RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
7 novembre 2002
di C.Z.

MONTAGNANA. Bocciata la riorganizzazione ospedaliera che accentua la fuga dei pazienti verso l'Usl 21
Cecchetto (Ds): "Così si uccide la sanità"

"È l'ennesima sconfitta per Montagnana e il suo territorio". A sostenerlo è Cesare Cecchetto, ex consigliere provinciale e uomo di spicco dei Ds della bassa padovana. "Per il territorio dell'Usl 17, l'azienda che comprende gli ospedali di Este Monselice, Conselve e Montagnana, la nuova riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione, licenziata dalla quinta Commissione regionale presieduta da Leonardo Padrin, mercoledì scorso -spiega Cecchetto- rappresenta l'ennesima doccia fredda. Pur registrando un lieve aumento di posti letto (dagli attuali 608 ai 614) questo nella sostanza non comporta nessun beneficio. Hanno voluto tenere due ospedali centrali (Monselice ed Este) a solo 8 chilometri l'uno dall'altro lasciando completamente sguarnito il resto del territorio. Un esempio: i comuni come Masi, Castelbaldo, Merlara, Urbana e la stessa Montagnana, distano dai 15 ai 20-25 chilometri dall'Ospedale di Este.
"È chiaro -continua Cecchetto- che questa politica non fa altro che accentuare la fuga dei pazienti dei comuni periferici dell'Usl 17 verso l'Usl 21 di Legnago (che dista dai 10 ai 15 chilometri dai comuni dell'intera area del montagnanese) diventata negli ultimi anni il vero punto di riferimento per la maggior parte dei cittadini del mandamento di Montagnana". "Una situazione dunque fortemente deficitaria per la città murata e per il suo territorio formato da ben 10 comuni con oltre 32 mila abitanti alle prese con continui smantellamenti dei servizi primari e con una viabilità insufficiente. Ora siamo in una situazione che di fatto fa sparire definitivamente la sanità nel montagnanese. Si vuole dare corso alla politica dell'ospedale unico, abbandonando le attuali strutture periferiche a discapito della gente. Una pura utopia, mentre la vera realtà è che le parziali vittorie dei plessi di Monselice ed Este rappresentano il definitivo abbandono delle strutture di Conselve e Montagnana.
La prima è diventata un semplice centro sanitario polifunzionale con posti letto riabilitativi e la seconda un ospedale integrativo, senza pronto soccorso, ma con un semplice punto di primo intervento".

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9 novembre 2002
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