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RASSEGNA STAMPA![]() Il Gazzettino ![]() di Luca Ingegneri |
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MASI. Il comitato contro l'impianto di termovalorizzazione delle carcasse animali ha inscenato un sit-in di protesta in piazza Antenore "Provincia e Cosecon, spostate l'inceneritore" L'intero paese sta ostacolando l'operazione. Fumi e sostanze inquinanti potrebbero danneggiare i prodotti orticoli
"Casarin dacci una mano, facci sognare... lasciaci l'aria respirare". Hanno affidato le loro speranze al Presidente della Provincia i promotori del comitato per la salute nella Bassa padovana, che si sta battendo contro il progetto di installazione dell'impianto per la termovalorizzazione dei rifiuti nella zona artigianale di Masi. Ieri mattina hanno inscenato un pittoresco sit-in di protesta in piazza Antenore sventolando cartelli ed intonando slogan bellicosi all'indirizzo del Cosecon, la Spa che sta gestendo l'intera operazione. Una delegazione del comitato, che raccoglie anche cittadini di Castelbaldo, Piacenza d'Adige e Urbana, si è poi intrattenuta a lungo con il vicepresidente della Provincia Mario Verza e con l'assessore all'ambiente Domenico Riolfatto. E' toccato alla portavoce Laura De Marchi illustrare le ragioni della contrarietà ad un inceneritore che il paese non vuole accettare: emissioni di fumi e sostanze inquinanti a poca distanza dalle abitazioni, aggravamento dei flussi di traffico pesante lungo la provinciale 91, nessuna ricaduta positiva sul piano occupazionale. Un impianto di quelle dimensioni finirebbe inoltre per danneggiare l'economia della zona, a vocazione prettamente agricola. Al coro unanime si sono uniti i rappresentanti di Cia, Coldiretti e Codacons, risoluti nel difendere alcune specificità della Bassa come la mela Doc di Castelbaldo e le produzioni vitivinicole Doc della cantina sociale di Merlara.
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1 agosto 2002 rs-174 |
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