Serve sinergia tra investitori pubblici e imprese Fondi strutturali, la nuova Europa "chiama" i privati
I fondi strutturali europei cambiano volto e, in prospettiva, chiedono un più deciso intervento da parte dei privati. Nel periodo 2007-2013 l'Unione europea stanzierà 336 miliardi di euro per sostenere lo sviluppo, aiutare le zone svantaggiate e favorire la formazione. Una cifra nettamente superiore ai 220 miliardi di euro del periodo 2000-2006. Queste ingenti risorse verranno però suddivise non più in nove, ma in tre grandi capitoli: il Fondo di convergenza, il Fondo di Competitività regionale e impiego, il Fondo di cooperazione transnazionale e transregionale. Rispettivamente i tre fondi riceveranno 264, 58 e 14 miliardi di euro. Si punterà inoltre su una maggiore selettività degli interventi, su progetti precisi, evitando dispersioni e ripartizioni "a pioggia". Il tema è stato al centro del convegno "Allargamento e sviluppo locale: il futuro dei fondi strutturali", svoltosi a Bologna e organizzato nell'ambito del Com.Pa, il Salone della comunicazione pubblica, che chiude oggi i battenti presso il quartiere fieristico del capoluogo emiliano. Secondo Robert Leonardi, docente di Politiche dell'Unione europea presso la London School of Economics, l'allargamento dell'Europa a 25 Stati membri e i previsti nuovi ingressi fanno sì che le risorse stanziate, pur maggiori in cifra assoluta, risulteranno inferiori per i Paesi che finora ne hanno goduto, al momento della ripartizione. Verranno inoltre favorite le aree più svantaggiate e quindi proprio le Nazioni entrate per ultime nell'Unione europea. Da qui la necessità, in particolare per l'Italia, che "i fondi pubblici facciano da traino per iniziative private". Sulla stessa lunghezza d'onda Enrico Letta, segretario generale dell'Arel, Agenzia di ricerche e legislazione. Per favorire lo sviluppo e ottenere i migliori risultati dall'investimento dei fondi strutturali è indispensabile la "coesione". "Le imprese private e gli enti pubblici - ha detto Letta - devono collaborare per la realizzazione di obiettivi comuni". Il nostro Paese inoltre deve definire una "strategia negoziale forte e solida" per affrontare in modo adeguato la delicata partita della ripartizione delle nuove risorse, che si giocherà a Bruxelles ma avrà forti ripercussioni sul nostro Paese in termini di somme disponibili. Infine Tiziano Treu, responsabile del Dipartimento lavoro della Margherita, ha chiesto per i fondi destinati alla formazione "un maggior legame con il territorio, nell'ambito di progetti mirati allo sviluppo dell'economia locale". Sempre nell'ambito del Com.Pa, la Regione Emilia Romagna ha presentato ieri la sua Agenzia unica per gli acquisti online della Pubblica amministrazione. Questa centrale telematica è nata dando attuazione al progetto Intercent-Er con l'obiettivo di realizzare in rete incontro tra domanda e offerta per l'acquisto di beni e servizi, garantendo snellimento di procedure e risparmi di spesa. "Con questa iniziativa - ha spiegato Flavio Del Bono, assessore regionale alle Finanze - diamo attuazione a uno dei punti fondamentali del nostro programma di legislatura, quello relativo alla "nuova Regione" che comprendeva sia aspetti di riorganizzazione della macchina burocratica che iniziative di e-government". L'Agenzia regionale sarà pienamente operativa a partire dal secondo semestre 2005.
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