Se Berlusconi è lo specchio del Paese che si affaccia sul 2011 L'Italia ha dimenticato il futuro
Da quanti anni si parla di declino? E quante volte si è profetizzato il collasso dell´Italia? Invece gli italiani ce l´hanno sempre fatta. Nonostante tutto e tutti. Abituati a fare da soli. Campioni nell´arte di arrangiarsi. Insofferenti alle regole. Generosi, individualisti e localisti. Pronti ad affrontare le emergenze su base volontaria, individuale e locale. Perché dovrebbe andare diversamente domani? Nel 2011?
Il problema è che gli italiani non sono più quelli di un tempo. Da tempo hanno raggiunto il successo e il benessere. Sono invecchiati. Hanno perduto agilità e resistenza. Anche la loro capacità mimetica si è indebolita. Berlusconi, d´altronde, ha governato a lungo perché ha interpretato questo modello. Ne ha riprodotto il mito (e la caricatura). L´italiano abile e creativo. Imprenditore e individualista. Furbo e un po´ spaccone. Abile nel sottrarsi alle regole. Donnaiolo. Capace di uscire dalle situazioni di imbarazzo con una barzelletta oscena. A 75 anni. Travestito da giovane per sempre e a ogni costo. Difficile prenderlo sul serio. Difficile prendersi sul serio. Se lui è lo specchio del Paese che si affaccia sul 2011, allora l´Italia ha dimenticato il futuro. Si accontenta di fingerlo.
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