della spesa sanitaria pubblica.
In Veneto, i costi dei trattamenti termali convenzionati rappresentano una fetta pari al 4,3% dell'intero costo della sanità pubblica. Un dato superiore alla media nazionale, pari al 3,8. Nel 1999 si sono registrate 1.337 prestazioni, lo 0,38% del totale di quelle realizzate in Italia. Sebbene siano molte le strutture di cui è dotata la regione, resta bassa la propensione dei veneti a far ricorso alle cure.
"Spero che misure del genere non vengano introdotte", si augura Francesco Casa, presidente di Terme Recoaro Spa. Attualmente, la terapia termale è garantita, in forma gratuita, a tutti coloro che soffrono di specifiche patologie, in particolare per forme bronco-catarrali e reumo-artropatiche. "Si tratta di trattamenti molto diffusi - sottolinea Casa - e l'introduzione del ticket, che pure comporta l'eborso di una cifra abbastanza contenuta, potrebbe fortemente limitare l'accesso alle cure".
Secondo Marco Gottardo, presidente dell'associazione albergatori di Abano e Montegrotto, sono due le priorità per il settore: "Anzitutto fare in modo che si garantisca un accesso facilitato a chi ha più di 65 anni di età e non supera i 35mila euro lordi di reddito, e per i bambini con meno di sei anni". Il secondo obiettivo, in questo caso raggiunto, era quello di ridurre, contenere il più possibile l'importo del ticket. Nel caso delle Terme di Abano e Montegrotto, i provvedimenti in Finanziaria avrebbero comunque un impatto limitato. Soltanto il 10% degli introiti di queste strutture, pari a 15 milioni di euro, arriva dai mutuati. Che nel 2001 sono stati 84mila, su un totale di 900mila clienti.
"In generale - suggerisce Costantino Miravalle, segretario generale dell'Associazione italiana tecniche idro-termali - invece di disincentivare l'uso delle terme attraverso ticket, bisognerebbe promuovere la medicina generale come medicina da applicare nella prevenzione e nella riabilitazione".

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24 novembre 2002
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