Cinto Euganeo Cinghiali nei colli, atto criminale Il Consiglio comunale sollecita la procura della Repubblica a intervenire
L'immissione clandestina di cinghiali nell'habitat dei Colli Euganei costituisce un atto criminale. Messo a segno da soggetti che deliberatamente hanno innescato il proliferare incontrollato dei mammiferi per "scopi poco chiari", riconducibili comunque al tentativo, non tanto mascherato, di reintrodurre sui Colli, con il pretesto dell'abbattimento dei cinghiali, l'attività venatoria messa al bando con l'istituzione del Parco.
"A questo punto sollecitiamo la Procura della Repubblica affinché verifichi se esistono le condizioni per perseguire, dopo un accurato lavoro d'indagine, coloro che hanno immesso i cinghiali in questo territorio e chiediamo che gli enti competenti intervengano per eliminare al più presto la disastrosa presenza di questi animali". È l'invito sottoscritto nei giorni scorsi dal consiglio comunale (un unico astenuto) a conclusione dell'ennesima disamina dell'esplosione demografica che nel giro di pochi anni ha portato ad oltre 400 gli esemplari di cinghiale che scorrazzano liberamente sui Colli mettendo a soqquadro colture e vigneti. E rappresentando talvolta un autentico pericolo pubblico, invadendo nelle ore notturne, quelle preferite per avvicinarsi alle zone abitate alla ricerca di cibo, per gli automobilisti in transito lungo le strade.
"Con il documento di denuncia approvato in consiglio, al momento ovviamente contro ignoti - spiega il vicesindaco Lucio Trevisan - , vogliamo evidenziare che la fauna e l'ambiente del Parco devono essere rispettati per tutelare non solo la popolazione residente ma anche gli animali: riteniamo non sia meritevole di rispetto chi usa incolpevoli bestie, in questo caso i cinghiali, per scopi poco chiari".
Le zone più colpite dalla presenza dei cinghiali sono quelle dei monti Rusta, Gallo, Orbieso, Fasolo. Tutto è iniziato nel '97, con la liberazione abusiva nella zona di Turri di tre femmine gravide: due furono abbattute, ma ne vennero portate altre che si moltiplicarono a ritmo impressionante. Ogni femmina, infatti, ha due gravidanze l'anno, dalle quali possono nascere anche una decina di cinghiali per volta.
Del problema si è interessato anche il Parco, con la richiesta di un parere all'Istituto per la Fauna Selvatica di Bologna. Lapidaria la risposta degli esperti: i cinghiali vanno eliminati al più presto, essendo dannosi per l'intero ecosistema.
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