RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
6 febbraio 2002
di Roberto Morello

Castelbaldo. L'amministrazione delusa dalla rete viaria minaccia di cambiare provincia
«Passeremo con Verona»
Pasqualin: «Se la Valdastico slitta, emigriamo»

CASTELBALDO. «Questa Bassa è sempre più bassa» sentenzia con amarezza Gianni Pasqualin, sindaco di Castelbaldo, che aggiunge: «se nemmeno l'autostrada va in porto a noi non rimarrà che chiedere di passare alla provincia di Verona o Rovigo». L'esasperazione è al limite.
Non è certo un bel momento quello che le infrastrutture della Bassa stanno passando: in ritardo la nuova statale 10 (e siamo solo al primo tronco), bocciato il progetto della Valdastico sud.
«Un casello per noi voleva dire tutto - incalza Pasqualin - significava che siamo parte della provincia di Padova, dal cui capoluogo distiamo la bellezza di 70 chilometri, e voleva dire nuovi insediamenti e, di conseguenza, nuovi sbocchi occupazionali per i nostri giovani. Ed invece eccoci qui a far di conto con la bocciatura di un progetto per via dell'impatto ambientale dei caselli. Ma ci rendiamo conto? E il traffico pesante che quotidianamente transita a pochi metri da Villa Pisani, quello come dovremo chiamarlo? Il punto è che noi sindaci non siamo padroni di niente perché qualcuno dall'alto deve sempre decidere al nostro posto».
A dispetto del vicino Adige a secco, il sindaco di Castelbaldo è come un fiume in piena. «Chiedo - insiste Pasqualin - come noi sindaci possiamo concorrere allo sviluppo del territorio. Se vogliono che noi sindaci stiamo qui a gestire servizi possono benissimo incaricare qualche azienda specializzata. Ma come può un sindaco, nel caso io stesso, rimanere indifferente a quanto viene deciso. Castelbaldo, e la Bassa in generale, è il terminale dello sviluppo di cui beneficiano gli altri. Non abbiamo servizi né infrastrutture di comunicazioni, abbiamo due fiumi dei quali uno, il Fratta, inquinatissimo, e l'altro, l'Adige, disponibile per le poche gocce che i trentini si degnano di lasciarci. E poi si parla di impatto ambientale? Non metto in discussione i tecnici, ma mi chiedo come è possibile che un progetto redatto da professionisti possa essere bocciato? Ma ho visto anche - conclude il sindaco di Castelbaldo - che quando c'è la volontà politica tutto si può fare. I rappresentanti eletti nel nostro collegio, l'onorevole Ghedini per primo, devono darsi da fare per difendere i nostri interessi. Perché li abbiamo eletti?».

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6 febbraio 2002
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