RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
24 agosto 2004
di Giusy Andreoli

Emergenza rifiuti
Ecocentro con Vigodarzere e Cadoneghe

Dopo la discarica e l'impianto privato di riciclo di inerti, Campodarsego sarà anche la sede di un ecocentro in comunione con Vigodarzere e Cadoneghe: servirà un bacino di utenza di 15.050 famiglie (4.500 di Campodarsego, 4.750 di Vigodarzere, 5.800 di Cadoneghe). Al progetto iniziale di costruire un ecocentro in proprio con una spesa di 200.000 euro, la giunta Candiotto ha preferito la soluzione comune che comporta una suddivisione delle spese. L'ecocentro sorgerà nella zona industriale-artigianale, l'area prescelta è di proprietà pubblica e si estende per circa 4.000 metri quadri in via Galvani. L'impianto, che sarà operativo ai primi del 2005, verrà realizzato e gestito interamente da Seta con proprio personale specializzato.
Lo prevede la convenzione approvata nell'ultima seduta di consiglio. Per la cessione dell'area, che viene data in diritto di superficie, Seta pagherà un indennizzo di 5.000 euro l'anno, indicizzato al 75%, per 15 anni, periodo previsto per l'ammortamento, al termine dei quali tutto tornerà di proprietà comunale. La convenzione, votata dalla maggioranza, ha visto la ferma opposizione dei consiglieri di minoranza. "Si parla di ammortizzare le spese senza un piano di ammortamento, si legge di accordi di ripartizione degli oneri senza averli definiti. Come si fa a dimostrare la convenienza, solo perché lo gestisce Seta?" ha protestato Renato Tonazzo. L'assessore all'ambiente Mauro Scoizzato ha replicato che il piano finanziario c'era ma, alla richiesta di Tonazzo di vederlo, ha detto che era un documento provvisorio fatto dagli uffici. "Non ci sono garanzie per le condizioni del ritorno, in effetti ci sarà una proroga e basta" ha aggiunto Michele Bergamasco. Che ha contestato il fatto che la convenzione sia stata modificata aggiungendo l'indicizzazione solo pochi giorni prima del consiglio "in una riunione di maggioranza col tecnico senza che fossero invitate le minoranze". Carmen Ancona ha chiesto chiarimenti sui materiali da conferire. "Beni durevoli dimessi (tv, stampanti, frigoriferi) che oggi comportano il pagamento per il ritiro, carta e cartone, vetro, lattine e materiale in plastica, metalli ferrosi e, in apposito ambiente coperto, anche pile, batterie e farmaci scaduti, indumenti, cuoio e pellame" ha concluso Scoizzato. Escluso il verde, che dà già tanti problemi al centro ecologico privato di Cadoneghe e verrà ritirato con un sistema diverso da quello attuale.

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29 agosto 2004
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