RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
17 marzo 2002


La Margherita dà l'avviso di sfratto alla Destro
Scantamburlo coordinatore provinciale, Rossi capogruppo a palazzo Moroni. A Sinigaglia la gestione del partito in città. Cacciari raccoglie la sfida dei girotondi Ulivo da rafforzare

Nove mesi dopo il congresso regionale di Belluno, la Margherita sboccia anche a Padova. La primavera del partito di Rutelli da queste parti si è fatta attendere, forse troppo. Ma nella stagione dei girotondi e dei cortei di piazza contro il governo, trova un terreno quanto mai fertile per attecchire e raccogliere simpatizzanti. E ieri ad Abano ce n'erano più del previsto, tanto che il cineteatro Marconi (sede del primo congresso) è stato chiuso per motivi di sicurezza. E qualcuno non ha sentito parlare Massimo Cacciari, ideatore di Insieme per il Veneto e ora leader spirituale del partito rutelliano. Che alle ultime elezioni - è bene ricordarlo - ha raccolto a Padova il 15,1 per cento dei voti (quasi 22.500) e in provincia il 13,7 per cento.
Da questa base, con tre parlamentari, un nucleo solido in consiglio regionale e una decina di sindaci dell'hinterland, riparte oggi la Margherita per una battaglia d'opposizione che ha come traguardo immediato il doppio appuntamento elettorale del 2004, con le comunali e le europee. In quest'ottica era fin troppo prevedibile che il copione della festa di battesimo suggerisse agli oratori di non risparmiare sui buoni propositi e neppure sugli attacchi ai due simboli della maggioranza di centrodestra, il sindaco Destro e il premier Berlusconi. Semmai la sorpresa è stata un'altra. Il deputato Ds Piero Ruzzante, presente in platea, l'ha sottolineata: "E' lo spirito assolutamente non competitivo che emerge dal congresso. La Margherita nasce senza contrapposizione con l'Ulivo, anzi per rafforzarlo".
Parole che più tardi sono state espresse anche da Cacciari: "La Margherita non è un'alternativa all'Ulivo. Semmai i destini di quest'ultimo saranno legati al nostro". Poi l'ex sindaco di Venezia ha ammesso qualche difficoltà nella costruzione del partito: "I tempi si sono allungati e c'è ancora molto lavoro da fare. Ma il congresso di Parma deve segnare la fine della lunga gestazione". Infine sugli scenari nazionali, Cacciari ha detto: "Non mi aspettavo che Berlusconi cercasse uno scontro tanto duro. I girotondi sono una reazione spontanea a tanta arroganza. Il centrosinistra non li ha organizzati né previsti anche se ora prova a sostenerli. Fare opposizione, in un clima tanto acceso, diventa più complicato".
Le critiche al governo sono state il filo conduttore degli interventi. Ma anche l'amministrazione di Giustina Destro ha avuto le sue attenzioni. Da Ivo Rossi, per esempio: "Il sindaco vuol fare di Padova la sua corte, del suo ufficio un salotto per vip. Intanto diventa una macchietta di cui si parla al mercato. In queste condizioni, per noi sarà più facile vincere le prossime elezioni, anche perché questa amministrazione si è limitata a fare inaugurazioni, di progetti non ne ha".
E poi giù, ancora attacchi al governo che stravolge la scuola, smantella la sanità, crea un sistema tributario che avvantaggia pochi, demolisce a colpi di leggi ordinarie la costituzione. Il senatore Tino Bedin prima e il deputato Andrea Colasio dopo, hanno vinto la sfida dell'applausometro. Ma sindacalisti e sindaci e simpatizzanti gli hanno tenuto testa con i soliti argomenti: "La politica, con Berlusconi, sta diventando un affare privato. E la Destro è la sua degna rappresentante". Dopo le mozioni (una per Cacciari leader della Margherita), il voto. L'ex deputato ppi Scantamburlo è stato nominato segretario provinciale, Claudio Sinigaglia coordinatore cittadino, Ivo Rossi portabandiera in consiglio, Paolo Cavazzana guiderà l'assemblea cittadina e Bruno Baggio quella provinciale.

VAI ALLA PAGINA PRECEDENTE | STAMPA LA PAGINA | VAI A INIZIO PAGINA

17 marzo 2002
rs-049
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin