RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
13 maggio 2002
di Fabio Balboni

VALDASTICO Protesta di residenti in 50 Comuni delle province di Padova e Vicenza contrari all'autostrada
Da Vancimuglio "no" alla Rovigo-Trento

Cinquanta chilometri - da Saletto, nella Bassa padovana, fino a Vancimuglio, scelta "perché ormai è un luogo storico di noi agricoltori" - percorsi ai venti all'ora, per dire no al prolungamento verso sud dell'autostrada A31 Valdastico. Partito con una decina di trattori, il corteo, organizzato da un comitato che coinvolge i rappresentanti di 27 diversi comuni, ne ha poi raccolti altrettanti tra Noventa e Ponte di Barbarano. All'entrata di Vancimuglio, quando l'ennesimo plotone di ciclisti lo sorpassa, il corteo è un serpentone di 70 veicoli, tra trattori e automobili. Sono quasi tutti agricoltori, l'unico politico è Beggiato della Liga Fronte Veneto.
"Avevamo invitato tutti - ricorda Giorgio Franchin, presidente del comitato di protesta - dai vertici all'ultimo dei sindaci. Non è venuto nessuno: si vede che per loro è meglio difendere gli interessi delle grosse società, invece che quello di noi cittadini". A Vancimuglio è una sola la parola d'ordine "senza distinzione tra vicentini o padovani far capire ai politici che qui nessuno vuol sentir parlare di autostrade". Il loro simbolo - stampato su tutto, dalle bandiere agli ombrelli - è una gallina che dice "non rompermi il nido con l'autostrada". È scritto anche in inglese, "perché andremo fino a Bruxelles, e bisogna farsi capire anche là", raccontano. Intanto si comincia a capirsi e conoscersi qui, con quello di Orgiano che si chiede "dove andranno a prendere la terra per costruire una strada da 1200 miliardi", mentre quello di Noventa si congratula, "perché ci avevano detto che nel vostro comune l'autostrada la volevano tutti". Giorgio Franchin, intanto, avverte: "Vogliono costruire dove non si può. Il pericolo è quello di devastare le falde acquifere: in tutta la zona l'acqua arriva al massimo a tre metri di profondità, ed è regolata da un reticolo di canali che risale alla Serenissima. Se fanno l'autostrada creano una diga che bloccherà il flusso delle acque sotterranee, e così ci troveremo con l'acqua in casa, invece che nei campi".
L'altro grande pericolo, sempre secondo il comitato, è che il termine del prolungamento non sia Rovigo ("guadagnando solo 10 chilometri, non di più") ma piuttosto Bologna, cento chilometri più in giù. "Secondo il progetto - afferma Antonio Verlato di Italia Nostra - la Valdastico Sud arriverebbe fino a Canda, a trenta chilometri da Rovigo, in piena campagna. Le ipotesi sono due, quindi: o si vuol proseguire per Bologna, oppure ci si vuole collegare con la Modena-Brennero. E così, addio campi da coltivare".

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5 giugno 2002
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