RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
6 febbraio 2002
di Giuseppe Cangemi


Tra Fini e Amato, l'Italia nella Ue

L'idea di una Unione Europea nasce nel 1941, a Ventotene, per opera di alcuni antifascisti italiani, con a capo Altiero Spinelli. A ventotene, dove sono stati mandati al confino dai tribunali di Mussolini, scrivono il Manifesto di Ventotene, in cui si propone, dopo la fine della guerra e la sconfitta dei fescismi, una Europa federale come strumento per porre fine alle guerre nel continente. L'Europa, quindi, nasce contro quel fascismo di cui è erede quel Gianfranco Fini che è stato designato da Berlusconi come membro italiano nella Convenzione Europea.
I socialisti, invece, fin dal 1947, quando fondano il movimento degli Stati Uniti Federalisti Europei, che nel 1961, diventerà Sinistra Europea, sono sempre stati forti sostenitori dell'Europa. Ai socialisti appartiene quel Giuliano Amato che i socialisti europei hanno designato alla vicepresidenza della Convenzione Europea.
L'Unione Europea è nata con una serie di trattati tra sei nazioni (Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) e si è, poi, allargata fino a 15 nazioni (Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Finlandia, Svezia, Gran Bretagna). Dal gennaio di questo anno, 12 di questi Paesi che costituiscono l'Unione Europea hanno ritirato, dai loro cittadini, le vecchie monete e banconote nazionali (lire, franchi, marchi, etc.) e hanno dato loro nuove monete e banconote in Euro. Non hanno aderito all'Euro, tre Paesi dell'Unione Europea (Gran Bretagna, Danimarca e Svezia). Qualsiasi cittadino italiano, dall'inizio di quest'anno, può usare le stesse monete che usa in Italia per spendere in altri 11 Paesi d'Europa (con l'esclusione di quei tre che non hanno aderito). Questo è l'effetto più visibile dell'Unione Europea, perché ha operato mutamenti profondi nella vita quotidiana della gente comune.
Un effetto meno visibile, ma comunque importante, è che tutti i 15 Paesi dell'Unione Europea, si daranno, in vista dell'allargamento dell'Europa ai Paesi dell'Est che hanno chiesto di aderire all'Unione, una Costituzione. Al momento, esistono solo le Costituzioni nazionali. L'organo destinato a scrivere materialmente questa Costituzione è la Convenzione Europea, nella quale dovevano entrare un membro, scelto dal governo in carica, per ogni Paese, più il presidente della Convenzione come sedicesimo membro.
I socialisti, che avevano diritto a una vicepresidenza, hanno fatto il nome di Giuliano Amato. Berlusconi ha, come suo diritto, scelto Gianfranco Fini e questo poteva escludere Amato dalla Convenzione.
Per alcune ambiguità negli accordi, alla fine, il governo italiano ha ottenuto che due italiani facessero parte della Convenzione: il vicepresidente Amato e Fini come rappresentante del governo. Si plaude al grande successo del governo, ma credo che non si sia trattato di un vero successo. Infatti, in una Convenzione che dovrebbe rappresentare i governi in carica, un oppositore, per sua stessa ammissione, del governo italiano in carica, si trova ad occupare un ruolo più di prestigio di quello del membro scelto dal governo.
Se i due collaboreranno, come è bene che collaborino nello stendere una Costituzione che deve essere di tutti, e non solo della maggioranza, sarà un bene per il Paese che avrà maggior voce in una istituzione importante per il futuro dell'Europa. Se non lo faranno, sarà perché i due si schiereranno su fronti contrapporsi e sarà un male per l'Europa (per il semplice motivo che si saranno creati due schieramenti contrapposti nella Convenzione, dove dovrebbe prevalere uno spirito fattivo di cooperazione).
Com'è noto, Berlusconi ci tiene ad essere il capo di governo che, nel 2003, durante il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, dovrà promulgare la nuova Costituzione. Questo sarà possibile solo se lo spirito di collaborazione sarà molto forte dentro la Convenzione e i tempi di realizzazione della Costituzione molto rapidi. Tuttavia, non sono pochi in Europa coloro che non vogliono che questo grande onore, di approvare la Costituzione, sia concesso a Berlusconi proprio in quanto è a capo di un governo che si è mostrato molto tiepido, nell'aggregarsi agli altri Paesi, nel processo di costruzione dell'Europa.

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6 febbraio 2002
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