RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
2 giugno 2002
di M.D.R.

PROTESTA. La ratifica dell'accordo europeo di Farnborough stravolge le attuali garanzie di trasparenza
"Lo Stato controlli l'export di armi"
Associazioni di volontariato contro la modifica delle leggi sulla vendita di armi all'estero

E' una guerra senza armi quella che promuovono il Gruppo autonomo di volontariato in Italia, i Giovani Insieme e la Rete Lilliput contro il disegno di legge 1927 che, ratificando l'accordo europeo di Farnborough, stravolge l'apparato normativo della legge 185 del '90 che ore regola il settore. Ieri sono scesi in piazza i rappresentanti padovani di queste associazioni pacifiste: un minuto di urla e schiamazzi di fronte a Palazzo Moroni per catturare l'attenzione dei passanti e sensibilizzarli ad un ddl che rischia di cancellare gli strumenti di controllo sulla produzione ed l'esportazione di armi.
Un volantinaggio prima e un incontro con parlamentari, senatori e politici padovani poi per sottoporre loro le perplessità che queste associazioni "di categoria" vivono in rapporto alla modifica di una legge (la 185) che ritengono "tra le più avanzate in Europa e degna di essere imitata".
A raccogliere le lamentele di chi per il pacifismo e contro le armi combatte ogni giorno, c'erano Tino Bedin senatore della Margherita, Piero Ruzzante, Andrea Colasio e Flavio Rodighiero, deputati di DS, Margherita e Lega, i consiglieri regionali Giovanni Gallo, Margherita Miotto e Iles Braghetto, Carlo Covi segretario provinciale dello SDI , don Livio Destro dell'ufficio pastorale sociale e del lavoro e Don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace. Univoca la presa di posizione contro un ddl che, passato in Commissione Difesa, si prepara all'iter camerale.
Il ddl 1927 - denunciano i promotori dell'iniziativa - è in contrasto con l'articolo 11 della Costituzione, sottrae l'export delle armi al controllo ora garantito da ministero degli Esteri e delle Finanze, non garantisce la trasparenza di informazione sulle transazioni finanziarie e mina l'istituto del "certificato d'uso" (ora chi compra armi dall'Italia deve dichiararne l'utilizzo e chiedere il permesso per rivenderle a terzi).

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2 giugno 2002
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