RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
18 settembre 2002
di C.Z.

BASSA. I Comuni dell'area Fratta Gorzone, Bacchiglione e Adige mettono sul campo una convenzione anti inquinamento
Un'alleanza in difesa del territorio

In arrivo la Convenzione tra i comuni dell'area Fratta-Gorzone, Bacchiglione e Adige: un patto di alleanza fra 40 enti locali e associazioni di categoria padovani, veronesi, vicentini e veneziani in difesa dell'intero territorio. "Stanno per arrivare nelle sedi comunali -spiega Stefano Brun responsabile del gruppo di tecnici e amministratori della commissione che si occupa del Fratta Gorzone- le prime copie della Convenzione tra i comuni dell'area in questione per la loro sottoscrizione. In pratica è una convenzione tra quella elaborata dai comuni del Fratta-Gorzone e la "Carta di Chioggia" (nata nella primavera scorsa tra il comune veneziano e i comuni riverasci del fiume Bacchiglione), che assieme riunisce quaranta comuni veneti interessati dagli attraversamenti dei fiumi Brenta, Bacchiglione, Togna-Fratta-Gorzone e Adige, patto che prevede il miglioramento ambientale, e che dovrà essere formalizzata a breve nei vari consigli comunali. L'obbiettivo primario della convenzione è la difesa degli interessi non solo del fiume ma dell'intero territorio. Dobbiamo stabilire una condotta comune e concorde di azioni per tutelare la nostra area gravemente compromessa -aggiunge Brun- e operare insieme per bloccare un inquinamento che prosegue da trent'anni. Si tratta quindi di unire gli sforzi a tutela degli agricoltori che non possono irrigare i loro campi, coltivare gli ortaggi anche di nicchia (è questa la produzione del radicchio rosso di Verona, e della patata dorata del Guà) per evitare la desertificazione dei terreni".
"Nel Fratta-Gorzone giungono nitrati e cloruri usati nella lavorazione delle pelli nella valle del Chiampo -prosegue Brun-. Par questo la nostra azione sarà rivolta contro chi inquina, perchè è ora di mettere fine a tutto ciò". Non solo i comuni riveraschi padovani e veronesi vogliono chiarezza ma anche i comuni della Valle del Chiampo si schierano per un ambiente piu' sano; Arzignano in testa. Per questo l'assessore all'ambiente Stefano Fracasso, chiede un incontro con il comune di Cologna Veneta, capofila dei comuni che si sono schierati contro le aziende conciarie, per aprire un confronto ed individuare soluzioni per il risanamento del bacino Fratta-Gorzone. Infatti come confermato dalle analisi condotte dall'Arpav, non solo gli scarichi industriali vicentini sono causa dell'inquinamento del fiume, ma anche gli scarichi civili. Non a caso piu' stazioni lungo il Fratta-Gorzone hanno evidenziato nei mesi scorsi la presenza di salmonella (esempio nella stazione di Merlara), inquinamento che di fatto ha imposto al Consorzio Euganeo di emanare il divieto assoluto di irrigare i campi con l'acqua del Fratta-Gorzone.

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15 ottobre 2002
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